19

Tenko era in pericolo. 

Quei maledetti volevano vendicarsi di lui per tutti i membri che erano stati ammazzati o arrestati. Per tutte le persone che avevano perso per colpa sua. Volevano punirlo per il suo fallimento, prima di attuare qualsiasi altro piano. I miei occhi si riempirono di lacrime, le mani cominciarono a tremare senza controllo. Mi aggrappai agli avambracci di Touya, che mi tenne stretta a sé per non farmi crollare a terra.

"Tu sei in missione, non è così? Dove sono i tuoi alleati?" Scossi la testa per fargli capire che ero sola. Non riuscivo a parlare, non riuscivo a pensare ad altro, se non a salvare Tenko. 

"Ma lavori in un covo di idioti? Lasciarti da sola è un suicidio!" Era frustrato, e io forse più di lui. Dovevo tornare lucida ed elaborare un piano serio. 

"Tenko lo sa?" Chiesi al flame villain, che annuì in risposta. Mi spiegò velocemente che era nascosto in un bunker fuori città, completamente da solo, in attesa delle informazioni di Touya per elaborare un piano. 

"Non vi permetterò di fare tutto da soli, dovete aiutarci ad abbatterli, così vinciamo tutti!" Un nuovo piano si formava velocemente nella mia testa, ora c'era solo da convincere due delle persone più orgogliose e testarde che avessi mai conosciuto. 

"Noi non collaboriamo con quelle merde, dovresti saperlo" Mi rispose infatti lui, scostandosi da me disgustato.

"Portami da Tenko, dopodomani tutti torneranno nelle proprie case per non destare sospetti, avremo la nostra bella settimana di ferie e tu userai quel tempo per portarmi con te. Non osare lasciarmi fuori Touya, non mi hai ancora davvero vista incazzata" Il mio sguardo era sicuro, ma la sua risatina ironica mi indicava che gli facevo paura come un gattino bagnato. 

"E va bene, verrai con me. La grattugia sente la tua mancanza, ha detto che vuole ammazzarti" Cominciai a ridere istericamente, era una dimostrazione d'affetto tipica di Tenko. 

"Che dichiarazione d'amore signori" Esclamai con le lacrime agli occhi, facendo affiorare un sorriso anche sulle labbra di Touya.

                                                                                  ***

Il bunker dove era nascosto Tenko faceva davvero schifo. 

Putrido era il solo termine che mi affiorava alla mente ogni volta che osservavo qualcosa. In fin dei conti era solo una stanzetta arrangiata con un divano verde a due posti, sporco e logoro, un futon, un fornellino elettrico, un generatore, un piccolo pozzetto per il cibo e una stanzetta con solo un lavandino e un wc. Le pareti erano di pietra dura, scoperte e ruvide. Vederlo lì mi rese triste, nemmeno in prigione i detenuti erano tenuti in quelle condizioni. Eppure ero anche felice, felice che fosse vivo, che i suoi piccoli occhi rossi avessero ancora la forza di odiarmi. 

"Ciao, Tenko" Lo salutai, tradendo le mie emozioni con il tono di voce. Perché ormai, quando si trattava di quei due idioti, ero totalmente esposta emotivamente.

"Perché l'hai portata qui? Pensavo che il cervello non fosse bruciato insieme a tutto il resto" Cominciò a grattarsi il collo e per istinto mi avvicinai per allontanare la sua mano, ma lui mi fermò solo guardandomi. 

"L'ho trovata nel fronte di liberazione, questa piccola traditrice" Certo che quando c'era da alimentare il fuoco, Touya non si tirava mai indietro. Lo guardai in modo canzonatorio.

"Devi venire con me, Tenko, non ti farò stare in questa merda. Prendi quello che ti serve, conosco un posto sicuro" Era titubante, ma qualcosa in lui desiderava seguirmi. Del resto quel posto era soffocante e lui era chiuso lì dentro da chissà quanto tempo. 

"Perché dovrei fidarmi di te? Te ne sei andata senza farti troppi problemi l'ultima volta" Orgoglio e diffidenza, ecco Tenko Shimura. Sbuffai, incrociando le braccia. 

"Ti ho anche promesso che ci saremmo rivisti e guarda un po', eccomi qui. C'è un piccolo cottage nella foresta, è mio. Vi terrò entrambi lì per il tempo che servirà. Non so cosa abbia scoperto Touya ma per quanto mi riguarda posso assicurarti che quelli sono del tutto disorganizzati. E poi ti ho detto che non avrei lasciato la tua mano. Permettimi di dimostrartelo"

Era un rischio, un enorme rischio per la mia vita e per la buona riuscita dell'operazione, ma ero pronta a correrlo se fosse servito a salvarlo. Avevo organizzato tutto nei minimi dettagli, ma se da una parte Touya aveva compreso e accettato le mie strategie, Tenko sembrava ancora dubbioso.

"Sei sicuro che non faccia parte delle loro fila?" Touya scosse la testa, sorridendo. -allora lo stai prendendo in considerazione- riflettei. 

