NaNoWriMo - Cos'è? Si mangia?


Un paio di anni fa, mentre da neofita esploravo i meandri di Wattpad, sono incappata in diverse sinossi e titoli contenenti una sigla (per me e all'epoca) ben stramba: NaNoWriMo.

Per capire cosa significasse c'è voluto altro tempo, così come per scoprire quale progetto si nascondesse dietro a quella manciata di sillabe. Inutile a dirsi che ne sono rimasta molto affascinata, nonostante non abbia mai preso parte al National Novel Writing Month.

Il NaNoWriMo consiste, di base, in una challenge il cui obiettivo finale è scrivere un minimo di 50000 parole nel corso del mese di novembre, in modo tale da stendere un libro vero e proprio o impostarne l'inizio. La prima edizione del progetto proposto da Chris Baty è stata nel luglio 1999 e vi hanno aderito 21 partecipanti, mentre ora come ora la media si aggira attorno alle 450000 persone circa. E il mese è diventato novembre, visto che ha un mood che invita di più a rimanere chiusi in casa a scrivere.

Col passare delle edizioni, comunque, oltre all'aumento del numero dei partecipanti e alla maggiore risonanza raggiunta, si sono anche definite al meglio cinque regole a cui ogni autore deve attenersi:

- il periodo di scrittura va dal primo novembre fino alla mezzanotte del trenta

- nessuno può iniziare a scrivere in anticipo, né inserire nel conteggio delle parole pagine scritte oltre il limite massimo

- per vincere ogni racconto deve raggiungere un minimo di 50000 parole prima della fine di novembre; queste possono comporre un romanzo completo, oppure l'inizio di un lavoro che sarà concluso successivamente

- sono permesse note e appunti, ma non è possibile inserire nel racconto del materiale scritto prima dell'inizio di novembre

- i racconti possono essere di qualsiasi genere

Oltretutto, è anche concesso di fare rebelling, ovvero di proporre progetti che non ricalcano i racconti più classici. Piece teatrali, saggi, raccolte di racconti brevi... tutto è permesso, fintanto che si scrive.

Spostandosi a questioni più pratiche, per partecipare basta registrarsi al sito internet del progetto, in cui sono oltretutto presenti varie risorse utili per poter portare a termine la challenge. In particolare, considerato che 50000 parole non sono noccioline, esiste un programma in preparazione al mese di novembre, impostato secondo una serie di tappe per poter creare l'outline del futuro romanzo:

- progettare l'idea della storia

- creare i personaggi

- costruire la trama

- worlbuilding

- organizzare una routine di scrittura

Oltre a questo, sono disponibili diversi pep talks di incoraggiamento da parte di diversi autori, quali Philip Pullman, Neil Gaiman, Brandon Sanderson, Veronica Roth, V. E. Schwab...

Unico difetto? Se non avete dimestichezza con l'inglese, tutte queste risorse proposte potrebbero risultarvi ostiche, in quanto non è presente una versione in lingua italiana. Non per questo, però, bisogna farsi scoraggiare o rinunciare, in quanto esiste un gruppo Facebook dedicato alla nostra community e in cui sono proposte simili attività, ovvero NaNoWriMo Italia; a questo sono poi legati anche un forum, Twitter, Instagram e una chat su Discord, in modo tale da creare una vera e propria rete di supporto per gli autori.

Ammetto che, in un primo momento, ero convinta che quest'iniziativa fosse quasi una sorta di moda, complice la risonanza sui social – sono vecchia nell'anima, suvvia. Informandomi, però, sono rimasta sorpresa nello scoprire che, invece, è un'iniziativa molto strutturata e piena di spunti interessanti, così come ho avuto il piacere di leggere che molti dei vincitori o partecipanti alla challenge sono poi riusciti a pubblicare il loro racconto a partire dall'embrione buttato giù durante il NaNo – si pensi a Erin Morgenstern e il suo Il circo della notte, oppure ad Acqua agli elefanti di Sara Gruen.

Eppure, nonostante la trovi un'idea interessante e stimolante, nonché sia convinta che sarebbe una grande soddisfazione riuscire a buttare giù così tante parole in un mese, non penso potrei mai partecipare all'iniziativa.

Ha dei lati positivi sfidarsi in questo modo, e molti la sfruttano anche come zoccolo duro per rompere il blocco dello scrittore, ma ammetto che mi sentirei troppo costretta per riuscire a svolgere un lavoro che mi piaccia e mi lasci soddisfatta. Oltretutto, almeno per come si svolge la mia vita attuale, mi sarebbe difficile trovare il tempo materiale per scrivere ogni giorno le circa 1600 parole necessarie per vincere – che non sono troppe, vero, ma al momento non vedo altra soluzione che rinunciare al sonno per riuscirci.

A questo punto, spiegato a grandi linee su cosa si basa il NaNoWriMo, ho pensato potesse essere interessante fare qualche domanda a due autrici proveniente dalla piattaforma di Wattpad che hanno partecipato alla challange.

