ReceInchiostro - Red Flags and Long Nights

Ho l'idea che le storie di alcuni autori presenti su Wattpad siano da leggere solo quando sono concluse, in quanto hanno in sé una maturità e una complessità che si può apprezzare solo quando tutto è già terminato.

È successo proprio così con Ivana, nei cui confronti è stato amore a prima vista fin da quando ho letto, ormai due anni fa, Folie à Deux – che meriterebbe anch'esso una recensione a parte, vista la sua bellezza. Nel momento in cui ha iniziato a pubblicare la sua nuova storia, quindi, mi sono dovuta costringere a pazientare, così da poter poi godermi una lettura da cartaceo di cui, inutile a dirsi, mi sono innamorata.

Sarà anche perché a una parte di me ancora molto adolescente piacciono le storie incentrate sul fake dating.

Titolo: Red Flags and Long Nights

Autore: IvanaGBellamy

Genere: Narrativa Generale

Sinossi: Yousef e Matilde stanno fingendo di stare insieme. Nessuno lo sospetta. Sono molto bravi a recitare la propria parte. E credibili, soprattutto, nonostante all'apparenza non abbiano nulla in comune, a parte la comitiva di amici che li ha fatti incontrare: lui, un ragazzo di ventott'anni dal background multiculturale e una serie di fallimenti alle spalle che l'hanno portato a provare una rabbia inaudita verso il mondo intero e verso se stesso; lei, una brillante studentessa di Giurisprudenza di ventitré anni, nata e cresciuta nei quartieri bene di Napoli, abituata all'agio tanto quanto alla solitudine. Perché mai due persone come loro dovrebbero fingere fino al punto di creare una bugia che s'ingigantisce ogni giorno di più?

È semplice, più semplice di quanto si possa immaginare.

Per odio.

Per odio si agisce più che per amore.

E se l'amore li ha rovinati – quell'amore che porta ancora i nomi di Clarissa e Francesco – l'odio ha dato loro nuova vita.

Nei loro piani, però, non sono state previste complicazioni. Eppure ci sono limiti che non devono essere valicati. Perché dopo non si torna indietro.

Ma Yousef e Matilde non sanno fino a dove possono spingersi.

Una sinossi simile dovrebbe essere già in grado di convincere chiunque. Visto che, però, purtroppo spesso le persone non si fermano a leggerla – e qui faccio un mea culpa enorme, perché pure io appartengo alla schiera del "Ma sì, mica è importante" – direi che è cosa buona e giusta provare a convincere i più scettici.

Le ReceInchiostro servono anche a questo, no?

La storia parte in media res, mostrando subito due personaggi rotti, carichi di un rancore e una disperazione che li spinge a decidere di inscenare quella che – nelle loro intenzioni – dovrebbe essere una piccola recita per mettere in imbarazzo i loro ex che, a loro volta, hanno iniziato a frequentarsi. Poi, nel caso in cui tutto andasse per il meglio, anche per riconquistarli.

Yousef e Matilde catturano subito, quindi, e ci vogliono giusto un paio di capitoli per trovarsi subito invischiati nella loro psiche complessa e piena di sfaccettature che continua a emergere man a mano che la finzione inizia a diventare qualcosa di ancora diverso – più cupo, difficile da digerire e da comprendere.

La trama, infatti, nonostante possa forse apparire banale a una prima e rapida occhiata, in realtà ha in sé una carica esplosiva che cattura il lettore e gli impedisce di abbandonare la storia. Dopo la vacanza in Croazia – di cui, se non fosse uno spoiler enorme, parlerei per ore, in quanto è un punto di svolta incredibile e carico di una tensione da far venire le palpitazioni – è praticamente impossibile staccare gli occhi dal racconto, in quanto sono presenti diversi twist che continuano a ribaltare la prospettiva e a dargli una spinta sempre nuova. Le vite di Matilde, Yousef, Clarissa e Francesco si intrecciano fino all'ultima riga, che disegna un finale (per me) sperato, ma comunque inaspettato.

