CAPITOLO 18 - WASHINGTON DC
Washington DC
18
Jonathan era soddisfatto. La gita al Congresso era stata decisamente fruttuosa. Era riuscito a parlare con diverse persone e ottenuto un bel po' di informazioni che gli erano servite per colmare le lacune relative al quadro di Lee così come se l'era dipinto dopo aver letto il dossier presidenziale.
Adesso che stava guidando verso Pennsylvania Ave diretto al JW Marriott Hotel di Washington DC, pensò che fosse il momento adatto per ragguagliare Daniel sugli ultimi sviluppi.
Prese il cellulare e fece il suo numero privato.
«Pinkerton. Spero che la sua chiamata sia foriera di novità.»
«Qualcosa, sì. Lei conosceva bene il governatore della Virginia, Wallace Walker?»
«Abbastanza. Un uomo di vecchio stampo e un politico di prim'ordine. Era molto amato da quelli della sua generazione, e odiato dai più giovani per le sue idee un po' troppo poco progressiste. La sua morte è stata uno shock per l'intera comunità.»
«Sapeva che si era opposto fermamente a Lee?»
«Ho sentito delle voci in proposito.»
«Sembra che sia stato uno dei pochi in Congresso a criticare apertamente la sua politica e ad attaccarlo pubblicamente. Molti mi hanno confessato che fra i due ci sono stati alterchi e scambi di vedute non proprio amichevoli, e tutti hanno concordato sul fatto che Wallace non si sarebbe fatto ammaliare dai discorsi affabulatori del Senatore.»
«Cosa sta cercando di dirmi? Che la sua morte potrebbe essere stata causata di proposito?»
«L'idea mi ha sfiorato, sì.»
«Capisco che è stata fin troppo opportuna, ma non credo che Lee sia stato così sprovveduto. La polizia lo ha archiviato come un incidente e non ci sono prove che dimostrino il contrario. Accusare un senatore non è mai una strada saggia.»
«Lo comprendo, ma al momento è il meglio che sono riuscito a trovare. Secondo me vale comunque la pena approfondire la questione.»
«Certo che se avesse ragione sarebbe proprio la pista che cerchiamo» Daniel fece una pausa, poi riprese. «D'accordo, proceda, ma faccia molta attenzione.»
«Sarò discreto, stia tranquillo.»
«Non sottovaluti Lee e mi tenga informato degli sviluppi. Io, intanto, vedrò di procurarle tutti i rapporti ufficiali sull'incidente. Ma non riuscirò a farglieli avere prima di domani.»
«Andrà benissimo.»
«Ottimo. Se ha bisogno di altro, mi faccia sapere.»
Jonathan riattacco, pensieroso.
In effetti la morte di Wallace era stata alquanto provvidenziale per la causa di Lee.
Troppo. E lui non aveva mai creduto alle coincidenze.
Era sempre più convinto che valesse la pena proseguire su quella strada e, in attesa dei documenti di Daniel, una volta arrivato in Hotel, avrebbe potuto fare qualche ricerca on line nella speranza di incappare in qualche articolo interessante che avrebbe potuto fornirgli un punto di vista inaspettato sull'accaduto.
Accelerò e venti minuti più tardi, quando il sole stava ormai calando, infilò la chiave nella stanza dell'Hotel.
Buttata la borsa sul letto, si sciacquò un attimo il volto in bagno, si versò da bere e infine afferrò il computer dalla borsa. Si sedette alla scrivania e usando la connessione criptata del cellulare si collegò alla rete.
Per iniziare digitò le parole - incidente, governatore, Walker – e attese la valanga di siti che Google gli avrebbe sicuramente rimandato.
Appunto.
Con calma osservò lo schermo iniziando a selezionare gli articoli che riteneva più interessanti. Lesse rapidamente i contenuti fino a quando qualcosa colpì la sua attenzione.
Si trattava dell'estratto di un articolo tratto dal The Tennessee Tribune, che veniva citato all'interno di un sito relativo alle cospirazioni governative.
Jonathan mise la pagina a tutto schermo e stavolta lo studio con attenzione.
Morto il governatore della Virginia Wallace Walker
«Nella tarda serata di ieri, sotto il ponte di cemento all'altezza della Berea Church of Christ, è stata rinvenuta una berlina grigio antracite precipitata nel sottostante canale Bear Creek. Alcuni fedeli, interrogati sull'accaduto, hanno dichiarato di aver sentito un terribile schianto mentre si trovavano in preghiera all'interno della Chiesa. A nulla sono valsi i soccorsi. L'unico occupante del veicolo era già morto quando i medici lo hanno estratto dalla macchina accartocciata sotto l'arcata del ponte che collega il piazzale alla statale US Highway 412 verso Nashville. Wallace Walker, settantadue anni, governatore della Virginia, era stato invitato a una cena presso la sede dei Son of Confederate Veterens a Elm Spring House e secondo le prime indiscrezioni pare che l'incidente sia dovuto a un malore...»
Sons Of Confederate Veterans?
Jonathan si massaggiò il collo mentre rifletteva su quell'ennesimo collegamento con la causa confederata portata avanti dal senatore Lee.
Che fosse solo un caso?
Ne dubitava.
Continuò a leggere l'articolo che stavolta continuava fornendo alcuni dettagli sulla zona dell'incidente prima di soffermarsi sulla personalità del Governatore, sulle sue idee e su quello che aveva compiuto durante i suoi lunghi anni in politica.
L'autore descriveva Wallace Walker come uno strenuo difensore dell'Unità del paese, una persona schietta e senza peli sulla lingua, fiero di aver passato tutta la vita al servizio del Paese manifestando idee fin troppo conservatrici, ma pur sempre coerenti. A tal proposito l'articolo si concludeva con una teoria alquanto curiosa sulla morte, descritta come se fosse stata un'abile manovra per sostituire la sua poltrona con quella di qualcuno più propenso a sostenere la causa di coloro che auspicavano un ritorno all'antica gloria degli stati Confederati.
