CAPITOLO 11

11

«Niente, Bianca, mi spiace» le comunicò Nora con una voce che tradiva tutta la sua perplessità. «Non ho trovato alcun riferimento a Reginald Payton nei registri della nave.»

«Come immaginavo, ma grazie comunque per la conferma» si voltò verso Thiago seduto accanto a lei scuotendo la testa in senso di diniego.

«Cosa sta succedendo ragazzi? Mi dite qualcosa? Devo avvertire il comandante?»

«No, no, non è il caso, Nora, non ancora. Stiamo cercando di capire anche noi e non voglio alzare un polverone. Sai bene che c'è già molta tensione a bordo.»

«Sinceramente però non capisco proprio come possa essere successo» insistette Nora. «I controlli di solito sono strettissimi a bordo.»

«Evidentemente qualcuno lo ha fatto entrare, altrimenti non me lo spiego neppure io e visto che ce lo ha presentato il Comandante in persona, ho paura che sia coinvolto anche lui.»

«Stai scherzando, spero! Lo conosco da un sacco di tempo...»

«Lo vorrei tanto, credimi, ma i fatti parlano chiaro. O è coinvolto in prima persona o è stato, come dire, costretto suo malgrado da ordini provenienti da molto più in alto.»

«Non riesco a crederci. Ma chi farebbe mai una cosa del genere?»

«Anche questa è una bella domanda» fece una pausa. «Dimmi una cosa, piuttosto. Tu sai chi è il proprietario della Blue Sky?»

«Sì, certo. È una società di trivellazione di New Orleans. La CSA Gas Shipping LTD. Si tratta di una compagnia molto nota qui nel Sud. Possiede una flotta di quasi cinque navi, oltre a pescherecci, motovedette e costruzioni portuali lungo la costa.»

«Ed è una partecipata o ha un unico azionista?»

«Non lo so, ma posso informarmi se ritieni che sia utile.»

«Sarebbe perfetto, sì. Ah, un'altra cosa. Se riesci a tenere d'occhio Payton finché siamo via te ne saremmo grati.»

«Devo forse preoccuparmi?»

«Per adesso direi di no, ma se puoi, fallo.»

«D'accordo, ci proverò, ma non garantisco nulla. E voi, invece? Quando pensate di tornare?»

«Fra qualche giorno, appena avremo ... Aspetta un attimo,» Thiago le stava dando dei colpetti sulla spalla per indicarle che le operazioni d'imbarco del loro volo erano iniziate. «Nora, ti devo lasciare. Ti richiamerò appena atterrata a Richmond.»

Tre ore e mezzo dopo, mentre Thiago imboccava la Highway 64 diretto a Hampton sgranocchiando un panino acquistato al volo fuori del terminal, Bianca prese il telefono e richiamò Nora.

«Brutte notizie» esordì lei non appena rispose alla chiamata. «Payton non è più sulla nave. Il servizio di navetta marina lo ha portato a terra stamani poco dopo di voi.»

«E questo conferma i miei timori.»

«Lo hanno lasciato al molo del Buffalo Texas city, ma non hanno idea di dove sia andato. Nessuno sospettava di qualcosa, mi spiace.»

«Fa niente. Terremo gli occhi aperti. E sul fronte della compagnia navale?»

«Lì ho avuto più fortuna. La CSA Gas Shipping LTD è un'azienda privata a tutti gli effetti, di proprietà di Alexander Lee, membro di spicco dell'alta società nonché attuale senatore della Louisiana.»

«Lee hai detto? Discendente forse del Generale confederato?»

«Un lontano parente, sì. Tra l'altro negli ultimi mesi è passato alla ribalta delle cronache mondane e politiche per aver dichiarato pubblicamente di voler mettere in atto una nuova secessione.»

Bianca strinse il cellulare. «A quanto pare il cerchio comincia a chiudersi. Grazie Nora, sei stata più che utile.»

«E la storia della cabina?»

«E' un solo un tassello di una storia molto più complessa. Ci rifaremo vivi, tu continua a restarne fuori.»

Riattaccò.