Date quindi il benvenuto a SpiritOfTheMountain e a LadySeegard!

Innanzitutto, come hai scoperto il NaNoWriMo e cosa ti ha spinto a partecipare?

S: Non ricordo esattamente quando o come ho scoperto della sua esistenza, ma credo fosse attraverso un post su Instagram. Da lì ho cominciato a scendere un rabbit hole piuttosto profondo... e finalmente, dopo un anno, ho colto l'occasione al volo e partecipato sia al NaNoWriMo, che al Preptober, la fase preparatoria che si svolge prima dell'evento vero e proprio. La spinta principale a parteciparvi è stata data dal fatto che, in anni di permanenza su Wattpad, ancora non ero riuscita a completare niente che andasse oltre le 10 pagine. Mi ero illusa che per inizio Dicembre avrei avuto tra le mani la bozza di un romanzo completo...chi mi segue sa però che non è andata esattamente così. Oltre a questo, comunque, amo l'idea di una sfida che riunisce moltissimi aspiranti autori in tutto il mondo e che obblighi ciascuno a ritagliarsi un momento per scrivere ogni giorno. L'ho trovato molto motivante.

LS: Se non ricordo male, me ne aveva parlato un'altra scrittrice :) Soffro spesso di incostanza nella stesura, così mi sono detta, 'why not'. Della serie, ogni motivazione è buona per provare a ridestarmi dalla mia eternal laziness...

Hai mai concluso la challenge?

S: Contro ogni pronostico che mi ero fatta in partenza, sì, sono effettivamente riuscita a raggiungere il minimo di parole richiesto dalla sfida classica. La storia in sé, però, sono riuscita a concludere soltanto a oltre un anno di distanza...sì, sto pensando a te, Università.

LS: Se per 'concludere' si intende raggiungere le 50.000 parole, assolutamente no. OPS.

Qual è stato lo scoglio maggiore?

S: Probabilmente il fatto di dovermi buttare e scrivere anche quando le idee non erano troppo chiare, senza perdermi nei soliti circoli infiniti di ripensamenti e blocchi vari. Tendo a essere abbastanza perfezionista, il che non va molto a braccetto con una scrittura rapida.

LS: Lo scoglio maggiore è trovare la forza d'animo di mettersi al PC e buttare giù qualche parola anche in quelle giornate/serate in cui non ne hai assolutamente voglia. Però se non lo fai la challenge non ha più senso, quindi...

Partecipare ti è stato utile? Per quale motivo?

S: Decisamente. Ha stimolato moltissimo la mia creatività e mi ha aiutata a bilanciare un pochino meglio il mio approccio verso la scrittura, e specialmente le sue tempistiche. Ora riesco ad affrontare i blocchi in modo più positivo e attivo, invece di aspettare che passino.

LS: Ricordo che se non altro ero riuscita a finire un capitolo ostico e molto lungo mettendomici ogni sera. Il bello è che in questo modo si entra nel flow della storia, e tutto diventa più facile di giorno in giorno.

Cosa ne pensi dell'iniziativa? Parteciperesti di nuovo?

S: Credo che sia un'ottima occasione per uscire un po' dalla propria comfort zone e per esplorare il proprio rapporto con la scrittura. Non credo però che riuscirò a parteciparvi di nuovo in un futuro non troppo lontano... purtroppo questo genere di sfida non si sposa benissimo con gli impegni scolastici, specialmente per chi, come me, ha gli esami proprio tra fine Novembre e inizio Dicembre! So però che sul sito dell'iniziativa si trovano anche risorse utili più in generale per chi volesse mettersi alla prova con la scrittura, e se non mi sbaglio ho visto anche delle challenges più ridotte o con obiettivi personalizzabili che possono aiutare un po' tutti a trovare il proprio ritmo e stimolare la propria creatività!

LS: Al momento, no XD Senza dubbio è una bella sfida, ma ora come ora sono in fase di accettazione dei miei tempi di produzione, e non sono sicura che le challenge mi aiutino a migliorare... forse lo farei in un periodo di blocco, se avessi bisogno di qualche stimolo esterno, possibilmente non sola ma con qualche compagno di avventura con cui confrontare i risultati.

Hai qualche consiglio per i nostri lettori interessati?

S: Se questa sfida vi interessa, fatela prima di tutto per voi stessi. Non ha senso mettersi addosso più pressione di quella minima necessaria per crescere, e sicuramente non c'è spazio per competizioni tossiche fra partecipanti. Il NaNoWriMo dovrebbe prima di tutto essere un'occasione per divertirsi e interagire come parte di una comunità unita dal medesimo obiettivo, oltre che una scusa perfetta per giustificare 10 minuti di procrast... scrittura in più al giorno :)

LS: Non ho consigli sulla versione più 'pura' della challenge non avendola mai portata a termine, ma per chi volesse sperimentare in ogni caso... Datevi un traguardo di parole tarato sui vostri ritmi soliti, altrimenti al giorno 2 ci si trova già fuori gioco e la voglia di finire la challenge sfuma in un battibaleno!

RebyBnn

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