▪Capitolo 12▪
Mi siedo sul mordido divano, con la testa piena di nebbia e la malinconia della mia infanzia che mi si legge negli occhi.
Lui è ancora indaffarato a sistemare le sue cose in camera sua.
Ritorna a galla, per un istante, il volto felice e spensierato di Matthew quando andavamo al parco con nostro padre e giocavamo ad acchiapparella insieme a lui, mi mancano quei momenti, forse fin troppo.
Sento la sua presenza in questo momento, mi basta chiudere gli occhi per sentire il calore delle sue braccia stringere le mie spalle minute e la sua risata, così dolce e coinvolgente.
I suoi capelli, il suo profumo che faceva impazzire ogni ragazzina di 12 anni.
Si lo sento, è di nuovo qui con me.
Apro gli occhi, e il calore delle braccia c'è ancora e così il suo profumo, i suoi capelli castani, ma manca la sua risata per completare il mio quadro perfetto e felice.
Questa mancanza mi manda in tilt il cervello e le emozioni, il respiro è affannato e la vista è annebbiata dal troppo stress.
Mi calmo quando accarezzo lentamente le sue spalle e gioco con il suo ciuffo.
Una voce lontana dai miei pensieri mi chiama più e più volte.
Mi stropiccio per qualche istante gli occhi e inizio a rendermi conto di essere con Ethan a casa sua, non con Matthew.
La cosa mi spaventa, sono così simili ma in mondi così lontani tra loro.
"ehi piccola che ti succede?"
Mi chiede con tono dolce e calmo.
Il suo calore e la sua stretta riporta del tutto la mia mente dentro al mio corpo.
"ho fatto un solo un sogno"
"da come eri agitata sembrava più un incubo"
No mai, lui non potrebbe mai essere un incubo.
È un sogno, un miraggio angosciante a volte, lo ammetto, ma è un sogno, il più bello di tutti.
"era un sogno un po' strano"
"vuoi condividerlo con me?"
Dice con il suo solito sorriso malizioso, che mi mette i brividi.
"dipende se vuoi soffrire insieme a me"
"tutto per te chica"
Chica? Da quando sa lo spagnolo, amo la Spagna, i balli movimentati, le lunghe spiagge di sabbia fine, per non parlare delle opere d'arte e architettoniche che la rendono famosa, il calore e la familiarità degli abitanti, a mio parere è uno dei paesi più affascinanti e uno dei più ricchi di cultura.
"chico!"
Dico con sguardo seducente.
In realtà io non parlo molto lo spagnolo, so giusto qualche parola.
Torno seria e di conseguenza anche lui, non appena ricordo l'inizio del discorso.
"ho sognato mio fratello"
A queste parole mi si illuminano gli occhi, mentre il suo sguardo si incupisce e la tristezza sembra aver preso il sopravvento all'interno della sua complessa mente.
"piuttosto che cosa hai tu?"
Gli punto un dito contro, spingendo poi sulla punta del suo naso, senza però riuscire a muoverlo di un centimetro.
"non sono io quello che fa incubi sul fratello"
In questo momento il mio sguardo è cupo e sta fissando il suo volto con aria da sbruffone.
Non deve scherzare su di lui, non se lo può permettere.
Lui ricambia i miei sguardi colmi di tristezza con una risata.
Senza neanche pensare gli lancio uno schiaffo sulla guancia destra facendoli prendere un colorito rossiccio.
"hei ma che ti prende?"
Dice sempre con un mezzo sorrisetto, strusciandosi la mano sullo zigomo.
"potrei chiederti la stessa cosa sai"
"oh andiamo stavo scherzando"
Si scherzava, ma su Matthew non può, non l'ho mai permesso a nessuno figuriamoci a lui.
"oh andiamo stavi solo giudicando la mia debolezza"
È impassibile a queste mie parole, nei suoi occhi leggo rabbia mischiata a rancore.
