Intervista al personaggio: Neri
Cari lettori e lettrici, questa è un'intervista ideata dal team WP_Advisor per la Character Challenge. Ecco le risposte di Neri, che è riuscito a guadagnarsi il primo posto!
Allora, parlaci un po' di te. Come ti chiami? Quanti anni hai? Dove e in quale epoca vivi?
Salve a tutti, messeri e madonne. Il mio nome è Neri – sì, solo Neri. Mai avuto un cognome. D'altra parte a cosa serve un cognome quando hai una bocca per mangiare e dei polmoni per respirare? Si tira avanti comunque, ve lo assicuro. Dunque, andiamo al punto: vivo a Firenze da tutta la vita e ho circa diciotto anni, mese più, mese meno – anche prima di restare orfano e iniziare a vivere per strada, avevo sei anni, non è che il mio compleanno fosse questo grande evento, così ho dimenticato in quale giorno sono nato, e senza mia madre non c'è più nessuno a ricordarlo. Mi avete chiesto in che epoca vivo, giusto? Strana domanda a dir poco, ma vi assecondo. È il quindicesimo secolo e, per l'esattezza, codesto anno è il 1471.
Cosa fai nella vita? Hai una missione particolare? Se sì, quale?
*Sorride stancamente* Cosa faccio nella vita... non prendiamoci in giro, ve lo dico chiaro, sono un ladro. Un borsaiolo, più di frequente. Ultimamente però sto espandendo i miei orizzonti: faccio da modello per un giovane artista che ho incontrato, o meglio scontrato, tempo fa per caso – non credo proprio che lo conosciate; è promettente secondo me, ma è ancora un apprendista nonostante le sue manie di grandezza, un tale Leonardo da Vinci. Dopo aver incontrato Leonardo ho trovato un altro lavoro – del tutto onesto, giuro! Faccio il garzone e consegno pacchi; è faticoso a volte, ma mi fa sentire bene. Devo dire, però, che la mia occupazione principale al momento è fare da balia al mio amico Leonardo, che non fa altro che cacciarsi nei guai. A volte mi chiedo che ne sarebbe stato di lui se non ci fossimo incontrati... o cosa ne sarebbe stato di me, se è per quello. Possiamo dire che ci siamo salvati a vicenda. Dunque, capirete bene che la mia missione nella vita è sempre stata e continua a essere la sopravvivenza. Vi sembra poco? Vi sfido a fare di meglio.
Se dovessi descrivere il tuo carattere attraverso un colore, quale sceglieresti? E perché?
Ma che domande sono? Nemmeno il Magnifico si sognerebbe mai di riflettere su una cosa del genere, e lui sì che ama filosofeggiare inutilmente! Va bene, va bene, se insistete provo a rispondere. Mmm... diciamo il vivido grigio dei miei occhi. Perché? Perché è a metà tra il bianco e il nero, tra la purezza e il vizio, tra l'ingenuità e la disonestà, proprio come me.
Scegli quale animale avresti voluto essere, un oggetto che vorresti possedere e non hai, qualcosa di te che vorresti cambiare e qualcosa a cui invece non rinunceresti per nulla al mondo.
Continuiamo con le stranezze vedo, d'accordo sto al gioco. Non ho altra scelta vero? Allora, per quanto riguarda l'animale, mi andrebbe bene una qualunque bestia che abbia un pasto al giorno assicurato, un posto caldo per la notte, e che non debba faticare troppo. L'ideale sarebbe quel gattaccio pasciuto che vive con la marchesa in piazza della Signoria. Di oggetti che desidero non ce ne sono molti, anzi, non mi viene in mente niente. Sono sempre stato abituato a sopravvivere con l'essenziale – braccia, gambe, testa – e comunque non c'è niente che non possa procurarmi in caso di necessità *fa l'occhiolino*. Per rispondere all'ultima domanda, non credo di voler cambiare nulla di me. Qualche tempo fa ne avrei avute di cose da dire, ma qualcuno mi ha recentemente fatto capire che sono perfetto così come sono, e comincio a sospettare che quel qualcuno sia proprio ciò a cui non potrei mai rinunciare. Questo però non l'ho ancora ammesso neanche a me stesso. La cosa è terrificante, non potete capire quanto, per questo tendo a essere parecchio suscettibile ultimamente. Non chiedetemi altro al riguardo per favore, nemmeno io ci capisco niente!
