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Oggi pomeriggio vado di nuovo a casa di Alessandro. Vado quasi sempre da lui, con lui sto bene e poi Luigi è andato a trovare una cugina a Milano...
Mi accorgo che è tardi quindi infilo un leggins nero e una t-shirt giallo senape, e vado subito da Alessandro.
Oggi è vestito, peccato!, sei fidanzata, mi ricorda quell'odiosa voce nella testa, stavolta però ha ragione...
Alessandro mi guarda e viene a sedersi vicino a me sul letto. C'è imbarazzo tra di noi, ma perché? Si, ci siamo baciati ma la gente si bacia in continuazione.
"Come stai? Hai sentito Luigi? Ti va di fare qualcosa?" la sua voce interrompe i miei pensieri.
Sorrido per farlo calmare, infatti noto subito che i suoi lineamenti, che fin ora erano distorti, si sono rilassati.
Iniziamo a parlare e dopo un pò l'imbarazzo svanisce. Alessandro è in un angolo della stanza e tiene in mio cellulare in alto mentre mi insulta per i messaggi dolci che ci mandiamo io e Luigi "Se vedo un'altro cuore mi sale il diabete" dice mentre io cerco di prendere il cellulare. Poi, improvvisamente, Alessandro fa un passo avanti, mi afferra i polsi e mi spinge all'indietro contro la parete. Il suo viso è a un millimetro dal mio, ho il cuore in gola, non riesco a parlare, vorrei urlargli contro, vorrei dirgli di togliersi di dosso, di lasciarmi andare. L'unica cosa che riesco a dire in un sussurro è "Alessandro per favore". Sono ipnotizzata dai suoi occhi grigi che mi osservano. Toglie le mani dai miei polsi e mi posa una mano sulla guancia riavviandomi i capelli dietro l'orecchio. Un gesto così semplice, ma allo stesso tempo dolce che non mi sarei mai aspettata da questo ragazzo misterioso e affascinante. Riesco a sentire il suo battito quando posa le labbra sulle mie, e sento sprigionarsi le fiamme sotto la pelle. È quello che desideravo fin da ieri pomeriggio, quello che non sono riuscita ad avere da Luigi.
Non voglio chiedermi perché sto baciando di nuovo questo ragazzo, lo desidero così tanto. Voglio solo concentrarmi sul sapore della sua bocca, e sulla mia lingua che si muove con la sua. Gli avvolgo le gambe intorno ai fianchi e affondo le dita tra i suoi capelli mentre lui cammina all'indietro verso il letto senza staccare le labbra da me. La solita odiosa voce nella mia testa mi dice che è una pessima idea, ma come sempre non le do retta. Questa volta non ho intenzione di fermarmi. Si siede sul letto posandomi sulle ginocchia, le sue dita mi premono sulla pelle. Lentamente inizio a dondolarmi su di lui. Mi tira su l'orlo della t-shirt, interrompe il nostro bacio per togliermela. Fin dove ti spingerai? è di nuovo quella voce, non conosco la risposta ma non voglio smettere.
La maniglia della porta si muove.

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