Ciò che più ho apprezzato di questa storia, però, sono i personaggi stessi. Già in Folie ero rimasta incantata dalla caratterizzazione minuziosa dei due protagonisti, e pure qui, nonostante l'ambientazione e la vicenda possano apparire più semplici, sono rimasta a bocca aperta.

Matilde e Yousef, innanzitutto, non sono i buoni. Non sono perfetti, pieni di sentimenti positivi o altre caratteristiche che li avrebbero incasellati nella schiera del lato luminoso, bensì sono egoisti, vendicativi, disposti a fare di tutto pur di raggiungere il loro scopo; nel momento in cui i limiti autoimposti spariscono, oltretutto, inizia una spirale di paura e sensi di colpa, che li porta a mostrare le sfaccettature più delicate e nascoste della loro anima. C'è qualcosa di voluttuoso nel modo in cui l'autrice scava dentro di loro, fino a mostrare la più piccola imperfezione.

Al contempo, però, non sono dei personaggi statici: riescono comunque a crescere, a capire se stessi specchiandosi l'uno nell'altra. Il rapporto che costruiscono è molto vivo, anch'esso pieno di luci e ombre che li rende reali e dolorosi. Anche qui, per evitare di incappare in spoiler pericolosi, non posso parlarvi di quanto io abbia amato in particolare il percorso di Matilde, ma sappiate che ha dell'incredibile e del commovente.

In ogni caso, sono contenta di poter affermare che ho ritrovato la stessa cura verso i dettagli e gli aspetti più sottili della caratterizzazione anche nei personaggi secondari, a partire da Francesco, su cui mi sono ricreduta moltissimo alla fine della storia – e che mi ha anche commosso, sarò onesta –, e Clarissa, che ha mostrato sfaccettature a cui non avrei mai pensato. Loro dovrebbero essere i buoni, ma non lo sono neanche del tutto, ed è bello poter leggere di così tanti grigi nella storia, nel quale è quindi descritto un mondo che è molto aderente con la realtà vera e propria.

Anche la pletora di amici e parenti che circondano Yousef e Matilde sfrigola di vita, ed è bello ritrovare anche tra i personaggi più piccoli e di minor importanza qualcosa che li renda capaci di stamparsi in testa. Mi è capitato ben poche volte di trovare una simile attenzione qui su Wattpad.

Passando a parlare dell'ambientazione, anche sotto questo punto di vista sono rimasta molto colpita.

Napoli e la Croazia, sono dipinte con una precisione che le rende molto vivide, tanto che il lettore ne risulta risucchiato e non fa alcuna fatica a immaginarsi dove si stiano muovendo i personaggi. È lì con loro per tutta la durata del racconto – sente il chiacchiericcio dei passeggeri della metropolitana, o ancora la risacca del mare, o il caldo umido che sale dal mare la notte.

È soprattutto la prima, però, che risalta, tanto risultare quasi un organismo a parte, che pulsa e detta le scelte di vita di entrambi i protagonisti: apatica e dalla patina perfetta per Matilde, piena di graffi e contraddizioni per Yousef. Diventa quindi interessante anche notare come si spostano i personaggi, quasi il muoversi verso un determinato luogo diventi sintomo di cambiamento.

Altro aspetto che ha poi aiutato l'immersione completa nell'ambientazione sta anche nell'uso sapiente del dialetto, capace di dare delle sfumature in più e rendere più reale l'insieme – ma al contempo privo di quella tendenza più caricaturale che spesso si associa al napoletano.

Cosa dire, quindi, se non leggetela?

È la perfetta lettura estiva, col giusto grado di complessità capace di tenerti incollato allo schermo anche quando si è circondati da nugoli di zanzare.

E, se proprio non siete convinti, potrei provare a scagliarvi contro il cagnolino Simba, anche se temo servirebbe l'aiuto di Matilde per farmi ascoltare.

RebyBnn

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top