11
Mi svegliai lentamente, perchè sento un calore in mezzo alle mie gambe, e d'un tratto tutto diventa bagnato. Scosto le coperte e trovo Ciccio, il gatto di mia zia, comodamente seduto tra le mie gambe, intento a fare la pipì. Ed io che pensavo di essermi bagnata nuovamente...
"Cicciooooooo ma che faiiiiii" Urlo in preda alla disperazione, per poi afferrare il gatto per la coda e lanciarlo fuori dalla finestra. Altro che defenestrazione di Praga, la defenestrazione di Ciccio era mille volte meglio.
Irritata vado davanti al l'armadio, e scelgo il mio outfit, senza però farmi la doccia, perchè mi piaceva l'aroma del mio sudore.
Optai per un outfit comodo ma sobrio, e che potrebbe comunque piacere alla Santa trinitá.
Il mio outfit mi piace, soprattutto perché vestita così posso nascondermi da occhi indiscreti. Ovviamente mi truccai leggermente, tanto c'erano gli occhiali alla Tony Effe che mi coprivano la faccia.
Esco di casa, e sorpresa mi ritrovo davanti Giovanni, sul suo solito monopattino rosa.
"Stupida bibbi, sono passato a prenderti" il mio cuore si sciolse, ed io divento probabilmente rossa.
"Come mai sei qui?"
"Te l'ho detto cretina, sono passato a prenderti"
"Ma perchè"
"Perchè tu mi piaci pischelletta" mi portai le mani alla bocca, e senza pensarci due volte mi fiondo su Giovanni, infilandogli la mia lingua in gola. Lo sento soffocare un po' ma subito dopo si riprende, e ricambia il bacio, sbavandomi su tutta la faccia, come farebbe un cucciolo di' Labrador.
"Anche tu mi piaci Giovy" confesso vicino alle sue labbra, e lo vedo fare una faccia strana... boh forse mi puzzava un po' l'abito.
"Il problema è che mi piacciono anche Giustino ed Enrico... poi enrico e anche Incinto, e io non so cosa fare" il ragazzo si allontana da me, ed io non capisco il perché del suo comportamento.
"Scusa amo, ma hai un alito che stenderebbe anche Godzilla." Abbasso lo sguardo, ma in fondo lo capisco. Mi ero scordata di lavarmi i denti quella mattina.
"Secondo me dobbiamo provarci Spery. Io sono l'unico che ti capisce è lo sai anche tu" annuisco senza rispondere, non volendo stenderlo con il mio alito all'arena di cadavere in putrefazione. D'un tratto vedo Giovanni estrarre dalla tasca una pasticca blu, senza nessun tipo di involucro e mi impaurisco, pensando che fosse qualche tipo di droga.
"No Giovy, non voglio più drograrmi, e stato solo un errore."
"Ma Che dici stupida bufu, è una Golia per il tuo alito che puzza di merda" prendo la pasticca e la metto in bocca, sento il sapore della menta, però mi sento anche molto stanca, e senza rendermene conto, caddi in un sonno profondo.
Mi risveglai a casa dei 3 dell'ave Maria, nel letto di Enrico e lo deduco dal fatto che il copriletto, e tutta la biancheria è firmata Barbi. Ancora assonnata es o dalla stanze è iniziai a sentire dei gemiti grotturali provenienti dalla stanza di fianco. Riconosco la voce di Giovanni e mi ritrovo a pensare "ora lo smonto come un mobile Ikea" sicura del suo tradimento. Apro la porta senza bussare e senza rendermene conte mi trovai sbattuta sul letto con le caviglie e i polsi legati.
Giustino era sopra di me e mi infilava la sua bieberconda in bocca Enrico era fra le mie gambe bagnate fino alle ginocchia che stavo per provocare uno tsunami e Giovanni era in piedi con la sua hazza che mazza in mano a gustarsi la scena. Enrico affondo la sua verga , e che verga in me, provocando un piacere assurdo e Giustino continuava dentro e fuori dalla mia bocca. Non sapevo se sbavavo più dal basso o dall'alto. Ero completamente nelle loro mani e mi abbandonati ad un piacevole orgasmo allargando la camera di Barbie tanto da far galleggiare le bambole e la casa come barche alla deriva.
Poco dopo fu il turno di Giovanni. Lui fu molto dolce e mi slego le caviglie e i polsi facendomi sedere sopra di lui. Solo che non sentivo niente. O lo aveva piccolo o non era dentro.
"Giovà non sento un cazzo."
"Scusa zia. Non era dentro."
E con un colpo secco lo affondò in me. Il piacere mi invaso completamente, tanto che urla pei il piacere facendo rompere il vaso con le ceneri della trisnonna di Enrico che era in salotto sopra il caminetto. Un altro allagamento era in atto e stavolta c'era anche il letto che galleggia a. Sembrava di stare su un materasso ad acqua ormai.
Quando tutti ebbero finito e quindi furono venuti mi pulii dal loro sperma che avevo ovunque ed aprimmo la porta. Un maremoto di forza 4 si levò in casa e spazzò via i mobili.
"Stupida Bibbi. Ma quanto cazzo vieni?"
"Sorry, ma non mi era mai capitata una cosa del genere." diventai tutta rossa e il mio viso prese fuoco all'istante. Prontamente Giustino prese un estintore e me lo lancio addosso. Meno male che c'è lui in certe situazioni.
Andammo di sotto ed accende mo lo stereo con la dark polo gang a tutto volume, giusto per fare casino e rompere le scatole ai vicini, ma nessuno si lamenta o chiama la polizza.
Andai sul divano, e stanca dopo averli montati come gli albumi a neve, mi addormento beatamente.
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