"Ma l'hai vista? Secondo te questa piccola idiota rischierebbe la vita per qualcosa in cui non crede?" Ringraziai mentalmente Touya, che per una volta diceva qualcosa di sensato e tornai a guardare la grattugia, che mi parve un po' più tranquilla.

"E sia, ma se mi tradisci ti faccio-" Lo interruppi ridendo.

"A pezzi, sì lo so, abbiamo già superato mesi fa questa fase. Ora andiamo, questo posto mi fa mancare l'aria" 

                                                                                   ***

Dopo averli lasciati al cottage, già del tutto pronto perché avevo mandato un rapido messaggio a Hawks, mi diressi a casa, prendendo il treno perché ero a piedi. Mi feci una rapida doccia e presi le chiavi della moto per andare in agenzia, dove avvisai Best Jeanist degli ultimi eventi. 

"Perdi il pelo ma non il vizio, eh?" Katsuki era lì con noi, insieme a Izuku e Shoto che mi guardavano come se fossi impazzita. Erano lì per fare rapporto al capo della loro missione oltreoceano, dopo essere passati da Endeavor per fare la medesima cosa. A quanto sembrava il loro volo era atterrato prima del previsto, perché erano stati attaccati da un villain kamikaze, così avevano ritardato il loro ritorno a casa di parecchi giorni. -ovunque ci sono quei tre succedono casini- riflettei.

"Ragazzi, vi prego, non fatemi ripetere le stesse cose all'infinito. Tenko è in pericolo e come eroi abbiamo il dovere morale di salvarlo. Non ho chiesto il vostro aiuto, né tantomeno il vostro permesso. Per quanto riguarda la missione, capo, le assicuro che tutto andrà come stabilito e anzi, le informazioni che Touya ha acquisito potranno tornarci davvero utili" Lo vidi rifletterci per un po', prima di stringersi il naso con due dita attraverso lo spesso tessuto di jeans, come faceva sempre quando era infastidito per qualcosa. 

"D'accordo, mi voglio fidare del tuo istinto, ma non farmene pentire e cerca di non farti ammazzare. Dynamight, hai due giorni liberi per riprenderti dalla missione, poi tienila d'occhio, insieme a Red riot. Assicurati che non metta in gioco la sua vita senza motivo, ma non farti vedere dai due villain, l'ultima volta che vi siete visti è finita male" Jeanist mi guardò con intensità, ancora non aveva digerito il mio gesto suicida di due mesi e mezzo prima. 

"Biondino, non mi intralciare" Lo avvisai, tirandogli i capelli. In risposta ricevetti un dito medio e un 'fanculo'. 

Usciti dall'ufficio tornai a casa, con dietro quei tre casi umani che sembravano diventate la mia ombra tutto d'un tratto. 

Entrai nell'appartamento lasciando la porta aperta, vedendoli entrare poco dopo. 

"Pensavate che non mi fossi accorta che mi stavate seguendo? Siete degli idioti" Mi tolsi il giubbotto corto di pelle e mi presi una birra dal frigo, che in quel momento chiedeva pietà per quanto era vuoto. 

Composi il numero di Touya e attesi, sedendomi sul divano, che rispondesse.

"Dimmi lady frusta" Scoppiai a ridere chiamandolo cretino bruciacchiato, sotto lo sguardo sgomento dei tre hero che mi osservavano muti.

"Ascolta, stanotte non posso tornare, devo finire alcune cose qui. Assicurati che le telecamere che ho installato siano sempre in funzione e attiva l'allarme prima di andare a dormire" Un sbuffo e un sì mamma, poi più nulla, aveva riattaccato. 

"Ma che cazzo avranno di tanto seducente quei due, non capisco" Katsuki alzò gli occhi al cielo, frustrato. 

"Lasciala stare Kacchan, non vedi com'è stanca? Maeko, se vuoi resto con te stanotte, ci ordiniamo un sushi e guardiamo un film, così avrai una parvenza di normalità. Devono essere state dure queste settimane" E in fondo Izuku restava l'unico che riuscisse a capirmi quando nemmeno io ci riuscivo. Non li vedevo da troppo tempo, avevo trascorso le ultime settimane insieme a dei villain e, proprio come al covo qualche mese prima, sentivo ancora quel senso di solitudine chiudermi lo stomaco. Mi erano davvero mancati. Cominciai a piangere senza sosta, come se avessi rotto gli argini di una diga. Il verdino mi corse incontro e mi tenne stretta tra le braccia, scusandosi per avermi fatto intristire. La verità era che avevo bisogno di ognuno di loro per potermi sentire viva. Dei singhiozzi mi sconquassarono il petto e anche Shoto mi si avvicinò, accarezzandomi i capelli.

"Siamo qui Maeko, sfogati" Disse semplicemente, come faceva sempre per non farmi sentire a disagio. Sapeva che piangere davanti agli altri era difficile per me, in quello ero orgogliosa come Katsuki, che in quel momento cercava di evitare il mio sguardo, imbarazzato. 

Alla fine restarono tutti e tre con me, quella notte, coccolandomi -o insultandomi, nel caso del biondino esplosivo- per tutto il tempo. Ero sicura di essere mancata anche a loro, perché crollammo tutti dalla stanchezza, chi ai piedi del divano, chi al di sopra di esso. 

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