Hai qualche segno particolare o potere speciale che ti contraddistingue dagli altri personaggi?
Potere speciale? *socchiude le palpebre con perplessità* Non ho idea di cosa voglia dire, va bene se rispondo astuzia e destrezza?
Sei mai stato innamorato di qualcosa o di qualcuno? Qual è la cosa più importante della tua vita?
Innamorato io? Impossibile, io non posso permettermi una simile debolezza come i sentimenti. Non ho mai avuto bisogno di niente e di nessuno, almeno finora. L'amore non ti riempie la pancia, né ti scalda nelle notti all'addiaccio. *Diventa improvvisamente pensieroso* Ma poi, come si fa a capire se si è innamorati? Assomiglia per caso a quando vedi una bella fetta di pane caldo, col lardo sopra che si scioglie lentamente, e non riesci più a pensare ad altro, a desiderare altro?
Quanto ti senti protagonista della tua storia? Sei tu a condurre la situazione o sono gli altri personaggi a determinare il corso degli eventi?
Ah, bella questa. Diciamo che, per quanto io cerchi di evitarlo, finisco sempre per soccombere al mio lato tenero. È evidente che anni di indigenza non sono stati sufficienti a sopprimerlo del tutto. Questo fa sì che gli altri mi trascinino nei loro guai, ma in fin dei conti sono io a condurre il gioco. Dire che determino io il corso degli eventi è esagerato però, a quello ci pensa Nostro Signore... e naturalmente l'autrice, almeno questo è ciò che lei vuol credere.
Se potessi cambiare un evento della storia di cui fai parte, quale sceglieresti? E perché?
Sapete, ho passato tanti momenti difficili in vita mia. Ma non credo che cambierei nulla, perché ogni singolo evento, ogni più piccolo passo, mi hanno portato fin qui, e qui mi piace.
Se potessi cancellare un altro personaggio della storia di cui fai parte, chi sceglieresti? Perché?
Cancellare un personaggio? È una cosa un po' crudele, non credete? Però, ora che ci penso, di quel maledetto cagnaccio che mi ha quasi fatto a brandelli farei volentieri a meno.
Se l'autore/autrice della tua storia diventasse famosa e le proponessero di trasporre la sua opera in un film, quale attore/attrice vorresti ad interpretare la tua parte? Perché proprio lui/lei?
Film? *sguardo spaesato* Cos'è, tipo uno spettacolo? Bò, che ne so? Non conosco molti attori. Di cantori stonati e comici senza talento se ne vedono a ogni angolo di Firenze, ma non ho mai pensato che un giorno potessero narrare le mie gesta. Anche se ci ho un po' sperato quando quel tale a cui ho fatto da musa per i suoi racconti, Luigi Pulci, è entrato nella cerchia del Magnifico. Se può esservi d'aiuto, quando discutiamo della storia, l'autrice mi dice spesso che somiglio a un certo Austin Butler – non so se l'ho pronunciato bene.
Se l'autore/autrice della tua opera decidesse improvvisamente di farti scomparire dalla storia, quanto quest'ultima ne risentirebbe? Potrebbe proseguire anche senza di te o non avrebbe più alcun senso? E tu cosa diresti al/alla tuo/a autore/autrice?
Senza di me Annalisa sarebbe persa. Lo so io, e lo sa anche lei. Non è che io manchi di modestia, questa è la pura e semplice verità. Non devo preoccuparmi di scomparire perché sono in una botte di ferro. E poi lei si è troppo affezionata a me per "eliminarmi".
Sei più amato oppure odiato dai lettori della tua storia? Secondo te per quale motivo?
Suvvia, come si fa a non amarmi? Non sono bellissimo, d'accordo, e per niente affascinante, lo so, ma sono irresistibile come il pan di ramerino: piccolo e dolce, con una crosta spessa ma morbido dentro, dal sapore unico e particolare! La gente mi ama perché non sono perfetto, né troppo complicato, ma so come arrivare dritto al cuore. Questa è l'idea che mi sono fatto quantomeno.
Se i lettori potessero ascoltare una canzone e pensare subito a te, quale canzone vorresti essere?
Essere una canzone? Di sicuro il trionfo di Bacco e Arianna!
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