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Alessandro Pov
Faccio un lungo respiro ed inizio a parlare "Sai che mia madre è morta sette anni fa, beh nemmeno di lei ti ho mai voluto parlare... Mio padre prima di conoscere mia madre beveva sempre ed era il tipo una botta e via, poi l'ha conosciuta e non sto qui a raccontarti tutta la storia, comunque una sera papà non tornò a casa e la mamma era molto preoccupata, poi il giorno dopo andò a lavorare e mentre era in macchina le arrivò un messaggio da mio padre che diceva <ho visto i tuoi messaggi sto bene tranquilla>, leggendo quel messaggio mia madre andò a sbattere contro un palo della luce e morì... nessuno me lo disse, avevo solo sei anni, mi dicevano che era andata a fare un viaggio, la solita scusa insomma, poi un giorno, a scuola, un mio compagno di classe mi disse che la mamma era morta, io scoppiai in lacrime, tenevo molto a lei... tre anni dopo scoprì che era stato il messaggio di mo padre a uccidere la mamma, da allora il mio rapporto con papà andò a puttane e poi due anni fa mio padre si è trasferito a Milano, non si è trasferito per lavoro come ha detto ma perchè era tormentato dai ricordi della mamma, voleva portare via anche me ma io sono voluto restare qui per far vivere la mamma attraverso i ricordi che ho di lei..." senza accorgermene ho iniziato a piangere.

Sofia Pov
"E allora sai piangere anche tu" gli dico asciugandogli le lacrime con il pollice, io invece sto cercando di rimandare indietro le lacrime.
"Non serve che trattieni le lacrime" mi dice sorridendo.
"Mi dispiace molto, non sapevo cosa fosse successo realmente..."
"I <mi dispiace> non faranno ritornare mia madre viva" sbotta.
Vuole restare solo, devo andarmene, per me e per lui.
Mi alzo dal letto e mi avvio verso la porta quando sento una mano afferrarmi il polso.
"Scusa non volevo, è stata colpa di mio padre, tu non c'entri" abbassa lo sguardo e mi libera dalla sua presa "resta per favore" aggiunge sussurrando.
Non voglio più parlare dei suoi genitori, non voglio farlo soffrire.
"Vogliamo andare a mangiare qualcosa" indico l'orologio, sono le 22... i miei mi uccideranno quando torno.
"Cinese?" propone.
"Okay, ma a quest'ora non ci sono pullman..."
"Allora cucino qualcosa io"
"Emh okay, però ti aiuto"
Scendiamo in cucina e apro il frigo. È vuoto. Guardo nelle dispense. Niente.
"Cosa hai intenzione di cucinare? Non c'è niente"
Non mi risponde quindi dico "Andiamo a casa mia, sicuramente ci sarà qualcosa di commestibile"
Ridacchia e annuisce.
Vado verso la porta e sento la voce di Alessandro alle mie spalle dire "Vuoi uscire con il vestito per il ballo?"
"No ora vado a cambiarmi"
Corro in bagno e mi rimetto i miei vestiti piegando bene l'abito per il ballo.
Esco dal bagno e vedo Ale già pronto che mi aspetta appoggiato alla porta.
Apro la porta di casa mia e mia madre si mette davanti a me urlando "Signorina ti sembra questa l'ora di tornare?"
"Mamma ero con Ale a fare spese per il ballo, poi siamo andati a casa sua e abbiamo iniziato a chiacchierare, il tempo è volato, ci siamo accorti che era tardi e abbiamo cercato qualcosa da mangiare ma niente, quindi siamo venuti qui"
"Siamo?!"
"Si non potevo lasciare Ale senza cena"
"Okay okay entrate vi preparo qualcosa... Comunque Alessandro se vuoi puoi restare a dormire qui"
"Vorrei ma non posso"
"Perché?"
"Beh non ho i vestiti e poi non voglio disturbare"
"Nel frattempo che io e Sofi prepariamo qualcosa da mangiare tu vai a prendere i vestiti tanto casa tua è vicina, non disturbi tranquillo"
"Cosa succede?" chiede una vocina che proviene dalle scale. È Giorgio con il suo orsacchiotto in mano che si sta stropicciando gli occhi. Appena mi vede corre verso di me mi abbraccia.
"Anche Giorgio vuole che resti" continua la madre.
"Okay resto" dico avviandomi verso la porta "Vado e torno"

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