Andiamo a Masterare!

Sono sempre tanti gli hobby che una persona comincia. A quale categoria appartengano non ha importanza, tutti servono per rilassarsi dopo una giornata pesante e faticosa.
Per molti, me compresa, uno di questi hobby è giocare.
C'è chi gioca ai videogiochi, chi a carte, a scacchi, ai classici giochi da tavolo o anche a tutti quanti insieme senza avere una preferenza specifica.
Personalmente, io rientravo (e rientro ancora) nella categoria dei videogiocatori, ma da qualche anno a questa parte, i miei amici mi hanno introdotta al mondo di Dungeons&Dragons, noto anche con la semplice sigla D&D, che molti di voi conosceranno per fama o perché presente in alcune serie tv molto in voga.

Breve spiegazione per chi non ha idea di cosa sto parlando, Dungeons&Dragons è un gioco di ruolo da tavolo, dove i giocatori inventano dei personaggi, che fanno interagire con un mondo fantastico nel quale possono fare tutto ciò che vogliono.
Ma chi inventa questo mondo? Chi sa cosa succederà dopo aver compiuto determinate azioni?
La risposta è una sola: il Dungeon Master.
Un DM, questa la sua abbreviazione, non è solo qualcuno scelto per dirigere un gioco di ruolo, è qualcuno scelto per creare storie avvincenti, con personaggi intriganti e sfide di vario genere.
Il Dungeon Master è colui che conosce la storia e i PNG (= personaggi non giocanti) del mondo che ha creato e, a differenza di quanto molti pensino, il DM non gioca contro i suoi giocatori, bensì si adopera per creare un ambiente in grado di intrattenere e divertire, fornendo un'avventura magica e unica.
Chi tra voi è già Dungeon Master, sa bene quanto sia difficile intrattenere tutti i giocatori, soprattutto se non tutti apprezzano le stesse cose di un gioco di ruolo, ma sa anche quanto sia soddisfacente vedere le altre persone sedute attorno al tavolo divertirsi grazie a un'avventura che avete creato.
Il tutto sta nel trovare un buon bilanciamento tra tutte le parti che compongono un gioco di ruolo; c'è chi preferisce combattere, chi esplorare e chi spendere giornate intere a fare shopping in città immaginarie. L'importante è conoscere i propri giocatori e capire cosa interessi loro di più, poiché alla fine senza di loro il gioco non ci sarebbe.

Da questa premessa, suppongo abbiate capito che un Dungeon Master deve sempre tenere in conto le preferenze dei partecipanti al gioco, ma non deve fare solo questo.
La prima regola del buon DM è sapere le regole di gioco. Il Dungeon Master deve conoscere i personaggi dei suoi giocatori, ma anche come funzionano le dinamiche di gioco e di combattimento. Ci sono manuali da leggere e comprendere, e di solito si comincia dal famoso Manuale del Dungeon Master e dal Manuale del Giocatore, che comprendono tutto ciò che c'è da sapere su come dirigere una campagna di D&D e che offrono un aiuto qualora i giocatori non ricordino alcune cose.
La seconda regola del buon DM è scritta nelle prime pagine del suo manuale e ripetuta più volte: i vari regolamenti sono a discrezione del Dungeon Master.
Questo, ovviamente, non significa che si può fare ciò che si vuole e decidere le azioni dei giocatori. Significa che se una regola non va a genio nel gruppo, o si pensa che se ne possa aggiungere qualcuna, è possibile farlo.
In base a cosa un Dungeon Master decide di fare, l'avventura cambierà.

La seconda regola fa sempre, in realtà, anche discutere. Non tutti, infatti, sono d'accordo con il lasciate al Dungeon Master libero arbitrio su quali regole scegliere di seguire e quali no.
Per questo, nel mondo di D&D i Dungeon Master si dividono in due categorie, in base al loro punto di vista sull'uso del regolamento:

- Il DM tradizionalista segue tutte le regole, non sgarra ed è sua la convinzione che seguendo le regole ci si diverta molto di più. A poco valgono le richieste dei giocatori, che sperano si possa adattare qualche regola in base allo stile di gioco, per questo genere di Dungeon Master, i manuali sono la legge e se non ci si sta divertendo vuol dire che non si stanno seguendo bene le regole.

- Il DM "cool", così lo chiamano nei paesi anglofoni, è invece il Dungeon Master aperto al cambiamento di regole in base alla situazione. Se ci sono incantesimi dalla spiegazione vaga, questo DM sarà aperto a nuove interpretazioni. Un personaggio stregone vuole un famiglio non presente nella lista? Si può aggiungere! Ovviamente, non sempre questo Dungeon Master dirà di sì, ma il più delle volte sarà aperto a compromessi.

C'è poi, in realtà, anche una terza categoria, che tutti sperano sempre di non incontrare nei propri giochi: il Dungeon Master che non sa.
Che cosa non sa? È molto semplice. Le regole.
Vedete, per attenersi alla seconda regola del buon Dungeon Master, è sempre e comunque necessario conoscere il manuale. Nessun giocatore si ricorderà mai tutto, ma il Dungeon Master dovrebbe essere lì anche per questo.
Ogni azione in D&D si basa su delle regole, soprattutto le parti di combattimento, ed è di vitale importanza non scordarlo per non perdere quella che è l'essenza del gioco.

E voi? Avete mai giocato a giochi di ruolo da tavolo come Dungeons&Dragons? Siete mai stati Dungeon Master?

Se questo articolo vi è interessato e vorreste saperne di più su come essere un Dungeon Master e su come comportarvi in determinate occasioni, fatemelo sapere in un commento e sarò felice di portarvi ancora nel magico mondo di D&D!

Mysterious-Nightmare

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