Addio Suzanne...
Il giorno si affievoliva pian piano per restituire il posto al lieve crepuscolo che preannunciava la sera e Paul, come era solito fare ogni giorno, andava ad adornare con delle rose la sepoltura della donna da lui tanto amata ma che la morte ha voluto portare con sè prima di poter metter su famiglia; il ricordo di lei si faceva spazio ogni giorno tra i sorrisi delle altre e tra gli occhi delle altre che non avevano mai la loro stessa luce.
Paul osservava inginocchiato il volto di Suzanne nella foto che non rendeva giustizia a quello che era, in quella piccola foto su uno sfondo bianco non si riusciva a percepire la vivacità dei suoi occhi, quegli occhietti vispi che il destino ha fatto chiudere prima che ne potesse apprezzare ogni sfumatura; il graduale spegnersi del suo sguardo, il suo abbandonarsi su quella barella, il lento attenuarsi del suo sorriso,immagini che lo tormentano da quel giorno...
Mentre i ricordi di quell'attimo in cui il vento portó con se il suo grande amore assalgono la sua mente, inesorabilmente, due lacrime rigano il freddo volto scalfito dal vento gelido; una folata di vento che trascina le foglie, che porta con sè i petali dei fiori sulle lapidi e che profuma di lei.
Nella villa da loro affittata riusciva ancora a intravedere l'ombra di Suzanne indaffarata tra le faccende di casa e i suoi rimproveri per la casa in disordine risuonavano ancora nelle sue orecchie.
Curiosando tra i vecchi scatoloni della soffitta, tra gli addobbi e le vecchie polaroid, Paul scovó un insieme disordinato di lettere ingiallite dal tempo, la grafia era comprensibile ma si confondeva con lo sfondo consumato e dal tratto non ben calcato e ciò rendeva difficile la lettura.
Paul preso dalla voglia di scoprire le origini di quella villa ottocentesca decise di dare uno sguardo così da poter dar lume ad alcuni dei suoi dubbi sui continui rumori provenienti dal sottoscala; ma tutto trovò meno che ciò che stava cercando, quelle lettere dalla carta consumata e dall'inchiostro della stilografica consumato non diceva altro che il percorso per un sentiero: questa caccia al mistero iniziava dal giardino della villa per culminare a tre isolati da lì.
Paul tra la disperazione di chi ha perso tutto e la curiosità di chi crede nel poter ricominciare si incamminò fino alla meta segnata da un segno in rosso sulla mappa; lì trovò una lettera, quest'ultima non era invecchiata dal tempo, la carta di un bianco perfetto e la grafia di una stilografica appena comprata constituivano una lettera d'addio scritta da Suzanne prima di morire:
"Mio caro Paul, se hai trovato questa lettera è perché il tuo ingegno e la tua curiosità ti hanno portato qui ma se la stai leggendo con le lacrime agli occhi e il cuore straziato dal dolore probabilmente sono morta; la vita ci ha dato e tolto tanto, è stata spesso meschina e crudele con noi, ci ha ingannati, ci ha illusi ma ci ha anche ripagato di tutti i nostri sforzi.
Mentre ti scrivo queste mie parole, il mio cuore batte ancora e il mio respiro è ancora caldo ma immagino non lo sarà per molto...
Spero che tu possa trovare la felicità nonostante tutto ciò di cui la vita ci ha privati, spero che tu possa continuare a sognare e a sognarmi, spero che tu possa continuare ad amare ma non ad amarmi perché il tuo cuore e il tuo amore sono troppo rari per essere sprecati.
Ti prometto che un giorno ci rincontreremo, ti amo!
Tua
-Suzanne Loponer"
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top