1.7
𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟕
È forse la scelta più matura che tu abbia mai fatto. Nonostante la forte opposizione di Matthew, sai per certo di far la cosa giusta. "Fidati di me.", hai detto alla piccola Nana, tenendola in braccio per l'ultima volta. "Giuro sulla mia katana che tornerò."
L'intenzione almeno c'è, ma non neghi d'esser terrorizzata all'idea di non poter render fede al giuramento. Matthew ti osserva, seduto sulla sedia in fondo alla stanza. Chissà a cosa pensa, la sua espressione è così carica di emozioni da essere indecifrabile. Odi che renda tutto più difficile.
Avevi perso già una figlia in passato, Kira. E con lei hai vissuto i tuoi ultimi cinque anni, vedendola nelle tue allucinazioni, sorridente e sempre preoccupata per te, come se fosse lei la madre e tu la figlia da proteggere. Ora temi che Nana possa prendere il suo posto o affiancarla, tormentandoti ancor di più. A quel punto i tuoi nervi avrebbero ceduto, non avresti più retto la tua stessa psiche e ti sarebbe rimasta solo la morte tra le alternative. Ecco il motivo per cui hai deciso fosse meglio tenerla lontana da te, fino a che non avessi sistemato la pericolosa situazione con la famiglia Yokumura.
Hai paura di Gonshiro, hai paura di Sōsuke, ormai hai paura persino di Sakamoto. Ma ancor di più hai paura di te stessa, della kitsune bianca che sta riprendendo possesso del tuo corpo. Gonshiro aveva ragione, d'altronde: il tuo male sei proprio tu, è il tuo ricordo, sono i tuoi trascorsi e la tua incapacità di tenerti lontana da essi.
"Smetti di guardarmi così." rimproveri Matthew.
Lui muove appena la testa tirando il mento verso l'altro e chinando il capo di lato. Lo senti quasi chiedere "Stai scherzando?!", per poi vederlo alzarsi nel tentativo di lasciarti sola. Non era ciò che avevi in mente, ma senti la sua irritazione seguirlo fino alla porta. È lì che si blocca, con la mano sulla maniglia, girandosi poi verso di te. Vuole litigare di nuovo?
Mentre culli Nana temi il peggio. Non ti piace discutere con lui.
"Con che forza lasci tua figlia, dopo ciò che è successo?" Il disperato tentativo di farti cambiare idea, ancora un volta.
"Non la darò in pasto ai lupi. Voglio abbia ciò che non ho avuto io, che sia lontana da questo schifo."
"Mandandola a Dustville? La città del peccato? La città dei Kray?"
"Dustville è praticamente invisibile. Non è segnata sulle mappe, il perimetro è controllatissimo e i Kray odiano a morte la Yakuza."
"Per colpa tua. Ti ricordo che odiano anche te."
"Sì, per questo Nana ha bisogno di te. Tu sei un bravo mediatore, sei forte, sei leale."
Potessi sentire i pensieri di Matthew sarebbe più semplice per te. Nel momento in cui pronunci l'ultima parola, lo vedi trasalire. Hai fatto centro, ma non sai per cosa.
"E ha Eden." prosegui con tono più morbido. "La miglior amica che si potrebbe desiderare. La madre perfetta, una donna bella in ogni sua forma, che sarà in grado di insegnarle molto. E poi ha James."
Su di lui ti soffermi qualche istante. Immobile, osservi un punto vuoto della stanza alla ricerca di un pregio da elencare. L'unico che ti viene in mente è piuttosto deludente per il tuo psicanalista. "Che piace a Eden. Non so perché le piaccia, ma mi fido del suo giudizio. Ecco! Potete sacrificare lui, usarlo come diversivo se le cose si mettono male. Vedi? È utile!"
Matt reprime il sorriso che spinge gli angoli della sua bocca, lo tiene a bada pur di non darti soddisfazione, ma riesci comunque a notarlo, è piuttosto evidente. Sospira, il moro. Muove poi due passi verso di te. Lo vedi indeciso sul da farsi, finché non scuote la testa scacciando via chissà quale pensiero.
"Tu chi hai?" domanda come se la risposta non fosse ovvia, come se non gliel'avessi già detto. Non vuole accettare di non poter partire con te. Speravi comprendesse, ma forse con tutto ciò che avete passato assieme gli risulta fin troppo difficile abbandonare il suo compito di proteggere te. Ecco perché non menzioni Josh, seppur sia implicito.
"Me. È la mia resa dei conti."
Stavolta capisce. Lascia che le sue labbra accennino un sorriso. Noti persino le iridi farsi lucide, trattenere una piccola lacrima. Non l'hai mai visto piangere, sarebbe la visione più terrificante che potresti avere di lui prima di andartene. Uno degli eroi della tua esistenza, una salda colonna che crolla... sarebbe devastante. Glielo fai capire con due occhioni supplicanti. Lui afferra il concetto al volo e con una risatina tenta di distrarre entrambi. Che sia forzata è palese, ma l'apprezzi.
"Distruggeranno il Paradise senza di te." Afferma lui cedendo un suo indice alla minuscola mano di Nana. Ma la tua risposta non è inerente alla sua. È il tuo ultimo addio, in caso non vi rivedeste.
"Grazie. Di tutto."
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top