6. Non toccare! 🚫

<<Per tutti i Sorci! Suzette? Suzette svegliati!>>

Le mani di Streghetta mi scuotono le spalle strappandomi al mondo onirico.

<<Solo un altro po'... >> biascico ancora con gli occhi chiusi, quando un improvviso dolore acuto al coccige mi fa realizzare che sto dormendo sul masso dove mi ero seduta poco prima.

Apro gli occhi e mi levo di scatto: <<Ohi! Ahi, che male>>.

Mi porto la mano sul sedere e con movimenti circolari cerco di alleviare le fitte che lo colpiscono.

<<E volevi starci un altro po'?>> Ride di gusto la mia Streghetta.

<<Mi sono addormentata mentre aspettavo la tua purificazione.>>

<<Dai, forza. Entra.>>

Mi fa strada nel laboratorio spingendo con forza il grande portone in legno.
<<Quanto... pesa... sto maledetto coso.>>

<<Sei tu piccola. Lascia, faccio io.>>

<<Come la storia della testa... sempre grazie a te!>> Mi guarda di traverso, e prima che io possa solo appoggiare la mano sul legno, puntualizza: <<So cavarmela da sola>>.

La ritiro immediatamente, sono venuta per fare pace non per litigare ancora.

Dopo l'ultimo sforzo la porta finalmente si spalanca e lei mi precede come se nulla fosse.

Le finestre spalancate hanno permesso il riciclo d'aria ma ancora un vago odore di bruciato aleggia nella stanza.

<<Hai deciso di fare un falò stamattina? Non siamo mica al mare, eh!>> Un risolino conclude la mia frase, ma ovvio lei colga poco il mio voler scherzare.

<<È il rito purificatorio.>> Mi guarda saccente. <<Ho bruciato dell'ortica. Aiuta ad allontanare le influenze negative.>>

La guardo dubbiosa, a volte mi sembra così surreale ciò che dice.

<<Ortica? Ecco cosa ci facevi stamattina nel bosco.>>

<<Anche per quello, sì. Sai che pratico la stregoneria verde. Tutti i miei incantesimi sono basati sulla natura.>>

<<Lo so sì! La tua serra occupa mezzo terreno a sud!>>

Strizza gli occhi stringendo le labbra. La mia affermazione non le è piaciuta.
Se potesse dire tutto ciò che le viene in mente senza filtro alcuno, saremmo rovinati!

<<Adoro... Ah! Suzette, tu non puoi capire. I cristalli, l'uso delle erbe, i riti, gli oli... e comunque nel bosco sono andata anche per cercare la mia bacchetta.>>

<<La tua bacchetta? E quella vecchia?>>

<<Gufetto ci ha girato la pozione e ho dovuto buttare entrambe.>>

<<No! Non mi dire che... la Never joy...>>

<<Sì. Proprio quella!>> Risponde piuttosto seccata.

<<Povero Faretto! E ora?>>

<<Nah! Niente paura. I miei appunti servono per quello, no?>>

Tiro un sospiro di sollievo. Gufetto avrebbe passato seri guai, altrimenti.

<<Solo che ora ricominciare dal principio significa altro tempo sprecato per lui>> continua Sorcia. <<Dovrà avere pazienza.>>

In un altro momento avrebbe infierito lamentandosi dell'incapacità dei suoi assistenti e bla, bla, bla... ma ora non ha tempo.

Un guizzo di luce le percorre le iridi.
La osservo mentre fra le mani osanna quel che a me sembra un semplice bastoncino di legno.

<<E non potevi chiedere a me? L'avremmo disegnata e tirata fuori come gran parte delle cose, no?>>

Il guizzo di luce negli occhi visto poco fa, diviene fuoco. A guardarla, mi accorgo di aver detto una grande stupidaggine e vorrei mangiarmi istantaneamente la lingua.

<<Per tutti i sacrilegi, Suzette! Non osare imprecare in mia presenza!>>

<<Scusa, non mi sembrava d'aver detto... >>

<<La bacchetta dev'essere scelta dalla Strega stessa perché deve entrare in sintonia... deve connettersi con essa! Non è solo trovare e prendere un bastoncino, c'è molto di più!
L'energia solleticherà le mani Suzette, e il flusso arriverà dritto al cuore. Per questo la Strega deve toccare e distinguere la sua bacchetta.>>

Le vado incontro per poterla osservare da vicino o magari prenderla un attimo fra le mie mani, ma non faccio nemmeno in tempo ad allungare il braccio che un ordine perentorio arresta il mio intento.

