15. L'altra dimensione 🌏

Sparsi come piccole macchie sul pavimento scuro, le mie creaturine sono tutte intorno a Sorcia mentre io resto seduta in disparte dandole la possibilità di parlare con loro.

<<Quindi tu già esistevi prima che Suzette ci disegnasse?>> Fillina porge la domanda raccogliendo la mano di Streghetta fra le sue.

<<Sì>>, sospira arrendendosi alle loro curiosità, <<e credevo che qui sarei riuscita a liberarmi del mio passato. Ma così non è stato.>>

Una sua carezza furtiva raggiunge i volti di Fillina e Lauretta che sono proprio accanto a lei.
Con gli occhi cerca il mio sguardo e io sono pronta ad accoglierlo e a darle un segno di assenso e di incoraggiamento.

Con volto amareggiato si alza e si reca davanti alla finestra dove la luna, l'enorme palla bianca, sembra donarle una luce sorprendentemente unica.

<<Sapete, nella mia vecchia esistenza il mio nome era Malka'ra. Mia madre è una Maga Nera, e quello sarebbe stato il mio destino se non avessi scelto di fuggire.>>

Si accomoda sul letto osservando la mia figura seduta sul pavimento, proprio ai suoi piedi.
In silenzio si trascina sulle mie gambe che, incrociate, l'accolgono come un nido per il suo uccellino.

Il mutismo tutt'intorno la esorta ad andare avanti; nessuno di noi ha intenzione di interrompere questo momento.

<<In realtà non so molto, perché mia Madre mi ha sempre detto che avrei raggiunto la Conoscenza solo con la mia maturità, ma quel che so per certo è che io non volevo e non voglio essere come lei. Pratica Magia Nera, facendo patti con le forze malefiche della natura e queste la ricompensano con doni come conoscenza, potere, ricchezza. Ma il conto da pagare è la corruzione dell'anima di chi ha ceduto alla tentazione, perché il potere porta sete insaziabile, e l'avidità di poter controllare esseri umani e natura stessa trascinano in una spirale di male e odio fino ad un unico obbiettivo: la supremazia sull'intero cosmo.>>

<<Oddio, che orrore... e come hai fatto a sfuggire a tutto ciò?>> Osserva Faretto sconvolto.

<<All'inizio non potevo rifiutarmi di seguire le sue orme. Ero una piccola bambina ingenua e mi lasciavo trascinare nei suoi riti e nelle sue strane messe e invocazioni. Cominciai anch'io ad avere poteri insoliti come saper spostare gli oggetti con la forza della mente, leggere il pensiero...>>

<<E quello ancora lo fai però eh! Mannaggia a tua madre.>>

<<Non più come prima Gufetto. Quando le mie conoscenze si sono allargate alla Magia Bianca, della quale poi sono diventata discepola, i miei poteri son quasi tutti svaniti nel nulla. I continui attacchi di mia madre e le tentazioni dalle forze soprannaturali diaboliche mi hanno portato alla disperazione e quando cominciarono a chiedermi sacrifici in cambio... quando vedevo mia madre uccidere animali e a volte bambini per donarli a loro, il terrore mi ha invasa e ho scelto di scappare il più lontano possibile.>>


La voce di Sorcia rotta dal pianto avvicina tutti i suoi compagni intorno a me, e tra le varie carezze continua il suo racconto.

<<Appena riuscii a controllare il mio corpo e la mia mente, appena acquisii consapevolezza, mi dedicai allo studio della Magia Bianca, nascondendo testi ed esperimenti nei luoghi più impensati. Appresi, con quest'altra corrente di pensiero, che la natura potesse offrire effetti benefici donando perfezione interiore, protezione, salute e prosperità. Imparai ad operare in armonia col cosmo piegandomi alle sue volontà e utilizzando i suoi doni per raggiungere l'equilibrio tra materia e spirito, per scopi puramente positivi e provvidenziali e spesso posti in essere per il bene fisico e mentale.>>

<<Una specie di Alchimista?>>

<<Oh... mai pensato così in grande Lauretta. Ho solo seguito e seguo la mia natura, e di certo non corrisponde a quella di mia madre... che accortasi di tutto ciò si disse pronta a sacrificarmi alle forze del male.>>

<<Oddio! Sorcia...>> Draghetto l'abbraccia affettuosamente. <<Per questo sei scappata?>>

<<Sì. Quella sera, controllando il mio corpo e la mia mente, mi costrinse a una trasposizione empirica.>>

<<Eh?>> Gufetto, curioso, non esita a chiedere.

<<Una sorta di rito dove l'essenza si distacca dalla materia -in questo caso il corpo- e va in cerca di anime da sacrificare e da donare al Demonio.>>

<<Mi sto cagando sotto.>>

<<Gufetto, non avere paura>> gli sorride Sorcia, ma in realtà è l'unica a farlo. <<Pregai con tutte le mie forze Dio e Madre Natura. Ricordo che strinsi i pugni tanto forte da conficcarmi le unghie nei palmi. Pregai che mi proteggessero e che mi dessero via d'uscita e forza per non cadere nel peccato di macchiarmi l'anima.>>

Uno sguardo veloce alle mie creature e ai loro volti sconvolti, mi porta a realizzare quanto siano in apprensione.
Faretto, senza nemmeno accorgersene, giace con la testa fra le braccia di Sorcia e dal basso la osserva come fosse una Dea.

