Non sono affari tuoi!

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Cover by @herslaugh




NON SONO AFFARI TUOI!


See the way we all in it,

we all up in the race

And you know we gotta go,

now try to keep up with the pace

And we struggling and hustling,

I said it and I get it

And always gotta do it

take it to another place

Gotta taste it

and I gotta grab it

And I gotta cut all through his traffic

Just to be at the top of the throne

But I know I gotta have it

Look at me now, look at me now

Oh, I'm getting paper

Look at me now, oh look at me now

Yeah, fresh than a motherfucker

[Look at me now_Chris Brown ft Busta Rhymes & Lil Wayne]  


Mi toccai la testa e premetti forte sulle tempie nel tentativo di calmare un po' il dolore. Mi sembrava di sentire milioni di martelli pneumatici lavorare incessantemente nel mio cervello. Non sapevo fino a che ora fosse andata avanti la festa l'altra sera, perché, per fortuna, verso le tre ero riuscita a prendere sonno. Non sapevo nemmeno che fine avesse fatto il ragazzo che avevo incontrato. Probabilmente era stato con Cassie, giusto il tempo necessario a soddisfarla, dopo di che lei si era sicuramente dimenticata di lui. Mi liberai a malincuore delle coperte e mi alzai con calma. Non avevo voglia di scendere e preparare la colazione anche per Cassie, benché lei probabilmente non fosse ancora sveglia. Infilai la maglietta lunga del Manchester City. Era dicembre, più precisamente erano le vacanze di Natale e faceva freddo, ma mia madre era così fissata con il riscaldamento che in casa mia sembrava di essere in mezzo al deserto. Uscii dalla mia stanza sbadigliando e mi diressi verso le scale. Se le bestie selvagge della sera precedente avevano avanzato qualcosa, probabilmente avrei fatto colazione prima di prendermi un'aspirina. All'improvviso la porta del bagno si aprì di colpo, mentre stavo passando. Sobbalzai e feci un passo indietro, giusto per non prenderla in faccia. Spalancai la bocca incredula e non riuscii a reprimere un grido di sorpresa, quasi di spavento per la verità.

-Vuoi smetterla di spuntare all'improvviso in casa mia?- esclamai, allontanandomi ulteriormente dal ragazzo della sera prima. Non potevo credere che fosse rimasto tutta la notte con Cassie: non era tipo da passare tutta la notte con lo stesso ragazzo! Lui rise e spostò lo sguardo dalla mia testa ai miei piedi. In quel momento mi ricordai che indossavo solo una maglietta lunga quel tanto che bastava e un paio di coulotte. Era quasi un paradosso dal momento che la sera prima mi aveva visto più coperta di una suora. Però mi vergognavo molto di più in quel momento. Involontariamente incrociai una gamba davanti all'altra, per coprirmi dai suoi sguardi, che cominciavano ad infastidirmi veramente tanto.

-Tu... perché... perché sei qui?- balbettai. Lui sorrise, senza guardarmi in faccia. Io sbuffai.

-Sei la stessa ragazza di ieri sera, per caso?-

-No, sono il fantasma del Natale passato, sono venuta a prenderti perché tu ti accorga che sei un idiota montato senza speranza!- esclamai, senza pensarci troppo. Non avevo mai avuto problemi a parlare con le persone e a dire in faccia quello che pensavo. Era piuttosto stupida la sua domanda, benché fosse retorica e nascondesse un pizzico di malizia che non avevo faticato a notare. Il ragazzo rise ancora, come se il mio sarcasmo non lo avesse minimamente toccato. Solo in quel momento mi resi conto del suo sorriso, che la sera prima non avevo notato: piccolo dettaglio, ma che rappresentava un grande problema. Presi un profondo respiro davanti a quella risata incantevole, che era tutto fuorché innocua.

-Cosa ti diverte tanto...?- lasciai volutamente la frase in sospeso, per fargli notare che ancora non sapevo il suo nome. Non che mi importasse, ma se dovevo avere un altro sgradevole coinquilino, tanto valeva conoscerlo.

-Zayn- concluse, rivelandomi finalmente il suo nome. -E tu sei?- chiese quindi.