<<Non toccare! Non. Toccare.>>

<<A me sembra un rametto>> dico, ignorando il suo accoramento.

<<Taci! Ora lo è. Ma non dopo che l'avrò messa a caricarsi sotto l'energia potente della Luna.>>

Si allontana e la ripone nel suo armadietto, sfilando dalla cintura un anello dove sono appiccate una moltitudine di chiavi nemmeno fosse San Pietro.

<<Sorcia, volevo chiederti scusa per prima. Appena scendo in paese per fare la spesa acquisto anche i colori che ho terminato e disegnamo queste benedette scarpe, va bene?>>

Inchinata sul pavimento sta sistemando le ultime cose usate nel rito.
<<Sì, d'accordo. E non serve che mi chiedi scusa, in fondo la colpa è stata anche mia.>>

<<Già...>>

<<In... piccola... parte... ma ce l'ho anch'io le mie colpe.>>

Sbuffo, mi arrendo.
Non ammetterà mai di aver torto e la parola scusa le resterà sempre come un grosso macigno sullo stomaco, che non riesce a buttar fuori.

<<Ah! Non cambierai mai.>> Sorrido accettando la sconfitta. <<Senti... ma perché l'ortica, il rito, e compagnia bella?>>

<<Te l'ho detto! Quel rito è purifucatorio. Serve per allontanare le influenze negative.>>

<<Influenze negative? Oh... Capisco. Posso immaginare il perché. È tornata all'attacco?>>

<<Come il solito Suzette, ma non demordo. Non mi trascinerà con sé nella malvagità e nella perfidia.>>

<<Dovresti parlare agli altri di...>>

<<Sì, certo! Come no!>> Mi folgora all'istante. <<Figurati se è il caso, ora. Sai che preferisco non farlo.>>

<<Ah! Ma perché!>>

Vista la mia perplessità lascia le candele che sta rassettando sul pavimento e mi sale in braccio.

<<Devo dirti una cosa,>> bisbiglia, <<e prima che arrivino gli altri!>>

<<Okay. D'accordo.>> Mi siedo e adagio Streghetta sulla mia coscia. <<Di' pure, son tutt'orecchi.>>

<<C'è un'altra cosa che mi turba, ora.>>

<<Mh-hm. Ti ascolto.>>

<<Non mi piace. Quella non mi piace. Nasconde qualcosa.>> Mastica la frase tra le labbra.

<<Sorcia puoi essere più chiara per favore? Guarda che io il pensiero non lo so leggere, eh!>>

<<Ah!>> Cala le braccia spazientendosi e poi mi si avvicina all'orecchio. <<Dmmsssee...>>

<<Eh? Non capisco Sorcia. Alza un po' la voce, no?>>

<<Per tutti i Sorci! Sei sorda o cosa?>> Ritorna di nuovo all'orecchio a bisbigliare. <<De... moi... selle.>>

<<Demoiselle?>>
D'improvviso mi ritrovo la sua mano sulla bocca.

<<Sh! Vuoi che ci sentano tutti!>>

<<Demoiselle cosa?>> Faretto fa irruzione con tutti gli altri nel laboratorio.

Streghetta imbarazzata porta la mano dietro la testa.
Ma non credo basterà questa irruzione a metterla in difficoltà...

★★★

→_→

Non toccare! -.-
E che sarà mai, un bastoncino che a disegnarlo sarebbe stato anche più bello.

Piuttosto povero Faretto che dovrà attendere ancora a lungo per la sua "Never a joy stop".
Tranquillo Faretto! Prima o poi arriverà anche per te una gioia, non mollare \(*o*)/

Sì... sì. Ho capito che ci sono un paio di cose che non vi tornano. Tipo... "non demordo. Non mi trascinerà con sé nella malvagità e nella perfidia" e le strane insinuazioni su Demoiselle

<<Suuzeette...>>

Ma comunque ora colta in flagrante, spero parlerà └(^o^)┘

<<Suzette!>>

<<Ma porca vacca! Sei sempre lì con l'orecchio teso te, eh! Mi ricordi tanto qualcuno!>>

Comunque... ora vado, sono curiosa di sapere come se la caveranno in laboratorio. E spero che non perdano tutta la mattinata in chiacchiere -.-

Al prossimo capitolo Sorcini miei  ̄ 3 ̄

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