Capitolo 39


Il lago rosso era diventato realtà, si stagliava davanti a lui meraviglioso e gelido. James si sentiva fluttuare in un mare di ovatta che lo avvolgeva in un soffice abbraccio. Il ronzio continuo che era la sua testa non c'era più.

Era nel lago rosso. Lo stesso di quando aveva scritto sul suo quaderno nell'ospedale psichiatrico sapendo che i dottori avrebbero letto e forse gli avrebbero dato delle medicine più forti. Non gli importava. Il lago rosso era il suo desiderio più profondo, l'unico posto in cui avrebbe trovato la pace. Il cuore aveva rallentato ora i suoi battiti, aveva mosso dei passi ascoltando il rumore liquido che il lago rosso faceva tra le dita dei suoi piedi.

Aileen lo aspettava seduta a gambe incrociate. Al centro della pozza, guardandolo con occhi da cerbiatto. Implorante, un animale insicuro. Lo studiava, la testa leggermente inclinata.

Allungò un braccio e gli sembrò piccola, permeata dal bisogno infantile di stabilire un contatto immediato.

James allungò un braccio a sua volta, le prese la mano, si fece condurre al centro del lago rosso.

Si sdraiarono piano, guardandosi negli occhi. Aileen non gli lasciò la mano nemmeno per un istante. 

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