XV


La porta della soffitta cigolò. Entrai e fui subito colpita dall'aria fredda che mi fece trattenere il respiro. La soffitta era polverosa, piena di oggetti, un luogo dove pareva si fossero rifugiate tutte le cose da tempo dimenticate. Non ero mai stata lì, sia le gemelle sia Mary parevano terrorizzate da quella stanza. Nessuno sapeva esattamente il perché di questo fatto, loro non avevano mai voluto dirlo. Ora che mi trovavo lì però capivo che c'era qualcosa di fortemente inquietante, anche se non avrei saputo dire cosa. Forse era a causa di quei manichini che si trovavano ovunque. Oppure delle scatole mezze chiuse che potevano contenere qualsiasi segreto. Difficile dire che cosa, ma c'era qualcosa d'inquietante in quel posto. Guardandomi intorno, tremante per il freddo e con il vestito che mi pareva pesare un quintale, mi avventurai nella stanza. Come si terminava il gioco? Dovevo raggiungere la finestra, battere contro di essa tre volte ed urlare che il gioco era finito. Semplice. Troppo semplice. E mentre avanzavo passo dopo passo sentii la porta dietro di me che cigolava. Mi voltai ma non vidi nulla, eppure sapevo che qualcosa era entrato. Peter? Forse non era morto, forse aveva ripreso conoscenza, forse voleva vendicarsi di ciò che gli avevo fatto, oppure c'era qualcun altro. E poi la vidi spuntare tra i manichini. L'Ombra. Ma non era una vera ombra, era un ragazzo di bell'aspetto e vestito in modo elegante. Mi fermai e lo fissai, improvvisamente impossibilitata a fare qualsiasi cosa.

-E quindi tu sei l'ultima giocatrice- disse l'Ombra. La sua voce era incredibilmente dolce.

-Esatto- dissi, valutando quanto tempo ci avrei messo a correre fino alla finestra.

-A volte non arriva nessun giocatore a questo punto- rise, una risata che non pareva di questo mondo –sicuramente non arrivano mai tutti-

Arretrai di un passo, verso la finestra.

-Eppure sarebbe così facile arrivare tutti assieme, basterebbe aiutarsi- il ragazzo sorrise e mostrò i suoi denti aguzzi che contrastavano con il suo aspetto –ma voi vi fate sempre prendere dai vostri folli desideri, dai vostri odi, dai vostri rancori-

Scossi la testa. Ci stava dipingendo come dei mostri...ma forse aveva ragione.

-Avete lasciato indietro Mary, non vi importava nulla di lei, pensavate solo alla vostra salvezza, e Sarah, non avete tentato di recuperarla quando è caduta, Lara si è voluta vendicare di George, se avesse preso le cesoie lo avrebbe salvato, ma anche lei è stata lasciata sola nel momento del bisogno, e dopo Peter ha fatto in modo che Ambra non gli potesse più essere di peso, eppure giurava di amarla, solo che è successo un imprevisto, lei è rimasta incinta e lui non voleva responsabilità. Infine avete superato le ultime due prove, sono sincero, mi sono detto che forse voi due eravate un'ottima squadra, che avreste finito il gioco...è bastato un desiderio perché ciò non fosse possibile, solo un desiderio scritto su un bigliettino, nulla di più-

-Pensavo che amasse me- mormorai.

-Gli uomini come lui amano solo se stessi- sussurrò lui con voce dolce, quasi comprensiva.

Aveva ragione. –Ed ora mi ucciderai?-

-Cosa succederà dipende da te, se riuscirai o meno a terminare il gioco-

-Ce l'ha mai fatta qualcuno?- chiesi in un sussurro, i muscoli tesi che si preparavano ad una corsa disperata.

-Qualcuno, anche se penso che nessuno riesca a uscire completamente da questo gioco, la maggior parte in qualche modo ci resta legata per sempre-

Inspirai a fondo. –Io no- mi voltai e corsi con tutte le forze che avevo in corpo. Qualcosa mi afferrò alla caviglia e mi buttò per terra. Allungai le braccia ed afferrai il bordo di una scatola che tirai a me con forza, facendola cadere. Alcuni oggetti caddero da essa e si sparsero al suolo. Presi subito un taglierino e rapida mi voltai leggermente e mi sollevai, buttandomi verso l'Ombra e pugnalandola. L'essere lasciò la presa ed io saltai in piedi e corsi fino alla finestra, che colpii con forza.

-Il gioco è finito- urlai come una pazza, mentre l'Ombra si avventava nuovamente contro di me. Il mio ultimo pensiero fu per il desiderio che avevo espresso: passare l'eternità con Peter.



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