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La mensa era gremita di studenti, ormai tutti non facevano altro che parlare di ciò che sarebbe successo a breve. Decisi di sedermi con Kaminari, Kyoka e Mina, evitando accuratamente i ragazzi che avevano scoperto il mio segreto.

"Maeko, cosa pensi dovremmo fare?" sorrisi a Kyoka, credo fosse l'unica ragazza con la quale sentissi un vero feeling. Dal primo giorno in cui l'avevo incontrata ho subito notato come le sue passioni fossero affini alle mie, anche se era timida sull'argomento. 

"Allenarci, dare il massimo. Come si dice qui?" Un coro di voci si alzò dal nostro tavolo: "PLUS ULTRA!" Cominciammo a ridere e mi sentii felice per un momento, quando con la coda dell'occhio intravidi una testa bicolore fissarmi. 

                                                                                   ***

"Entra nella mia testa" Mi chiese quella sera stessa Todoroki, che mi aveva raggiunta in camera mia mentre mi affrettavo a chiudermici dentro.

Mi sedetti sul letto, stringendo i miei capelli castani tra le mani. "Non lo farò, Shoto" era la prima volta che lo chiamavo per nome e mi sembrò strano. Con Izuku era stato così naturale.

"Come pensi di allenare il tuo quirk senza entrare nella testa delle persone?" Che logica schiacciante. Era questo il motivo principale per il quale il mio quirk fosse ancora così ingestibile, io mi rifiutavo di usarlo, cercavo di sopprimerlo, di fermarlo, di soffocarlo.

"Ho paura Shoto, non voglio più sentirmi in quel modo" Un fruscio mi indicò che si era avvicinato e un peso sul letto che si era seduto accanto a me.

"L'hai già usato su qualcuno?" Cercai di annuire, ancora con la testa tra le mani.

"Beh, non che i miei ricordi siano così felici, ma sappi che mi fido di te." Lo disse in modo così semplice e tranquillo che alzai la testa per guardarlo. "Prova a fidarti di te stessa, come quando usi le fruste" Concluse lui. Shoto era il più tranquillo della nostra classe, non prendeva mai la parola se non gli fosse richiesta, così mi sembrò che stesse facendo uno sforzo enorme per parlarmi. Decisi di fidarmi, d'altronde da qualche parte dovevo pur iniziare.

Lo guardai negli occhi e attivai il mio secondo quirk, con il solito formicolio alle mani.

Il corridoio. 

La prima cosa che vedo sempre. 

Sento le mani tremare e mi impongo di rimanere calma, non posso ripetere lo stesso errore due volte. Mi incammino in questo lungo corridoio in penombra, guardandomi attorno. 

Ogni metro che percorro è circondato da porte di legno marrone scuro, porte semplici e senza tanti fronzoli. Ogni volta che entro nella testa di qualcuno le porte sono diverse, come l'anima di quelli che ci sono dietro. Prendo un profondo respiro e apro la prima porta. Un fascio di luce mi investe, segno che il ricordo era tranquillo. Sospirai di sollievo e mi incamminai al suo interno. 

Vedevo quello che aveva visto lui, sentivo quello che aveva sentito lui, ero lui. Intravidi me stessa da lontano, eravamo in palestra. Vidi la mia mano sinistra alzarsi ma non era la mia, era di Shoto. Del calore mi salì lungo il braccio e una fiamma rossa mi inondava il palmo. Ero agitata. 

In quel momento Shoto stava provando risentimento verso quel fuoco, eppure da fuori nessuno se ne rendeva conto. 

"Dovrò imparare a gestirti" Sentii dire a me stessa, con la sua voce. Il cuore parve scoppiarmi nel petto, sentivo caldo e freddo contemporaneamente. -è così che ti senti ogni volta, Shoto?- pensai. 

Lasciai quella stanza, quel ricordo. 

Quel poco che avevo imparato dal mio quirk mi consentiva di muovermi in modo abbastanza sicuro, anche se il formicolio alle mani non cessava un secondo. Sapevo che più andavo avanti nel corridoio, più i ricordi erano remoti. Presi a correre, mentre le porte mi sfilavano di fianco, fermandomi davanti a una porta infuocata. Bruciava, ma non si sgretolava. Sapevo che quei ricordi non erano felici, eppure decisi di aprirla. 

Mi ritrovai bambino, in ginocchio nel mio vomito, pieno di lacrime e terrore. 

Ecco, questo è il momento che più temo ogni volta, ma se voglio imparare a gestire il quirk, devo affrontarlo. Alzai gli occhi e vidi i piedi di Endeavor. Già nella realtà mi incuteva timore, ma lì, in quei ricordi, mi sembrò imponente. 

