Confessioni

- Jewel, ma Jack ti ha detto che le persone del passato tornano prima o poi all'epoca in cui sono vissute? - la domanda innocente del biondo lasciò la ragazza paralizzata.
- Cosa? - rispose con voce strozzata. Il ragazzo abbassò il capo e la cavallerizza si fiondò dall'uomo.
- Perché non mi hai detto che dovrai andartene? - strepitò. L'uomo sbatté le palpebre sorpreso, poi sospirò stancamente.
- Mi sa che è ora che ti dica un paio di cose, in privato - rispose serio. Si ritirarono al riparo dal fine udito di Alex.
- Ti chiedo per favore di non interrompermi, anche se alcune cose ti scioccheranno - si sedette, facendo segno alla ragazza di fare lo stesso.
- Che mi chiamo Jack lo sai, no? E sai anche che vengo dal passato. Inoltre ho il dono dell'immortalità, lo ricevetti quando avevo ventitré anni, e per questo sono così giovane. In verità ho quasi mille anni o più. Conosco molto bene la storia, perché l'ho vissuta - la ragazza lo fissò con gli occhi sbarrati - mio padre... è Mack.
Jewel non riuscì a trattenersi:
- Mack?? Quel Mack, l'Eroe? - domandò, per poi chiudere la bocca ad un'occhiata di ammonimento.
- Quel Mack. Ma non è un Eroe. È un codardo e un vigliacco. Ed un pessimo padre - la ragazza nella sua testa cominciò ad unire i pezzi del puzzle, leggermente confusa:
- Ma... tu...? - e venne fulminata da un'altra occhiata. Ammutolì.
- Mio padre combinò un grande pasticcio, anzi, fu lui il colpevole della tragedia, che poi cercò di sistemare in qualche modo. Abbandonò me, suo figlio di due anni, al proprio destino, con l'unica compagnia di un cavallo! - l'uomo fece una pausa, senza fiato, con la rabbia e l'odio che gli bruciavano il petto.
- Essendo immortale, - riprese - ho vissuto in ogni epoca fino ad ora. Purtroppo qualcosa legato alla magia andò storto, e sarei morto di lì a poco. L'unico modo per salvarmi era rintracciare mio padre: era pentito, ed implorò il mio perdono e il mio aiuto. Non lo perdonai, ma gli diedi ciò che desiderava in cambio del suo di aiuto. Mi fece rinascere in una famiglia speciale, come fratello dell'Eroina Cassandra. Ciò che era andato storto si risistemò e riacquistai la mia immortalità. Dopo ventitré anni finsi di avere un incidente stradale e morire, facendo perdere le mie tracce. Sono stato molto orgoglioso della mia sorellina, sapevo che era destinata a grandi cose. E mentre da lontano la guardavo trovare l'amore, ci sperai anch'io. Ma nessuna era davvero quella giusta, e io mi disperavo perché avrei tanto voluto vedere i miei occhi bicolori sul visetto paffuto di un bebè. Finché, dopo parecchi anni, mi innamorai perdutamente di una donna - fece un'altra pausa, e Jewel lo guardò con il cuore in gola.
- ...? - lo implorò con lo sguardo di continuare, e lui deglutì.
- Era tua madre, Jewel.

Fine prima parte

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