12

Il tempo trascorreva felice nelle strade e nella scuola di Camacicci, la piccola cittadina dispersa nei meandri Veneti dove vivevo. Tra una festa a base di thé al limone, quelle 4 sberle ben assestate che ogni giorno Estate mi dava, e lo spaccio dei 3 moschettiieri, potevo ritenerm soddisfatta della mia vita.

Proprio durante una delle feste organizzate da una comparsa qualunque della storia, finii con l'ubriacarmi con il thé alla pesca, restando da sola, visto che la mia amica Destina era a limonarsi qualcuno a caso di irrilevante ai fini del racconto, a cercare il bagno. Mi ricordo che, con la mente offuscata dalla sbornia, stavo cercando un pposto dove andare a vomitare, ma non lo trovai e mi ritrovai in una stanza da letto, così, un po' frastornata, mi distesi a terra, su un morbido tappeto persiano, e mi adodrmentai. Non so che ora fosse o quanto tempo fosse passato, ma delle voci famigliari mi svegliarono: Destina ed Enrico erano davanti a me, in preda al panico.

"Spery, minchia zia! M'agg pijat nu colp! Mi credevo fossi morta." mi disse Enrico. "Destì, metti via la pala, non serve più"

"mi ero addormentata. Scusate."

Enrico mi fece alzare e mi appoggiò sul letto, con la sua innata delicatezza, tipo elefante in una cristalleria. Si distese affianco a me, accarezzandomi la testa, mentre Destina, spari nuovamente per tornare a limonarsi la comparsa di prima. 

"Sai Spery, con te sto bene."

Le sue parole mi fecero perdere quache battito, causandomi un leggero capogiro, quindi pensai che forse non erano le sue parole, ma tutto il thé al limone che avevo bevutto.

"Anche io Enrico"

Mi baciò delicatamente, e quando chiese l'accesso con la lingua glielo concesi, lasciando che mi sbava ovunque con la sua saliva, poi mi sarei lavata tanto. Mi prese per i fianchi, facendo in modo che lo montassi, mi tolse la maglietta di LiuJo nuova di trinca e me la tolse, lasciandomi solo con il mio top in microfibra dei cinesi, che tanto durò poco anche quello. Mentre mi spogliava, sentimmo bussare, ma non alla porta, bensi alla finestra. Ci voltammo per capire chi fosse, ma non c'era nessuno così Enrico andò ad aprirla, tornando a fare quello che stavamo facendo. Pochi secondi dopo, una testa di ragazza apparve magicamente alla finestra.

"Ma io ti conosco! Tu sei Joey di Dawson's creek!"

"Si, sono io, ma devo avere sbagliato casa." Ci disse tutta rossa in viso. "Questa non è la casa di Dawson vero?"

"No, mi dispiace."

"Opsss scusate ma queste case soto tutte uguali, ogni volta mi confondo. Devo ricordarmi, la terza casa a destra dopo il campanile."

"Questa è la quarta a sinistra."

"E vi pareva? Beh, è stato un piacere conoscervi. Ora vado. Voi tornate a fare quello che stavate facendo."

Così, anche lei se ne andò, lasciandoci soli a fare la scopata del secolo. Avei 4 orgasmi con il solito allagamento, che per uscre da quella stanza ci servì la gondola, anche al piano di sotto. E lui ebbe un supermegaiper orgasmo, che con uno schizzo andai a fare compagnia al lampadario e servì armarsi di rampino, scalpello e martello per tirarmi giù.

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