7
Aprì gli occhi perché qualcuno lo sbatacchiava. Il cielo, una tavolozza tinta d'azzurro, fu la prima cosa che vide. Restò a contemplarlo per un secondo mentre il cervello carburava. Poi ricordò e scattò all'in piedi, incespicando, cercando l'equilibrio e ricadendo sulle ginocchia.
«Cazzo ti piglia?»
Isaac si voltò. Richie e Jericho lo fissavano perplessi. Jericho teneva una carriola con dentro due corpicini decapitati. A poca distanza dalla fossa che Isaac stava scavando c'era il corpaccione di Jebediah.
«Tutto okay?» chiese Jericho.
Isaac lo guardò come se lo vedesse per la prima volta, quindi si toccò il collo e deglutì. Si guardò i palmi di entrambe le mani, suscitando la perplessità di Richie e Jericho.
«Stavi schiacciando un pisolino?» fece Richie.
Isaac alzò gli occhi dai palmi callosi e intonsi. «Che?» riuscì a dire.
«Te ne stavi steso come un gatto messo sotto da un'auto.»
Isaac guardò Jebediah. Non sapeva che pensare.
«Se ti sei rotto continuo io e tu aiuti Anima Lunga con la raccolta differenziata.»
«Con cosa?» mormorò Isaac, stordito.
«Ma che cazzo c'hai? Sembra che hai visto un fantasma.»
Gli occhi di Isaac andarono di nuovo a Jebediah. Richie se ne accorse e si voltò un attimo a guardare il corpo.
«Perché non te ne torni al saloon?» disse a Isaac. «Ti fai un goccio e finisci il pisolino.»
Isaac si alzò e, senza dire una parola, si avviò verso la città. Quando passò accanto al corpaccione di Jebediah accelerò il passo. Quel particolare non sfuggì all'occhio attento di Jericho.
Lo guardarono allontanarsi, le spalle incassate e la testa ciondolante.
«Che cazzo gli è preso?» fece Richie.
«Sembrava spaventato», disse Jericho.
«Da che?»
Jericho pensò al cambio di passo mentre Isaac passava accanto a Jebediah.
«Secondo me, tutto quel casino gli ha fottuto il cervello», disse Richie.
Jericho non disse niente.
«'abbè, come ci spartiamo il lavoro?»
«Una fossa per uno», disse Jericho. «Comincia tu. Ma prima dammi una mano con questi.»
Adagiarono i corpi decapitati di Ezequiel e Abigail Torrance accanto a quello di Jebediah. Poi, mentre Richie scavava, Jericho tornò indietro per un altro carico. Mentre spingeva la carriola vuota, beccò Isaac. Era fermo davanti alla chiesa e guardava il campanile, o forse la croce in punta. Era come imbambolato. Jericho si avvicinò, annunciato dal cigolio della carriola.
«Amico, tutto okay?» chiese.
Isaac si voltò, e quello che Jericho vide non gli piacque. Il barista aveva gli occhi di un pesce morto.
«Ho bisogno di stendermi», disse Isaac.
«Sicuro di star bene? Sei pallido come cera», fece Jericho.
«Forse mi sono buscato un'influenza.»
«Un medico ce l'avevate?»
«A-ha.»
«E dov'è che stava?»
«C'aveva una baracca vicino all'albergo.»
«Dopo ci do un'occhiata, magari trovo qualcosa per la tua influenza. Intanto innaffiala con un goccio di whisky.»
Isaac annuì. Tornò a guardare il campanile e la croce sopra questo, ingobbito come se provasse a immaginarne il peso sulla schiena. Poi si voltò e andò via. Jericho lo osservò deambulare e si chiese che diavolo gli fosse preso.
Mollò la carriola ed entrò in chiesa.
Tra i corpi accatastati scelse quello senza faccia. L'afferrò per un braccio, lo trascinò fuori dal mucchio e lo prese in braccio. La testa a cucchiaio ballonzolò. Jericho uscì e lo adagiò sulla carriola. Mentre tornava indietro, si fermò un attimo a controllare la baracca di fianco all'hotel. Sulla porta d'ingresso c'era scritto DOC BROWN. La targhetta di legno appesa a un chiodino dondolò quando Jericho spalancò la porta.
Lo studio di Doc Brown era modesto come ci si sarebbe aspettati. C'era una lettiga con accanto un appoggio in legno, e sull'appoggio stavano gli attrezzi del mestiere. A una parete era inchiodata l'anatomia di un... cane.
Doc Brown era un veterinario.
Infilò le dita sotto la tesa del cappello e si grattò la fronte. Decise comunque di rovistare in giro. Trovò aspirine e un collutorio. Mise a posto il collutorio chiedendosi se Doc lo tenesse per sé o per i propri pazienti e si ficcò le aspirine in tasca. Raggiunse il saloon, entrò e, trovandolo vuoto, chiamò: «Isaac!»
Nessuna risposta. Si affacciò in dispensa. Isaac non era lì. Andò di sopra e lo trovò in una delle stanze. Dormiva.
Jericho posò le aspirine sul piccolo comodino accanto al letto e tornò dabbasso.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top