8. "Rebirth"
Tic...Tac...Tic...Tac...
L'orologio, che sembra ormai andare a rallentatore, scandisce con perfezione disumana i miei passi, lenti e decisi, che spezzano il silenzio calato nella stanza.
La polvere e le macerie che ricoprono l'intero pavimento della stanza, improvvisamente vengono mossi da piccole scosse che le fanno rotolare verso di me.
Più queste si avvicinano, più diventano nere e simili a nebbia fitta ed eterea.
Mi lascio scappare una leggera risata con voce più profonda del solito, e lentamente questa fitta nebbia nera sale lungo le mie gambe, circondandoli quasi completamente, facendo passare ogni singolo bruciore e placando il dolore provato fino ad ora.
Dopo essermi rimesso in sesto, la foschia nera scompare, portando con se quelli che erano i miei vestiti sporchi e rovinati, lasciandomi solo il pantalone nero tagliato qua e la.
Prendo un attimo per controllare in che condizioni è ridotto il mio corpo, e... non sembro più io.
Quello che era il mio busto esile e liscio, ora è un robusto concentrato di muscoli, che mi fa assomigliare molto ad uno di quei modelli di camice estive.
Ma un altro particolare molto rilevante erano i tatuaggi.
Numerose scritte, numeri e simboli che non penso di riconoscere, disposte secondo un ordine preciso.
Tutti le macchie nere convergono verso il mio petto, dove c'è un simbolo che rappresenta quasi una fiamma girata al contrario che si muove come se avesse vita propria.
"Certo che, questo corpo non è niente male."
Le parole mi escono dalla bocca senza che io le pensi o le dica effettivamente volontariamente.
"Guarda, Guarda, il nuovo acquisto è un reincarnato."
Il ragazzo biondo, che ora mi sta fissando con aria tra l'estasiato e l'incredulo, fa un sorriso al quanto inquietante, mettendo in evidenza i suoi canini aguzzi che sporgono non appena indietreggia di poco la testa.
"Un reincarnato? Oh Baal, io sono L'incarnato"
E dopo queste parole, il sorriso del biondo si allarga ancora di più, raggiungendo la soglia limite dell'inquietudine, iniziando a ridere prima con voce flebile, per poi andare avanti in un crescendo che lo fa sembrare uno psicopatico uscito da un horror spicciolo.
"Mi stai dicendo, che il gruppo di ragazzini inutili finalmente ha trovato Rachele... questa notizia è..."
La spada che tiene nella mano destra inizia a sprigionare una luce abbagliante che fa coprire a tutti gli occhi, compreso Daniel, il quale non avevo calcolato fino a quel secondo.
Da quando ho visto tutta quella roba nera non sono più io, e il mio corpo agisce come se fosse sotto il comando di qualcuno.
"Un demone superiore con una spada angelica, wow, il paparino si è abbassato a tanto?"
Faccio una risatina leggera iniziando a fare un movimento circolare con le dita.
Neanche il tempo di iniziare che vedo di nuovo la nebbia nera che risale dal pavimento, materializzandosi dal nulla.
Mi giro leggermente porgendo il fianco verso il ragazzo che sembra chiamarsi Baal, e non appena la nebbia nera forma un agglomerato informe all'altezza dei polsi, punto gli occhi verso il biondo.
"Vediamo se sai usare quel giocattolino."
Faccio scontrare violentemente i miei polsi provocando un rumore metallico, e improvvisamente la massa nera informe prende subito una forma definita.
Dei cerchi di pura luce rossa che sprigionano um calore tale da farmi bruciare le braccia, ma a quanto pare, il dolore, non sembra essere un problema rilevante.
"Giochiamo!"
E al suono di quelle parole, Baal alza la spada con la sola mano destra scagliandosi con velocità sovrumana verso di me.
Riesco a schivarlo molto velocemente sul lato, portando i polsi al livello del viso, lì dove il biondo aveva mirato, provocando mille scintille scoppiettanti, quasi la spada fosse così affilata da mandarmi a fuoco quegli assurdi anelli di luce scarlatta.
Baal da parte sua atterra coi piedi sulla parete opposta, provocando un profondo buco in esso quasi si fosse schiantato con una forza tale da sfondarlo.
"E quindi, il ragazzo è capace di incanalare il potere di Rachele, questa si che è una notizia veramente interessante."
Il ragazzo ancora incastrato coi piedi nella parete, si porta la lama alla lingua, scorrendo lentamente fino alla punta, incendiandola.
Sghignazzo divertito, notando una ciocca bionda cadermi difronte agli occhi.
Baal si scaglia nuovamente su di me con il doppio della forza, ma a quanto pare non riesce ad ottenere alcun risultato.
Sono nuovamente sull'attenti riuscendo a parare il secondo colpo del ragazzo, che questa volta risulta essere più energico, tanto da farmi quasi bruciare i polsi.
Il biondo continua a scattare da una parte all'altra della cucina sfondando sempre di più i muri, non riuscendo però a scalfirmi minimamente, liberando ogni volta nuove scintille.
I suoi gemiti che risuonano nell'aria, e il rumore delle mura che si crepano e intercettano le botte date dall'atterraggio di Baal, sono l'unico suono che si sente in tutta la casa.
Nessuno osa proferire parola o fare un solo rumore, quasi avessero paura a fare qualsiasi cosa.
Tutti ci guardano con aria impaurita e allo stesso tempo strabiliata.
Improvvisamente dopo una ventina di attacchi Baal si ferma a mezz'aria provocando un onda d'urto potentissima, tale da sbattere tutti i presenti al muro, eccetto che per me, che riesco ad ancorare i piedi a terra.
Il biondo atterra con una leggiadria invidiabile.
"Cosa c'è, ti sei stancato?" Dico io sbuffando una risata amara.
Baal alza lo sguardo verso il soffitto crepato, e così, con una calma disarmante, soffia leggermente.
Improvvisamente i muri crepati iniziando a dare segni di cedimento, facendomi sbarrare gli occhi.
Le assi che mantengono il soffitto della cucina si piegano sensibilmente, e le pareri iniziano a sgretolarsi liberando polvere sottile.
Mi guardo intorno e sono li.
Lydia inerme in un angolino.
Daniel che tossisce con le spalle contro il muro che si sta sgretolando.
Improvvisamente, mi sento una rabbia scorrere dentro le vene, che mi fa bruciare le tempie.
Sento gli occhi farsi bollenti e i muscoli irrigidirsi.
Tutto inizia ad andare a rallentatore.
Tutto tranne me.
Sono li che cammino verso Daniel.
E lo guardo mentre chiude gli occhi rassegnato.
Bum... bum... bum...
Il cuore ricomincia a battere a ritmo regolare.
Ma qualcosa non va, non appena mi chino per sedermi difronte a Daniel, lo sfioro, e io mio cuore, si ferma.
Una piccola sfera rossa esce da quella strana runa al centro del mio petto, e rimane li, a distanza di pochi centimetri.
Sospiro leggermente alzando il braccio destro verso la sfera rossa.
"Purtroppo, stavolta, abbiamo scelto il ragazzo perfetto. Vero Lilith?"
Il mio dito si scontra con la sfera rossa che improvvisamente libera una luce abbagliante, così abbagliante da non farmi vedere più nulla.
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