Il lato crudele ha molteplici significati, per me, e parlarne non è semplice.

È un libro che è nato non perché mi andava di scrivere un thriller psicologico, ma perché avevo della rabbia dentro da esorcizzare in qualche modo. Una rabbia che ti consuma; che, se non la scarichi da qualche parte, rischia solo di fare danni. Non dirò in questo spazio a cosa sia dovuta; dirò solo che scrivere questo libro è stato impegnativo, perché mi ha costretta a guardare cose della mia vita che non volevo vedere. Averlo pubblicato per intero su questa piattaforma rappresenta un traguardo per me, perché è il punto di arrivo di due anni passati a scrivere e poi abbandonare, scrivere e poi allontanarsi di nuovo. Terminare il libro e poi lasciarlo lì e non guardarlo più. E ora finalmente ce l'ho fatta. L'ho guardato, l'ho letto, l'ho pubblicato qui. Ho guardato in faccia quella rabbia e non mi ha più fatto paura.

Il lato crudele non è la storia di James e Aileen, non è la storia di una psicologa che indaga su un caso particolarmente cupo. Non è nemmeno la storia di James come singolo. È la storia di quanto l'essere umano possa essere intriso della cattiveria più nera, di fino a che punto ci si possa spingere pur di difendere i propri interessi – pur di ottenere quel che si vuole. Una caratteristica dell'essere umano che spesso prende dei risvolti molto oscuri.

Grazie per aver letto questa storia, per averla commentata, per averla votata. E, per chi vorrà esserci, al prossimo libro.

Sara