-Non sono affari tuoi! Voglio sapere perché sei qui!- Lui fece spallucce, lasciandomi intendere che nemmeno a lui importava come mi chiamassi. Meglio così. Non provavo molta simpatia nei suoi confronti.

-Perché mi ha invitato Cassie!-

-Deficiente...- bisbigliai a denti stretti, tentando di non farmi sentire. Il presunto Zayn mi guardò di sottecchi, cercando di capire se fossi sana di mente. -E lei ora dove cazzo è?- sbottai, esasperata. Non era una domanda per lui, era più un'imprecazione nei riguardi di quella che purtroppo era la mia sorellastra e che ero costretta a sopportare contro la mia volontà. Zayn provò a dire qualcosa, ma non gli lasciai il tempo di darmi spiegazioni, gli passai di fianco senza nemmeno guardarlo, decisa a perlustrare la casa alla ricerca di quell'arpia.

-Se io fossi in te non scenderei al piano di sotto...- esclamò d'un tratto lui alle mie spalle, in tono tranquillo. Al momento non avevo dato peso alle sue parole, acquistarono un senso solo quando mi ritrovai davanti il mio salotto, che più che un salotto sembrava un campo di battaglia. Spalancai la bocca. Dire che io ero disordinata era riduttivo, ero la regina del caos, ma solo in camera mia. Quella massa di selvaggi mi aveva buttato a soqquadro l'intera casa e mamma e David sarebbero tornati nel giro di un paio d'ore. Strinsi i pugni e imprecai, senza trattenermi. Non mi importava minimamente di quel ragazzo. Io non ero certo una tipa noiosa, mi piaceva divertirmi e lasciarmi andare, normalmente, ma quella volta non potevo tollerarlo: Cassidy aveva oltrepassato il limite e non l'avrebbe passata liscia.

-Porca di quella puttana. Io la uccido, giuro che la uccido!- dissi, prima di rendermi conto di un altro dettaglio che avevo trascurato. Un ragazzo biondo si sporse timidamente da dietro il divano e mi sorrise con aria spaventata. Presi un lungo respiro, osservandone un altro disteso sul mio divano, con tanto di scarpe, ma senza maglietta. Stava russando beatamente. Infine, in mezzo ad una fortezza di cuscini, ce n'era uno sdraiato sul pavimento, a pancia in giù, con la bocca aperta sul cuscino e il sedere all'insù. Chiusi gli occhi e li riaprii per capire se quei tizi sconosciuti stavano realmente dormendo nel mio salotto o se stavo solo impazzendo. Prima che il biondino potesse dire qualcosa, notai con la coda dell'occhio un altro ragazzo scendere le scale con tranquillità, come se in quella casa non fossero mai passati i barbari. Ovviamente era senza maglietta, completamente estraneo a ciò che io avevo sempre chiamato educazione. Non stavo impazzendo, era tutto vero.

-Ho sentito gridare... che succ...- si interruppe e mi guardò dall'alto al basso, perplesso. Io incrociai le braccia sotto il seno, oltremodo infastidita.

-Oh... ehm... questa è... non lo so... ma abita qui e credo sia arrabbiata!- intervenne Zayn, precisando una cosa che di per sé era già ovvia.

-Più precisamente sono infuriata con quella gran... grandissima cogliona che ha organizzato questa festa e che a quanto vedo vi ha permesso di restare qui! Non che abbia qualcosa contro di voi, ma nessuno ha dato a lei il permesso e non mi pare ovvio che inviti a dormire 5 perfetti sconosciuti senza dire nulla a sua....- mi resi conto che stavo per dire sorella e che stavo rivelando troppo, così mi interruppi. Il ragazzo che era appena sceso dal piano di sopra mi guardò a bocca aperta, come avessi detto un'eresia. Mi accorsi solo in quel momento che aveva i capelli ricci e due splendidi occhi verdi. Non erano molti dettagli in effetti, ma mi furono sufficienti per capire che doveva trattarsi di Harry.