"Ashlie dai"
"dai cosa eh? Neanche lo conoscevi e ti prendi gioco di me e lui"
Gli grido davanti alla sua sfacciataggine.
Stringo i pugni fino a far diventare bianche le mie nocche, lui in tutta risposta contrae la mascella.
"non mi sto prendendo gioco di lui"
"di me si"
"e anche se lo facessi?"
Dice in aria di sfida, mi guarda dritta negli occhi tornando calmo e aspettando una mia risposta.
"stronzo egoista"
Lo spintono, ma non si muove.
Sul suo volto torna il suo sorrisetto sghembo che lo accompagna sempre.
Mi alzo e prendo infuriata le mie cose.
"se devi prenderti gioco di me allora preferisco andarmene"
Infilo il giacchetto e vado a passo svelto verso la porta, ma poco prima che arrivassi davanti ad essa, mi prende il polso e mi blocca.
Si avvicina e mette le mani calde, con le vene sporgenti, sui miei fianchi e poi prende ad accarezzarti la schiena, vari brividi si insinuano su di essa facendomi aumentare il battito cardiaco.
"piccola non mi prenderei mai gioco di te"
Mi sussurra delicatamente queste parole all'orecchio.
È decisamente voglioso.
"spiegami cosa stavi facendo poco fa allora"
Dico ancora con tono acido. Tolgo le sue mani dal mio corpo seppur contro voglia.
Mi giro verso di lui per riuscire a leggere la risposta nei suoi occhi profondi, ma mi precede lui prendendomi di nuovo i fianchi e avvicinandomi a lui, i nostri nasi si sfiorano e il petto inizia a muoversi ancora più velocemente, il mio centro diventa caldo.
Le nostre lingue si incrociano a metà strada tra le nostre bocche e i nostri corpi si uniscono sempre di più.
Mi bacia il collo e mi sgancia la cerniera del giacchetto in modo sensuale e lo butta in un angolo della stanza.
Mi prende di peso e mi porta sul suo letto, non mi muovo, lascio che mi guidi lui.
Lo osservo mentre cerca la busta argentea che poi poggia sul comodino.
Ricominciamo a baciarci passionalmente e freneticamente.
Siamo entrambi un fuoco.
Infila le mani sotto la mia maglia e la sfila velocemente, mi sgancia il reggiseno bianco in pizzo e lo lancia insieme alla maglia.
Mi accarezza i seni in bella vista, con i capezzoli già turgidi, ad ogni suo delicato tocco mugugno per il piacere che aumenta sempre di più nel mio basso ventre.
Accarezza la mia pancia fino alle mutandine e dopo varie carezze eccitanti me le sfila come un animale.
Mi bacia i seni e scende piano verso la pancia e infine all'inguine, la sua lingua che penetra mi provoca un mugulio seguito da un urletto. Mi fa impazzire, è così lento, forse fin troppo, vuole farmi morire da questa lentezza.
Si toglie i pantaloni e con loro anche i boxer e si avvicina a me strusciando la punta della sua erezione sul mio centro, infilandolo poi dentro alle mie cosce, con ritmo lento e sensuale, dopo pochi minuti inizia ad assumere un' andatura più veloce e feroce, sembra un animale che ha appena catturato la sua preda.
"Ethan... "
Emetto altri gridolini mentre lui fa un piccolo grugnito.
Arrivati entrambi al culmine buttiamo fuori il piacere che abbiamo provato con gemiti e urla.
Esce dal mio corpo e si stende di fianco a me giocherellando con i miei capelli e stringendomi forte a sé.
"piccola da me non scappi"
Gli accarezzo il petto scolpito rimanendo in silenzio a godermi il momento, lasciandolo con la voglia di ricevere una risposta che gli si legge in volto: dal suo sorrisetto e dal suo sguardo fisso sui miei occhi.
#SpazioAutrice
Spero che vi stia piacendo la storia, scusate se pubblico poco, ma sono sommersa di compiti in questo periodo.
Se vi va lasciate una stellina e condividetela!!
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