Jonathan era incredulo. Era stata anche la sua impressione, ma non bastava. Dopotutto l'articolo si trovava in un sito sulle cospirazioni governative, perciò, era da prendere con le molle.
Ma fino a un certo punto.
Cliccò con il tasto destro del mouse per salvarsi la pagina sul desktop in caso gli servisse più avanti. Poi, sull'onda di quelle rivelazioni, proseguì la ricerca approfondendo lo studio prima su Elm Spring House e poi sui Sons Of Confederate Veterans, giusto per capire che legame ci potesse essere con il Senatore, se mai ce ne fosse stato uno.
Lesse su wikipedia.
«Elm Springs House, attualmente la sede dell'associazione dei Sons Of Confederate Veterans, è una grande casa in mattoni a due piani in perfetto stile revival greco, costruita nel 1837.
È situata appena fuori Columbia, nel Tennessee e fa parte dei luoghi storici degli Stati Uniti dal 1986.
Venne edificata dai fratelli Dick come regalo di nozze per la loro sorella Sarah Todd alla morte della quale la proprietà passò alla figlia Susan, moglie di Abraham M. Looney un importante avvocato della contea di Maury nonché senatore dello stato del Tennessee...»
Era sufficiente.
L'articolo era pieno di altre informazioni storiche e continuava descrivendo le vicende di quella dimora dalla metà dell'1800 fino ai giorni nostri, ma a lui quella parte non interessava più di tanto. Cambiò quindi pagina e focalizzando l'attenzione sull'associazione dei figli dei veterani confederati.
«.. I Sons of Confederate Veterans sono un'organizzazione americana senza scopo di lucro di discendenti maschi di veterani confederati con sede a Elm Spring in Columbia.
È nota soprattutto per erigere e conservare memoriali e tombe della guerra civile e per incoraggiare lo studio storico del Sud.
L'organizzazione è stata fondata il 1° luglio del 1896 presso l'attuale Virginia Commonwealth University a Richmond ...»
Anche in questo caso l'articolo continuava con informazioni storiche e tanti altri riferimenti allo statuto, allo scopo principale dell'associazione, agli atti costituzionali e alle regole di eleggibilità per finire addirittura con una lista di nomi dei loro membri più famosi.
Ma anche in questo caso a lui non interessava proseguire.
Aveva ottenuto le informazioni che cercava. Chiuse il pc e si preparò una tazza di caffè.
La mente lavorava a ritmo febbrile cercando di mettere insieme i vari tasselli in modo da formare un quadro di senso compiuto e più ragionava più si convinceva che la chiave di tutto stava nella dimora di Elm Spring House.
Era più che sicuro che alla cena a cui aveva partecipato Wallace fosse accaduto qualcosa che in qualche modo si ricollegava al Senatore e alla sua insensata causa, ma per provarlo sarebbe dovuto andare fino in Tennessee.
Poco male.
Si alzò dalla scrivania e si stirò la schiena indolenzita.
Come primo giorno di lavoro aveva ottenuto dei risultati a dir poco insperati. Chissà cosa avrebbe ottenuto l'indomani.
Rifletté sul viaggio. Da Washington ci sarebbero volute circa sette ore in auto. Se invece avesse preso l'aereo in poco meno di un'ora sarebbe atterrato a Nashville e da lì il tragitto sarebbe stato molto più breve. Decise per la seconda soluzione. Avrebbe lasciato una traccia certo, ma come aveva detto il Presidente, il tempo era tiranno.
Controllò sul cellulare i voli e prenotò il primo in partenza per le sette di mattina. Entro pranzo sarebbe stato a destinazione.
Soddisfatto, mandò un breve messaggio al Presidente per aggiornarlo, poi si preparò per la cena.
***
«Come hai detto che si chiama?» domandò Lee con un tono di voce vagamente preoccupato.
«Henry Groove» fece Greg «ma è un falso. Ho controllato e non esiste nessun giornalista con quel nome.»
«E ha fatto un sacco di domande su Wallace?»
«Non solo, ma principalmente sì. È stato bravo a mascherare la sua curiosità sul Governatore, ma non fino in fondo. Secondo me è un investigatore provato che sta indagando sulla morte di Walker.»
«Già. Il problema è: chi lo ha ingaggiato? Tu sei stato attento a non lasciare tracce, no?»
«Nessuno può sospettare di alcunché, tranquillo. Come hai letto anche tu nei rapporti, la polizia ha chiuso il caso classificandolo come un incidente dovuto a un malore.»
«Allora perché sbuca fuori questo tizio proprio adesso?»
«Siamo vicini all'approvazione della proposta di legge, Alex. Sarà stato mandato da qualcuno che vuole impedirti di portare avanti la causa.»
«Mi devo preoccupare?»
«No. Il Congresso è pieno di gente invidiosa e tu stai suscitando un bel vespaio. In ogni caso mi occuperò della faccenda personalmente, se dovesse essere necessario, ma non credo che lo sarà. In quanto alla tua proposta, in base ai sondaggi che ho fatto sono più che convinto che avrai la maggioranza. Ho parlato con diverse persone e sono tutti dalla tua parte, pronti a sostenere l'idea della nuova secessione.»
«Molto bene, ma non cantiamo vittoria prima del tempo.»
«Volevi delle conferme e te le ho date.»
«Lo so, e mi fido di te, Greg. Continua a monitorare la situazione e mi raccomando, tieni gli occhi sempre bene aperti.»
«Lo farò.»
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top