«Allora?» le domandò Thiago finendo il boccone. «Mi pare di averti sentito dire qualcosa a proposito di un parente del Generale Lee, o mi sbaglio?»

Stavolta fu lei a scartare il panino dall'involucro e ad addentarlo. «Mmm, buono, avevo una fame... Comunque, sì, pare che qualcuno stia cercando di far rivivere i tempi bui della guerra.» In pochi minuti gli spiegò cosa era riuscita a mettere insieme dai pochi dettagli in possesso, ma anche in quel modo il quadro che ne veniva fuori aveva un'aria alquanto fosca.

«Questo vuol dire che molto presto potremmo trovarci Payton, o comunque si chiami, tra i piedi.»

«Già, per cui sarà bene tenere alta la guardia. Per fortuna il disco lo abbiamo dato a Grace.»

Thiago superò una macchina poi si spostò sulla corsia di destra, rallentando. «Tu credi davvero che sia stato il Senatore a mandare quell'uomo sulla nave? Ha corso un bel rischio, considerando la sua posizione.»

«Non lo so, ma mi pare la soluzione più plausibile. Se sta tentando davvero di far passare una legge che permetta agli stati di separarsi dall'Unione, il ritrovamento del tesoro della Confederazione sarebbe la ciliegina sulla torta.»

«Quella corazzata conteneva un gran bel po' di misteri, eh? Non ci scordiamo le casse con il logo del Vaticano. Quale mai sarà stato il coinvolgimento della Chiesa con Jefferson Davis?»

«Un problema alla volta, Thiago. Lasciamo a mio fratello questa parte dell'enigma e concentriamoci invece sui registri di Fort Monroe. Quanto manca all'arrivo?»

«Stando al navigatore poco meno di mezz'ora.»

«Bene, voglio controllare una cosa on line» Bianca dette l'ultimo morso al panino e prese il cellulare.

Thiago la guardò in tralice, poi tornò a concentrarsi sulla strada.

«Trovato!» esclamò lei cinque minuti più tardi. «Ascolta un po' questo» gli disse. «E' un estratto del discorso che il Senatore ha tenuto qualche giorno fa alla Commissione Energia e Risorse naturali» cliccò sul video di YouTube e alzò il volume. «Mi sa che lo troveremo alquanto interessante.»

«Ecco signori, questo è esattamente quello che dovremmo fare anche noi, oggi. Fuoriuscire dall'Unione rappresenta, di fatto, l'unica via per la salvezza, la chiave per il nostro successo, la soluzione per mettere fine, una volta per tutte, all'abuso dei poteri federali che non stanno facendo altro che schiacciare l'economia dei nostri Stati e impedirne la crescita.

Pensate solo a come potremmo aumentare in termini di potenza economica se rendessimo possibile una tale scissione o a quanto meglio potremmo investire i nostri capitali in un regime di autogoverno che garantisca benessere e prosperità.

Non voglio istigare alla guerra, non è questo il mio scopo. Dico soltanto che la situazione attuale e il clima politico sono più che favorevoli per mettere in atto una secessione non bellicosa, votata all'insegna della supremazia economica.

Nel 1862 gli Stati del Sud pretesero di decidere del proprio futuro economico ed ebbero anche il coraggio di combattere per le loro idee. Perché noi oggi non dovremmo fare altrettanto?»

Bianca spense il telefono.

«Che ne pensi?»

«Spaventoso, è l'unico aggettivo che mi viene in mente.»

«E la cosa peggiore, stando almeno a ciò che ho letto on line, è che potrebbe davvero riuscirci. Quando ti accennavo al fatto che quegli ideali non sono mai stati del tutto sopiti, soprattutto qui al Sud, dicevo la verità. Questo ne è un esempio più che eclatante.»

«La prospettiva non è rosea, ma come mi hai giustamente fatto notare poco fa» si girò e le sorrise «affrontiamo un problema alla volta. Guarda» indicò poi davanti a sé. «Abbiamo appena superato il bivio per la baia di Chesapeake. Prossima fermata Fort Monroe.»

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