Mi stava picchiando. Stava dicendo qualcosa che non riuscivo ad ascoltare, perché urlavo dal dolore che mi stava infliggendo, dentro e fuori. 

Cercai con tutte le forze di uscire di lì, ma il mio vero corpo era bloccato dal terrore che stava investendo Shoto. Stavo per andare nel panico, lo sentivo perfettamente. La porta della stanza scarna si aprì e una donna dai capelli bianchi entrò, cercando di fermare il flame hero. 

Era così bella, così impaurita. 

Approfittai di quel momento, dell'esitazione di Shoto che non sapeva cosa fare, per scappare di lì. Chiusi quella porta con un tonfo che rimbombò in tutto il corridoio. 

Cominciai a respirare piano, per recuperare il controllo. -un respiro alla volta Maeko- mi imposi. 

Indietreggiai di varie porte, aprendone una a caso. 

Un corridoio bianco, Endeavor ancora in quei ricordi. 

"Non può capovolgersi tutto tanto facilmente. Però, in quel momento, in quell'istante, mi sono dimenticato di te. Se sia un bene o un male, o la cosa giusta, ci penserò su." Era la voce di Shoto, la mia. Sentivo la sua confusione, come se stesse davvero prendendo in considerazione l'idea di usare le fiamme, per una volta. Ma sentivo anche il suo odio, la sua profonda frustrazione verso il padre. Mi allontanai da quel ricordo, avanzando verso un ricordo più remoto.

Ero di nuovo in casa sua, ero di nuovo un bambino. 

Sentivo una donna parlare al telefono, era mia madre, o meglio, la madre di Shoto. Spevo che se fossi rimasta troppo a lungo la mia mente avrebbe ceduto, non sarei più riuscita a scindere me stessa da lui, un altro dei tanti lati negativi del mio quirk.

La vidi sbarrare gli occhi, il fischio dell'acqua sul fuoco spense ogni voce, il calore atroce alla faccia mi fece urlare e piegare dal dolore. Mamma, perché mi fai questo? 

"C-cosa ho fatto, cosa ho fatto?" la sentivo urlare, ma il suono mi arrivava ovattato, spento. L'hai fatto perché odi il mio lato sinistro, vero mamma? Lo odio anch'io. Salvami mamma, salvati, mamma. 

Scappai anche da lì, scappai da tutto, tornando alla realtà.

                                                                                              ***

Mi accasciai sul letto, in preda a dolori atroci in tutto il corpo. Sentivo ogni cosa, ogni fottuta cosa che quel bastardo gli aveva fatto. Lo vidi crucciarsi, era preoccupato. 

Cercai di sopportare, per quanto potessi, il bruciore che ancora mi scuoteva, tutte le botte, il fuoco, il vomito. Mi toccai involontariamente l'occhio sinistro e lo vidi sobbalzare. 

"Mi dispiace che hai dovuto vedere proprio quello" Sembrava sinceramente mortificato. Si stava scusando per aver subito degli abusi, per avermeli fatti vedere. 

"Sei un idiota, Shoto Todoroki!" Lo strinsi forte, e per una volta lo vidi ricambiare con la stessa forza. Quello che aveva subito era un inferno che poche persone riuscirebbero a sopportare, ed era solo un bambino. Gli accarezzai i capelli bicolore, dicendogli che era una persona forte. Rimanemmo così per un po', finché non fui la prima a staccarmi da lui, che sembrava sinceramente dispiaciuto. 

"Forse avresti dovuto entrare in qualcuno con meno problemi" Sorrise appena, ma sapevo che per lui era davvero difficile dimostrare emozioni. E onestamente, dopo quello che avevo visto, lo capivo benissimo.

"Sto bene, è solo l'effetto del quirk. Ti ringrazio per avermi dato fiducia" Mi mise una mano in testa e si alzò dal letto. 

"Spero tu abbia trovato qualcosa di utile per riuscire a gestirlo" Era di spalle, con una mano sulla maniglia della porta. Non disse altro e uscì, lasciandomi sola. 

-mi hai fatto comprendere che il dolore cambia le persone, ho capito che tipo di hero voglio essere- pensai, mentalmente distrutta, ma felice di aver appena trovato il mio ideale. 

Perché tutti possono essere salvati. 












Note
Rieccoci!
Questo capitolo non è molto lungo ma per me è stato abbastanza difficile da scrivere, emotivamente parlando.
Sto anche combattendo contro la voglia di postare tutti i capitoli insieme, anche se aggiorno molto spesso 🤣
Ci leggiamo dopodomani ❤️

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