-Un momento... tu sei Harry? Harry S... qualcosa... com'era cavolo...-

-Styles... certo che sono io!- concluse, irritato, forse perché non lo conoscevo di nome e di fama. All'improvviso mi ritrovai addosso uno sguardo di Zayn, piuttosto eloquente. Anzi, la sua espressione non mi lasciava dubbi: capii che mi stava praticamente supplicando di non dire nulla della sera precedente. Io sorrisi, con aria di sfida. Lui non si lasciò sfuggire il mio gesto, ma prima che potesse aggiungere qualcosa o compromettere la sua situazione, io cambiai argomento. Non avrei detto nulla della sera precedente. Non avrei detto ad Harry che la mia sorellastra se la spassava con un altro, non ero una ragazza così pessima, ma avrei comunque tenuto quell'informazione.

-D'accordo... cerchiamo di capirci... Cassie dov'è?- chiesi.

-Ha detto che usciva a prendere la colazione!- rispose Harry. In quel momento il biondino ci raggiunse.

-Io sono Niall, scusaci per il disturbo!- esclamò, porgendomi la mano. Io la strinsi e sorrisi.

-Finalmente qualcuno che sa cos'è l'educazione!- dissi, lanciando un'occhiata allusiva a Zayn, quello che mi sembrava il peggiore fino a quel momento. Lui sbuffò, sentendosi chiamato in causa. All'improvviso quello che russava sul divano si alzò di soprassalto e mettendo i piedi a terra urtò il tipo che se ne stava sul pavimento, il quale si alzò gridando. Guardai tutta la scena e poi, senza nemmeno provare a trattenermi, scoppiai a ridere. Il ragazzo che fino a quel momento stava dormendo beatamente con il sedere per aria, si morse un labbro e mi guardò perplesso.

-Che figura di merda...- si lasciò sfuggire. Io alzai le spalle e annuii.

-Oh, giusto un pochino... beh, già che ci siete... aiutatemi a preparare la colazione! È ovvio che Cassie sia uscita a comprarvela, lei non sa nemmeno quale sia il frigorifero! Ma conoscendola tornerà in tempo per il pranzo!- dissi, senza nascondere il mio disprezzo.

-Ma... tu chi sei?- chiese il tipo senza maglietta che dormiva sul divano.

-Pensa un po'! Stavo per farti la stessa domanda!- dissi, poi decisi che era il caso di spiegargli perché mi trovassi in quella casa e perché girassi quasi in mutande. -Va bene, sentite... Cassie è la mia sorellastra e... è venuta ad abitare qui 4 mesi fa... mi spiace se sono stata cattiva, ma questa non è casa sua e deve capire che non può fare tutto quello che vuole, come invece sta facendo!-

-Ora è chiaro! Io sono Louis!- esclamò il morettino con il fondoschiena d'oro che aveva comodamente dormito sul mio pavimento. Io gli diedi la mano e sorrisi.

-E io sono Liam!- aggiunse l'altro.

-Bene... io sono Maya ed è il caso che vada a mettermi qualcos'altro! Scusate, ma qualcuno non mi aveva avvisato che avremmo avuto ospiti!- dissi, sarcastica.

-Sì... scusaci tu, piuttosto! Se trovo la mia maglietta mi ridò un contegno anche io!- esclamò Liam. Io gli lanciai un'occhiata furtiva. Non era così necessario che lui rimettesse la maglia, per me poteva stare benissimo anche a petto nudo, non mi creava alcun problema, anzi! Ero io che non ero un vero e proprio spettacolo. Non mi era mai piaciuto particolarmente il mio corpo, soprattutto le cosce, le odiavo e mi creavano problemi, ma pensavo di poter stare come volevo in casa mia, almeno fino a quel momento. Sorrisi semplicemente. Non potevo certo dirgli che lo preferivo mezzo nudo. Lo stesso ovviamente valeva per il "fidanzato" cornuto di Cassie. Sapevo che lei poteva permettersi ragazzi splendidi, ma quella volta aveva veramente superato se stessa. Harry aveva un corpo da favola e uno sguardo che poteva uccidere. Scossi la testa e salii al piano di sopra per scacciare quei pensieri troppo azzardati.

