TECLA


"No, no, no, no. Sono stata scelta. No. Non ci credo." Il cuore batteva fortissimo. Tecla si guardò attorno con un groppo in gola. Vorrebbe sotterarsi e morire. Tutto ma non essere buttati nel labirinto. Tutti i altri ragazzi che erano scelti avevano la sua stessa espressione in viso, tranne Sonya che sembrava contenta. Tecla non capisce, perchè qualcuno è felice quando è sicuro che morirà.

Il pubblico era in lacrime, i genitori dei ragazzi svennero. Il ragazzo di nome Tasos mi prese per mano. Tremavamo tutte due, e all' improvviso Tecla si ricordò.

Era un bel giorno d'estate e Tecla, che all'epoca aveva otto anni andò a nuotare. Ovdae era al mercato con sua zia, quindi era da sola. Si butto nell'acqua limpida e calda di Creta e siperse nei ricordi. In quel momento senti un dolore fortissimo dalla gamba e vide una pinna nera che le sfrecciava attorno. Un squalo grande almeno tre metri, i denti affilati come un coltello e i occhi dilatati. Lo squalo stava per attaccare. Si avvicinò a Tecla e lei, paralizzata dalla paura. Lo squalo la immerse, pronto a mangiarla o almeno così lo pensava lei. La tenne sott'acqua per molti secondi e una volta in superficie Tecla lo guardò vide un' altro squalo, molto più grande di lui, uno squalo bianco che lo attaccava. In quel momento una barchetta con un ragazzo passò per di la e la salvò. Una volta a bordo Tecla si girò per ringraziare il suo salvatore, malo vide immobile con la pelle squarciata nella bocca dell'altro. Il uomo sul bordo della nave uccise il più grande e tutti e due affondarono. Quel squalo era il suo salvatore. Aveva percepito la presenza del squalo bianco e cercava di proteggerla a costo della sua vita. a quel momento Tecla amava i squali. Pensava che in realtà fossero buoni e anche se uccidevano persone non lo facevano apposta, ma pensavano fosse un altro animale. Il ragazzino le porse la mano e sorrise:" Piacere, sono Tasos."

Tecla sorrise. Si avvicinò a Ovdae e disse: "Beh amica, almeno moriremo insieme. " Sul volto scandalizzato di Ovdae apparse un piccolo sorriso. " Nessuno di noi morirà, troveremo l' uscita e scapperemo in un' altro posto." Tasos sentì la conversazione e convinse le due che combatteranno per la soppravivenza.

Sonya si avvicinò al fratello, pallido come un cencio. " Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!Is siamo dentro! Finalmente un'avventura! " Isaac la guardò e disse: " Tu sei matta sorella. " E andò da quel ragazzo, Ioannis. Sonya vide stringere la mano al ragazzo. " Bene, andiamo a far amicizia" si disse. Ma Minosse aveva altri piani.

" Si si ora buttiamoli dentroooo!!!"Sembrava un bambino di tre anni che aveva ricevuto in regalo delle macchinine.

I soldati spartani li portarono via.

Camminavano in silenzio da qualche minuto, fino a quando arrivarono nell'entrata. L'entrata era un buco nero grande come una porta, circondato da rami di spine e la scritta:


Ο φόβος, εδώ είναι το ίδιοτο κακό.


Ovvero: Temete, qui dentro c'è il male inpersona.


"Rassicurante", pensò Tecla impaurita.

" Avanti" disse con voce roca la guardia. "E buona morte", aggiunse.

" Grazie signore" , Disse la ragazza chiamata Chloe. Tecla non capì se era ironica o no. Dal suo sorrisino capì, che era ironica. Meno male, pensò.

" Ragazzi, " disse l'altra guardia in un modo molto più gentile. " Mi dispiace molto per voi, ma dovete tenere duro. ." " Girate sempre a destra" Aggiunse bisbigliando. I ragazzi lo guardavano sbalorditi. Li voleva aiutare? La guardia antipatica li spinse dentro. L' ultima cosa che videro  i ragazzi era un raggio di sole, il sorriso della guardia disponibile e il Labirinto si chiuse con un tonfo.



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