<<Fu così che scoprii Suzette.>>

<<Oddio! Dimmi che non hai pensato di farle del male.>>

<<Mai Fillina.>> Si volta. Punta i suoi occhi dolci nei miei, e io posso solo sorridere alla sua tenerezza. <<Diedi uno sguardo a questa splendida ragazza poggiata con la testa fra i fogli. Aveva le dita sporche di polvere nera ed erano adagiate su una figura, la stessa che avete di fronte voi ora. Suzette emanava una luce splendente. Una chimera nelle tenebre che mi avvolgevano. Guardai quei fogli, guardai lei, e persi completamente il contatto col mondo dal quale stavo arrivando. Implorai con tutta me stessa le forze del bene di aiutarmi, di farmi vedere la luce, e dal nulla quelle parole come una filastrocca imparata a memoria presero vita. Cominciai a pronunciarle ripetutamente e sempre più forti finché riaprendo gli occhi... beh, il resto lo sapete.>>

<<Quindi di là non avevi questo aspetto?>>

Abbassa lo sguardo arrossendo: <<No. Ero un'umana a tutti gli effetti. Ma non mi pento delle mie scelte>> sorride felice.

<<Che storia sconvolgente>> Faretto la guarda con occhi persi nel vuoto.

Con un gesto delicato lo scansa e si alza, voltandosi verso il nero della notte.

<<E mia madre spera di riavere ciò che è suo>> sospira stanca.

<<Cioè?>>

Chi abbia avanzato l'ennesima domanda non riesco ad afferrarlo, ma non ha importanza; riprendo io al posto della mia Streghetta scossa.
<<Una volta che un'anima è stata prescelta, qualunque sia lo scopo, nessuna forza del male può ripresentarsi e tornare ad avere poteri su di essa. Per questo Regina Madre in questa dimensione non può intervenire in nessun modo. È Sorcia ad invocarla, ma solo perché vuole tenerla sott'occhio e solo perché sa che lei non può far niente... anche se io non rimango d'accordo con le sue decisioni di chiamarsela al cospetto.>>

<<Esatto. Lei si presenta solo se invocata da me, e agli altri tramite un rito specifico. Ma non mi importa, perché ho la certezza che lei non possa far nulla; a parte torturare me con i suoi continui discorsi malvagi.>>

<<Ma cos'è sta roba?>> Faretto, rimasto sdraiato a terra, punta lo sguardo sotto il letto.
In un attimo siamo tutti là a cercar di capire a cosa si riferisce.

<<Fermi! Non toccate! Fatemi vedere>> Sorcia interviene all'istante.

Un cumuletto di cenere spunta baldanzoso sotto i piedi del letto.

Il volto di Sorcia si incupisce e poi assume un color porpora piuttosto allarmante.

<<Uscite per favore, vi raggiungo io di là.>>

Sulle parole di Sorcia, il silenzio scende profondo nella stanza.

★★★

→_→

Povera Streghetta mia!
Addirittura l'intenzione di quella stega di sua madre è sacrificarla alle forze del Male π_π
La sua stessa madre! Che donna orribile.

Non posso immaginare cosa sarebbe diventata se non fosse riuscita a sfuggire in quella trasposizione.
Meno male che si è fermata a casa mia a questo punto. ﹋o﹋

Comunque mi resta la curiosità di sapere come fosse nell'altra dimensione.
Beh... sì avete capito no?
Quale aspetto avesse! *^O^*

Pensare che fosse come noi... e che si è accontentata della forma buffa che le ho donato pur di fuggire da Regina Madre, un po' mi rattrista.
Mi viene una gran voglia di capire. Magari le chiedo di descriversi e la riporto sul foglio... chi lo sa, dovessi riuscirci e lei riconoscersi. (*^﹏^*)

Adesso è tutto più chiaro no?
Vi ha raccontato in grandi linee quali sono i suoi timori e cosa sua madre vuole da lei.
Dice che non può interferire in questa dimensione quella malvagia... ma io non mi fido ragazzi.
Un barlume mi è passato per la testa,
ma prima di esporlo a voi devo parlarne con loro; soprattutto dopo aver trovato quella roba sotto il letto di Sorcia. ●︿●

Sembrava fossero proprio resti di un rito. Il volto stupito di Streghetta mi ha fatto capire che non fosse stata lei a mettere quella cosa lì sotto e allora la domanda è: come ci è finita? -.-

Ora Sorcia è nella sua stanza e io invece sono sul patio con i miei compagni perché devo chiarire un altro punto, soprattutto per il bene di uno in particolare.
Sì, esatto, quello che è rimasto appollaiato fra le sue gambe con la scusa del racconto... e speriamo Streghetta non si arrabbi con me per il fatto di dire senza aver chiesto prima il suo consenso. ⊙﹏⊙

Vi abbraccio miei adorati, e a presto
 ̄ 3 ̄
La vostra Suzy...

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