* * *

Dormì un sonno senza sogni e al mattino era pimpante come un llew. Aveva pagato lo stalliere e nascosto il denaro della gente di Arlene all'interno della coperta, che portava arrotolata dietro la sella. Li aveva contati ed erano una bella sommetta. Ci avrebbe comprato i servigi di quattro o cinque asesinos. Così sarebbero stati in cinque o sei contro venti, se i conti di Hodgson erano esatti. Non granché, ma a coglierli di sorpresa avrebbero forse avuto qualche possibilità. Bisognava però prepararla bene, e al momento non sapeva manco dove stavano accampati quei figli di puttana.

Troveremo un modo, fece il dissidente. E mi è pure venuto in mente che, se i soldi non bastano, possiamo fare un patto col prete...

Il pensiero arrivò limpido al ragazzo. Sentì quello che il suo ospite architettava ancora prima che finisse di parlare.

«Mi sembra un'ottima idea», disse.

Non ti ho detto ancora niente.

«Ma io l'ho sentito. Stavi pensando che possiamo aggiungere alla ricompensa qualche sbevazzata, e magari un paio di puttane.»

Esatto. Vedo che cominci a sentire i miei pensieri.

«Non è che ci fondiamo prima di arrivare ad Aramundi

La vedo difficile. Ci vuole ancora tempo.

«Quanto?»

Eh, vai a sapere. Non è che ho un timer che conta alla rovescia.

«Un che?»

Un orologio. Non lo so quando finisce 'sto conto alla rovescia, ma è una cosa lunga. Il fatto che iniziamo a sentirci a vicenda è un passo avanti, ma siamo ancora lontani. Però una cosa buona c'è: fra un po' potrai cominciare a parlarmi senza aprire bocca, così non ti piglieranno per uno schizzato del cazzo.

«Mi frega niente di quello che pensano gli altri.»

E invece dovrebbe, perché ad Aramundi c'è un fracco di gente e noi dobbiamo passare inosservati. Il ragazzo fece per aprire bocca, ma l'altro intercettò il suo pensiero. Guarda che lì non vanno tanto per il sottile: ti pigliano e ti impalano come un pollo allo spiedo.

«Solo perché parlo da solo?»

I Santi parlavano da soli e l'ultima volta che i Quattro Despoti hanno ignorato un tizio che parlava da solo, si sono poi ritrovati con un drappello di Santi che capeggiava una rivolta a hen Ddinas. Da allora non corrono più rischi.

Il ragazzo cavalcava lungo la Via Maestra. Il Sole era un'anima indolente che cercava di splendere. Si vedeva uno spicchio emergere dalla scollatura tra due montagne lontane. Il ragazzo passò sotto l'arco che era l'ingresso della città e si inoltrò in quell'imbuto rovesciato che le pareti di roccia formavano. Mentre proseguiva, buttò un occhio in alto, lungo le pareti rocciose che più avanti si allargavano. La poca luce gli mostrò che la roccia era piena di rientranze e altre depressioni dove un uomo avrebbe potuto nascondersi. Non vide nessuno, ma si chiese se lo stessero osservando.

Arrivò alla fine dell'imbuto rovesciato senza percepire la presenza di altri esseri umani. La pista si allargò e lui prese a sinistra. Prima di svoltare, però, buttò un occhio alla via che si apriva sulla destra. Da lì si accedeva a quel dedalo di canyon e gole che gli avevano accennato in città. In uno di quei posti, probabilmente il più infrattato, stavano i figli di Baphomet.

«Ci vediamo presto», mormorò il ragazzo.

Svoltò a sinistra e si allontanò da Arlene e dalle sue tribolazioni.

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