•13

Prima di andare al parco passiamo da casa mia.
Andiamo nella mia camera e Alessandro mi aiuta a scegliere i vestiti. Prende una t-shirt bianca, un pantaloncino corto, dei calzini neri alti e delle converse bianche dicendomi "Ecco provati questi"
"Grazie"
Si siede sul letto e mi guarda.
"Vai fuori" dico.
Non si muove.
"Daiii" insisto.
"No"
"Okay" sbuffo "ma chiudi gli occhi"
Si mette le mani sugli occhi e sorride, è così carino, ma che dico?

Alessandro Pov
Stacco un po' le dita per sbirciare. È girata di spalle, si è tolta la salopette e si sta sfilando il top. Ha solo le mutandine e il reggiseno, il suo corpo è perfetto. Ora vorrei alzarmi e accarezzarle tutto il corpo, ma non posso, non voglio rovinare la nostra amicizia, devo calmare gli ormoni.
Si abbassa per infilarsi il pantaloncino, oh cazzo, resisterò ancora per poco.
Rimetto le dita vicine per non guardarla, se osservo ancora il suo corpo finisco per scoparmela qui ora.
"Fatto" la sua voce mi risveglia dai miei pensieri poco innocenti.
Tolgo le mani dagli occhi e la trovo sul letto accanto a me che si attacca le converse.
Mentre scendiamo per le scale le assesto una sculacciata, non potevo resistere, ma infondo gli amici scherzando si danno delle sculacciate, o no?

Sofia Pov
Ridacchio al suo tocco, è stata una sculacciata innocente in fondo.
Il parco si trova vicino casa mia quindi arriviamo subito.
È il solito parco con alberi e panchine, nulla di più. Non vengo quasi mai qui.
Alessandro va a sedersi sotto un albero ed io lo seguo.
"Allora che mi racconti?" mi chiede.
"Mh niente te?"
"Insomma mi piace una ragazza bellissima e ora sono con lei al parco" si copre subito la bocca e poi dice "Scusa non dovevo", sta cercando di trattenersi.
"Tranquillo" sorrido.

Alessandro Pov
Sto cercando di trattenermi, spero che Sofia lo capisca, lo faccio per lei e per la nostra amicizia, magari in futuro riuscirò ad avere quello che voglio, lei. Insomma riconosco che Luigi è la stabilità ed io invece sono l'opposto, diciamocelo sono il solito puttaniere, ma lei, lei è diversa, lei non è la solita cagna che farebbe di tutto pur di vantarsi di essere stata con me, lei è sincera ed ingenua, se sono un puttaniere è anche colpa sua, colpa sua perché dal primo giorno che l'ho vista mi sono innamorato di lei e non mi sono mai fatto avanti, poi è arrivato Luigi e me la sono fatta con tutte, ogni settimana cambiavo, ma ora basta, ora voglio solo lei, e riuscirò ad averla.
"Che belli che siete la stronza e il puttaniere" è Luigi.
Metto la mano sulla coscia di Sofia come a proteggerla, ha la pelle d'oca, impazzisco al modo in cui la sua pelle reagisce a contatto con la mia.
"Senti qua lo stronzo sei tu non puoi permetterti di rivolerti così a lei"
Prendo Sofia e la tiro fino a casa mia senza lasciare a Luigi il tempo di rispondere.
Quando siamo a casa mia, nella mia stanza mi rivolge la parola "Perché l'hai fatto?"
La guardo interrogativo.
"Perché mi hai portata via?"
"Perché quello stronzo non ti merita"
"E chi mi merita allora? Tu?"
"Non lo so, io di certo no, ma nemmeno Luigi" allargo le braccia e lei ci si tuffa dentro.

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