-Fate come se foste a casa vostra- urlai, prima di entrare in camera mia e riprendermi da quelle continue sorprese. Presi un paio di pantaloni della tuta, più stretti di quelli della sera precedente e una maglietta a maniche lunghe blu, leggermente scollata. Mi cambiai velocemente, ma prima di tornare dai ragazzi, mi intrufolai nella camera di Cassie, colta da una strana sensazione. Non appena vidi il poster sulla parete di fronte, realizzai che le mie intuizioni erano fondate e anche che avevo perfettamente ragione sul fatto che se me li fossi trovata davanti non li avrei mai riconosciuti, a parte Harry ovviamente.

-Oh... cazzo...- bisbigliai. Beh, la figuraccia l'avevo fatta io, in verità. Indietreggiai, fissando ancora il poster per trovare un'ulteriore conferma, prima di scendere al piano di sotto e scusarmi con loro. Andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, dopo aver guardato verso il basso ed aver notato un paio di Nike, mi resi conto che quel qualcosa era qualcuno e sapevo anche di chi si trattava. Mi voltai di scatto e mi bloccai a due centimetri dalla faccia di Zayn. Mi morsi il labbro inferiore, quella volta molto più forte. Ecco un altro dettaglio a cui non avevo dato peso: quegli occhi che la sera prima mi erano parsi tanto scuri, ma che in quel momento erano quasi dorati, maledettamente magnetici e attraenti.

-Scu... scusa...- mormorai, quasi in preda al panico. Era così vicino che riuscii a sentire il suo respiro sulle labbra. Aveva un profumo penetrante e buono, che mise ulteriormente in moto i miei ormoni ormai già impazziti. Quel ragazzo in meno di un paio d'ore aveva scatenato una rivoluzione. Mi resi conto che non potevo nemmeno allontanarmi, quando, ancora più in imbarazzo, sentii la sua mano cingermi la vita.

-Scuse accettate... piuttosto... grazie per non aver detto nulla...- disse. Aveva una voce profonda  e sicura. Annuii appena, mentre cercavo di riappropriarmi della mia dignità e di capire di preciso per quale motivo mi stava ringraziando.

-Puoi lasciarmi andare?- dissi, facendo un piccolo passo indietro. Lui scosse la testa divertito.

-Certo che... davvero complimenti! Farsi la ragazza di un tuo collaboratore e amico! Sei proprio bravo!- esclamai, senza farmi scrupoli. Non mi piaceva quel ragazzo e ancora di meno, quel suo modo di comportarsi e di prendersi tutte quelle libertà. Mi guardò negli occhi, ma il suo sguardo passò subito più in basso. Forse per mia fortuna, anche se ora stava palesemente fissando la mia scollatura. Mi era bastato guardarlo per capire che sarebbe stato in grado di sedurre anche una pietra. Ma io mi convinsi che non avrei ceduto al suo fascino, con me non ci sarebbe riuscito. Gli alzai il viso e lo fissai, gelida.

-Harry non è innamorato di lei, la usa e basta!- disse, con tranquillità. Sì, non mi stupiva. Ovviamente la stessa cosa stava facendo Cassidy con lui, ma Zayn si stava comunque comportando male, non certo meglio di loro due.

-Oh e tu sì, invece?- chiesi, giusto per capire se il suo intento era dovuto ad un interesse vero. Lui restò in silenzio, ma dalla sua espressione non riuscii a capire quale poteva essere la risposta.

-Harry non deve saperlo, chiaro?-

-Non preoccuparti, non voglio avere niente a che fare in questa storia, né con Harry, né con Cassie e tanto meno voglio avere a che fare con te!- dissi, senza nascondergli il mio disprezzo. Zayn mi lasciò finalmente andare.

-Sei una ragazza interessante, Maya!- disse, prima di uscire dalla porta.

-E tu un cretino senza speranza!- ribadii, prima di seguirlo al piano di sotto. Mi ritrovai gli sguardi di tutti addosso.

-Voi... dio scusate, davvero! Non sapevo che foste i One Direction... cioè io...- cercai di giustificarmi, intervenendo prima che qualcuno potesse chiedere cosa stessi facendo al piano di sopra con Zayn. Niall si lasciò andare in un sorriso affettuoso, che ispirava simpatia.

-Oh, tranquilla! La nostra musica non può mica piacere a tutti!- disse.

