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"Senti sono due giorni che insomma non andiamo d'accordo e mi manchi, mi manchi da morire, voglio che tu domani sera venga con me al ballo, io voglio te, sono stato un coglione ad ascoltare Maria, scusa"
"Non basterà uno <scusa> per avere il mio perdono" ribatto fredda ed Ale mi stringe la mano, come Luigi si accorge che io ed Ale siamo mano nella mano lo vedo ammattire.
"Me lo aspettavo, comunque non so mi sembra già abbastanza sopportare le tua provocazioni...."
Non gli do il tempo di finire e premo le mie labbra contro le sue, mi concede subito l'accesso e le nostre lingue si uniscono.
"Vieni con me al ballo?" mi chiede dopo essersi staccato dalle mie labbra.
"No" si rabbuia "devo andare con Ale, ma sicuramente balleremo un lento insieme" gli do un bacio sulla guancia e vado via con Alessandro.
Per un po' voglio giocare con lui e i suoi sentimenti. Sei un mostro. Ma non mi ero eliminata di te? No mai. Che bello! Comunque non sono un mostro voglio solo divertirmi per un po', fino a domani.
"Okay" fa un sorrisetto.
"Ciao" dico.
Appena esce dal bar Ale mi abbraccia ridendo.
"Ehi che ti prende?"
"Sei stata magnifica, se ne è andato tutto triste, pensava che l'avessi scusato quando l'hai baciato"
"Ho appreso dai migliori"
"Modestamente"
"Sei sempre il solito"
In classe io ed Ale ci mettiamo vicino e parliamo per tutta l'ora di inglese.
"Voi due lì in fondo" dice il prof riferendosi a noi "in presidenza"
Alessandro ripete le sue parole e i suoi gesti, mi mordo una guancia per trattenere le risate.
"Ho detto in presidenza" urla il prof più forte.
"Okay prof" ci alziamo ed usciamo dalla classe seguiti dal prof, dopo essere entrati in presidenza il prof torna in classe.
"Ragazzi cosa avete fatto?" ci chiede il preside con voce roca. Ieri quando l'ho visto mi è sembrato goffo ma ora che lo guardo meglio, è davvero un bell'uomo, avrà 25 anni, ha gli occhi azzurri e i capelli spettinati.
"Dai Luca smettila con questa farsa"
"Ale sta zitto" mormorò dandogli un calcio.
"No tranquilla io ed Alessandro ci conosciamo"
"Come mai?" chiedo io curiosa come al solito, mi copro la bocca con le mani, voglio sprofondare dalla vergogna, sicuramente sono diventata tutta rossa.
"Ehi Bambi" mi dice il preside avvicinandosi a me " si abbassa alla mia altezza e mi mette due dite sotto il mento in modo che io lo guardi negli occhi.
"Luca toglile le mani di dosso" interviene Ale.
"Okay amico Bambi è tua" ribatte lui.
"Mi chiamo Sofia cazzo e voi due mi dite cosa sta succedendo?" sbotto io alzandomi.
"Allora Bambi" lo fulmino con lo sguardo "Sofia scusa" si corregge "io ed Alessandro ci conosciamo, ed io ora sono il preside della vostra scuola"
"Okay questo l'avevo capito... Io voglio sapere perché vi conoscete"
"Lunga storia" dicono insieme.
"Mh okay, ma ora che si fa?"
"Vi offro un caffè" sorride il preside "Ah scusa, non mi sono presentato, io sono Luca" aggiunge.
"Sofia" dico, anche se penso che conosca già il mio nome.
"Beh il preside e due alunni che prendono il caffè insieme buffo no?" dice Alessandro mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Alessandro Pov
Non posso crederci. Veramente Luca è il nostro nuovo preside? Ieri è venuto in classe, mi sembrava di conoscerlo, ma non credevo fosse davvero lui poi oggi ne ho avuto la conferma. Tutti i fantasmi del tuo passato stanno ritornando. Mi ricorda una voce nella mia testa. La odio questa voce. Mi odi solo perché dico la verità, perché dico ciò che cerchi di nascondere in un angolo del tuo cervello. Sta zitta. Io sono te...
Finalmente siamo arrivati al bar e non devo più parlare con questa voce.
"Cosa volete?" ci chiede Luca.
"Niente grazie"risponde educata Sofia.
"Uno smootie a fragola" dico io "è anche uno per lei" aggiungo e cingo la vita a Sofia.
Luca non deve azzardarsi a sfiorare con un dito, spero l'abbia capito.
Luca paga i due smootie e se ne va.
Io e Sofia ci sediamo ad un tavolo con i nostri smooties.
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