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~Stella~


Che mal di testa. 
L'aspirina non mi ha fatto effetto e io non ho nemmeno il tempo di respirare. Grazie a Dio, lavoro nel pomeriggio, altrimenti come avrei fatto a reggermi in piedi? 
Dalla festa di ieri sera non ricordo nulla. Solo quando ho varcato la porta principale, e devo dirlo, mi sono sentita importante. Ho messo da parte ogni pensiero e mi ripetevo: "Sono sexy" e penso proprio che sia successo esattamente così. 
Jemma mi ha ripetuto fino allo sfinimento che appena sono entrata la folla si è divisa, come se fossi Mosè. 
Peccato che non ricordi nulla di dopo. 
Spero di non aver fatto qualche cazzata. 
Stamattina ero buttata sul letto di Jemma, ancora con indosso il mio travestimento, con il trucco sbavato e un martello dentro il cervello.

Lei si era alzata leggera come una libellula, non si può dire lo stesso di me.

- Gli uomini ti cadevano ai piedi, eri un'altra persona. Emanavi un'aura da faville, c'è chi ti ha soprannominato "l'incantatrice."* - mi ha detto, gesticolando come al suo solito. 
- Ed io devo credere a questa cosa?* 
- Non ti mentirei mai. Comunque, eri una donna di potere, rivoglio quella persona. - afferma, facendo l'occhiolino.

- Peccato che non ricordo un fico secco!  - ribatto, *guardandola* con le sopracciglia alzate, ma lei mi ride sopra e poi si gratta la testa. 
-Oh no, che cosa ha combinato?!
La conosco dal liceo, è la mia migliore amica. Con lei ho vissuto tutta la mia adolescenza e vita adulta. Mi è sempre piaciuta, soprattutto per il suo carattere tutto pepe e spigliato. Quando una cosa non le va a genio, la dice e basta, l'opposto di me.

La sua carnagione assomiglia a quella delle olive mature. Gli  occhi sono molto espressivi, con quel colore marrone che risalta. Ha un fisico normale, con i fianchi rotondi e un seno piccolo, ma che ogni volta viene aumentato dal reggiseno push-up. 
Dice che agli uomini piace così. 
“Linea di pensiero non approvata.”

- Jemma, che cosa hai fatto? - domando, avvicinandomi a lei. 
- Forse ho commesso un piccolo errore, ma l'ho fatto solo per divertirci di più, nulla di così pericoloso.  - dice, indietreggiando, mentre io mi avvicino a lei. 
- Che cosa?
- Su di me ha avuto l'effetto contrario. - blatera. 
- Per l'amor di Gesù, che cosa hai combinato?
Lei rimane ferma, si tortura le mani con nervosismo. 
- Ho fatto sciogliere una pasticca nei nostri drink.
Più continua a confessare, più una rabbia cieca mi travolge. 
- Che cosa hai fatto?! Ti rendi conto che poteva finire male? Non hai pensato che mi potesse uccidere?
- Dai, esagerata.
-Ma davvero? E se c'era del lattosio o del grano che fine facevo?
-Oh cazzo!- esclama, diventando bianca. - Scusa non ci ho pensato, volevo solo entrare nella parte. -Ma come vedi non è successo nulla. La pasticca ti ha solo risvegliato la tua parte dominante. - confessa - io invece mi sono ritrovata sottomessa, con un tizio da far paura, la scopata più bella della mia vita!- butta giù così.
-Però tu ricordi. Io non ho la più pallida idea di cosa sia successo! E se ho fatto sesso non protetto? - urlo quasi isterica.
-Sempre a pensare al negativo, mi sembra che sei stata sempre tu a dirmi che vuoi vivere la vita come viene ed essere felice.- Ammicca con un sorriso -e poi, il mio amico mi ha riferito che non aveva effetti collaterali peggiori, dai magari hai trovato un gran figo e ti sei divertita.

Mi risveglio dal ricordo della mattina e concludo di passare lo straccio sul pavimento.
Vivo di lavoretti sporadici, dai quali mi danno qualche spicciolo. Quando finisco, gli uffici sono le sette di sera a New York. In questo periodo il clima è mite, mi piace, ma preferisco l'estate. 
Prendo il mio borsone ed esco per dirigermi verso la mia ultima meta; essa mi permette di svuotare la mente e di essere sola con il mio corpo. 
Le cuffie mi isolano dal resto del mondo e, dopo dieci minuti di riscaldamento, inizio il mio allenamento.

La palestra è una fonte di antistress che mi sono concessa quest'anno. Ho fatto diversi sport nella mia vita, mi annoio facilmente e ricerco sempre qualcosa che mi elettrizzi. Negli anni precedenti ho praticato kickboxing, karate come autodifesa, tiro con l'arco e allenamenti funzionali. 
Mi asciugo il sudore che mi cola dal collo e mi fermo. 
Penso che per oggi basti così, dopo la bravata di ieri sera. Spero vivamente che non sia successo nulla di male. 
Nel frattempo che mi cambio, mi arriva una notifica al cellulare. Controllo e vedo che un mio annuncio è stato accettato. Grata per quella nuova entrata di denaro, lascio il mio recapito telefonico. Nemmeno il tempo di giungere in macchina che mi arriva il messaggio, con scritto dove devo recarmi il giorno successivo. 
Sorrido a quella botta di culo.

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