-No beh... in realtà mi piacciono le vostre canzoni, ma non sapevo che facce aveste!-

-Beh... nemmeno Cassie ci aveva detto di avere una... sorella! Siamo stati un po' invasivi... possiamo ricominciare civilmente?- Con mia grande sorpresa era stato Harry a parlare. Mi lasciai sfuggire un sorriso.

-Certo... ah... Cassie è la mia sorellastra!- risposi, precisando di nuovo quel concetto. Dissi loro di sedersi al tavolo in cucina e preparai qualche ciotola di latte con i cereali.

-È avanzato solo questo, ma d'altronde è colpa vostra!- dissi. Loro risero divertiti e quantomeno consapevoli dei danni che avevano fatto la sera prima. Cassie tornò raggiante con le brioches e due altri sacchetti in mano, segno che aveva comprato anche qualcosa di superfluo, spiegando perché ci avesse messo tanto tempo. Mangiammo anche le brioches e poi decisi che era ora di mettere a posto, dopo aver detto a Cassidy che più tardi avremmo fatto i conti. Se quei ragazzi avevano voluto restare, allora mi avrebbero anche aiutato a pulire!

-Harry... tu e Cassie pulite il salotto... Liam e Louis la cucina, Niall e...-

-Generale... mi permetto di cambiare delle cose!- intervenne Zayn, facendomi sbuffare. Era irritante e stupido. -Niall aiuta Liam e Louis, io e te puliamo il piano di sopra, abbiamo un discorso da finire!- concluse, guardandomi severo. Cassie spalancò la bocca davanti alla sua affermazione. La guardai ammiccando. Era ovvio che non fosse successo nulla, ma volevo farla rodere un po'. I ragazzi ci lanciarono occhiate perplesse, finché io non sbuffai e salii al piano di sopra, rassegnandomi. Gli altri si misero al lavoro, tranne Cassie, ovviamente, ma erano problemi di Harry. Non appena io e Zayn restammo soli gli rivolsi un sorriso sarcastico.

-Per quanto mi riguarda non ho più niente da dirti!- esclamai, fredda. Il discorso da parte mia era chiuso.

-Devo chiederti un piacere... ci ho pensato e tu puoi aiutarmi- disse. Restai a fissarlo in silenzio, sorpresa dalla sua richiesta. La suoneria del mio cellulare spezzò l'imbarazzo e la tensione. Entrai in camera mia e presi il cellulare, era Dylan: "Per stasera abbiamo deciso, porta le bombolette!" Sospirai: le bombolette le avevamo consumate tutte.

-Qualche problema?- domandò Zayn, alle mie spalle.

-No, ma sono maledettamente in ritardo e devo andare a prendere delle cose per stasera!-

-Che fai di bello?- La sua domanda mi sorprese.

-Non sono affari tuoi- risposi, quasi con cattiveria. Non ero così acida normalmente, ma la sua invadenza mi infastidiva, soprattutto se dovevo parlare di cose di cui assolutamente non potevo far parola. Con un calcio nascosi sotto il letto lo zaino ancora fatto dalla sera precedente, innervosita e  preoccupata che lui potesse vederlo e fare altre domande. Lui osservò incuriosito il mio gesto.

-Sei nervosa... che devi fare?- Sospirai e gli diedi una spinta fuori da camera mia, poi chiusi la porta a chiave.

-Non sono affari tuoi, di nuovo! Muoviamoci che devo scappare!- dissi, per convincerlo a stare zitto e pulire. Per fortuna Zayn si rassegnò al mio silenzio, oppure cambiò idea e non mi disse più nulla riguardo alla sua richiesta d'aiuto. Non appena finito di pulire al piano di sopra, preparai lo zaino con quello che mi serviva, salutai velocemente i ragazzi e uscii di casa. Anche quella notte sarei scappata, ma non da un controllore che mi inseguiva: sarei scappata da quella casa, da Cassie e... da Zayn.





Angolo darkryry

Ed ecco chi era il misterioso ragazzo della sera precedente. Zayn!

I nostri boys sono entrati in scena e, diciamocelo, Maya è proprio un peperino di ragazza :)

Non voglio lasciarmi sfuggire nulla di compromettente, quindi mi dileguo e lascio a voi la parola riguardo questo secondo capitolo ;)

Al prossimo aggiornamento! xx


darkryry


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