* * *
Dopo aver lasciato Lastlake in tutta fretta, come ladri di bestiame, avevano percorso parecchia strada. Ormai mancava poco ad Arlene. La truppa era stanca. Meadow li aveva tirati giù dal letto senza una spiegazione. E poi c'era la nuova arrivata, una bocca in più da sfamare, e le provviste erano ormai agli sgoccioli.
Quando finalmente Meadow si decise a fare una sosta, il ragazzo aveva già avvistato il profilo delle montagne oltre le quali stava Arlene. La notizia aveva confortato, almeno in parte, gli altri.
«Non capisco che bisogno c'era di sloggiare con tanta fretta, tipo mariuoli», disse Deisdre.
«È successo qualcosa», rispose Abel. «E forse so pure cosa.»
Si erano allontanati dal gruppo con la scusa di fare due passi per sciogliere i muscoli delle chiappe dopo la lunga cavalcata.
«E come fai a saperlo?» chiese Deisdre.
«Ho notato qualche macchia scura sul vestito della tipa», disse Abel.
«Sangue?»
«Di certo non era zuppa di pomodoro.»
«Cioè ha ucciso qualcuno? Ma chi...» Un lampo di comprensione animò lo sguardo di Deisdre. «Le mummie. Ha ucciso quei due matusa.»
«Visto che non se li è portati appresso...»
«E dici che Meadow l'ha aiutata?»
«Sicuro. Forse l'hanno fatto assieme.»
Deisdre si voltò un attimo. Meadow e Jocelyn sedevano l'uno accanto all'altra. Lei poggiava la testa sulla spalla di lui. Parevano due fidanzatini. La cosa le diede il voltastomaco per qualche motivo che non riuscì a spiegarsi.
«Mi sta sul cazzo», disse l'asesina.
«Chi?» chiese Abel.
«L'ultima arrivata.»
«Perché?»
«Non lo so, ma non fido.»
«Ho parlato con Meadow qualche giorno fa, e mi ha detto che gli piace passare da una passera all'altra, e che l'idea di una donna fissa non gli sfiorava manco l'anticamera del cervello.»
«Mi sa che ha cambiato idea», disse Deisdre con fiero sdegno.
Abel guardò la nuova coppietta e si chiese cosa avesse indotto l'amico a cambiare idea. Quando gli aveva parlato dei suoi progetti futuri, Meadow gli era parso fin troppo convinto. Un cambio di rotta così rapido non era da lui.
«Trovate una disposta ad aprire le gambe aggratis, e dentro quel buco ci lasciate pure il cervello», fece Deisdre, ma Abel non pensava fosse tutto lì.
Quei due condividevano qualcosa che andava oltre la carne e il sudore. Anche il modo in cui Meadow lasciava che lei si riposasse il capo... Fosse stata un'altra, le avrebbe fatto sputare i denti con un ceffone.
Dopo una mezza giornata di viaggio raggiunsero le montagne e, siccome il Sole calava rapidamente, Meadow decise di riposare lì per quella che sarebbe stata l'ultima notte all'addiaccio prima della tanto ambita meta.
Durante la notte Abel si alzò per andare a pisciare e, mentre cercava ancora assonnato un posto appartato, udì delle voci in lontananza. Cercò la direzione dalla quale provenivano e andò a vedere. Facendo capolino oltre un lieve pendio, trovò Meadow e Jocelyn intenti a scopare come due conigli in calore. Lui stava seduto, la schiena contro una roccia, e lei lo cavalcava con la furia di una che non sente un uomo dentro di sé da una mezza eternità.
«Fammi venire», ansimava lei mentre si dimenava come una pazza. «Fammi venire!»
Abel tornò indietro e si fermò un momento a pisciare. Mentre si sbottonava i calzoni e tirava fuori l'arnese, pensò alla tizia di Meadow che si dimenava. Forse a Meadow piaceva perché aveva l'aspetto di una frigida con le tube serrate, come i battenti di un barbiere il giorno di festa, ma nell'intimità era come una femmina di llew.
Si tirò su i calzoni e, mentre si sistemava, sentì un crepitare sommesso. Si nascose tra le ombre della notte e restò in attesa. Pochi secondi e vide spuntare le sagome di Meadow e Jocelyn. Si tenevano per mano mentre camminavano, attenti a non fare rumore. Abel attese che lo superassero e, quando i passi si allontanarono, pensò fosse meglio restare lì per un po'. Avrebbe atteso che si sistemassero, così che potessero anche fingere di dormire al suo arrivo.
Quando tornò, li trovò avvolti nella stessa coperta come due tocchi di pesce in un involtino cantonese. Le ombre danzanti del fuoco ballavano sui volti sereni. Abel era sicuro che fingessero di dormire profondamente. Si sdraiò, si avvolse nella coperta e diede loro le spalle.
Tempo pochi minuti e si addormentò.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top