Trappola letale.
Shanks POV
Il vento soffia con forza sbattendo contro le vele della Oro Jackson, spingendola a tutta velocità nelle correnti marine lasciando dietro di sè le sue tracce bianche perlate improntate sulla superficie del mare, che rispecchia il riflesso del cielo azzurro brillante schizzata da intense sfumature maculate di nuvole, come se fossero create da un pittore, facendo apparire dietro di esse, il sole dai raggi brillanti che danno un ultimo ritocco al dipinto celestiale. Il suono delle onde che si scagliano addosso alla nave, tintinna una dolce melodia sussurrata alle orecchie di tutti coloro che vivono fra le pericolose mani dei oceani, che viaggiano per le loro singole strade alla ricerca di ricchezza e tesori da accumulare nelle proprie tasche.
Ma se io sono a bordo di questa nave, assolutamente tali brame non rientrano nei miei obbiettivi. I tesori e la ricchezza non sono per niente i miei interessi.
Ho deciso io stesso di sbarcare dalla mia isola natale perchè era il momento giusto per cambiare radicalmente la mia vita, io voglio conoscere il mondo, voglio andare contro le correnti e vedere tutto ciò che non ho mai visto, un giorno desidero separarmi da questa ciurma e trovare compagni con cui posso continuare il mio viaggio. Sogno di essere uomo talmente libero che nessuno mi potrà impedire di far tingere le mie punte delle dita con il colore del cielo o di tenere in equilibrio le stelle fra le mie mani e soprattutto, io voglio diventare più forte per difendere tutte le persone a cui voglio bene, non voglio più perdere nessuno di importante, perché non posso permettermi di essere schiacciato di nuovo da quei dolorosissimi sensi di colpa, che appena mi sfiorano sono capaci di distruggere tutto il mio coraggio di combatterli. Prima di raggiungere il Nuovo Mondo con la ciurma del capitano Roger, io vivevo spensierato in un isola del mare occidentale, finché una banda di malviventi mi tagliarono ogni tipo di legame con tutte le persone a cui io tenevo di più, facendole sparire da questo mondo. Da quel momento iniziai a ripudiare ogni tipo di violenza, facendone uso solo per difendermi senza togliere la vita a nessuno. Non ne ho idea di come ho fatto, ma quel giorno per qualche misteriosa ragione, sono riuscito a scamparla con una semplice barca e da lì ho incominciato a capire che un grande portone si è aperto davanti ai miei occhi, nel preciso momento in cui sono naufragato nella Reverse Mountain, incontrando per la prima volta una ciurma di pirati che mi hanno salvato dalle grinfie dell'oceano, accogliendomi sulla Oro Jackson capitanata da Gol D. Roger, l'uomo che un giorno diventerà il Re dei pirati. Loro mi hanno salvato concedendomi una seconda opportunità di vivere, e a bordo di quella nave ho conosciuto Buggy, un ragazzo piuttosto singolare con cui è bastato davvero pochissimo tempo trascorso insieme, che l'ho considerato subito come se fosse un mio fratello e lo rispetto (tralasciando quelle volte che finiamo di litigare per qualsiasi cosa per poi essere ripresi spesso dal vice capitano Rayleigh). Però continuando a proseguire la pericolosa rotta del Grand Line, a causa del mio atteggiamento non violento, la mia vita da pirata si faceva sempre più complicata. Quindi il capitano Roger mi regalò il suo preziosissimo cappello di paglia per incoraggiarmi a imparare delle nuove tecniche di combattimento, in maniera tale da non uccidere nessuno. Per questo, gli devo un grandissimo debito e per qualsiasi cosa io sarò sempre pronto a combattere al suo fianco, persino anche contro il mondo intero.
A quanto pare ultimamente Kinjishi, chiamato anche il Leone D'oro, sta giocando fin troppo con la pazienza del nostro capitano e adesso, a causa sua, ci stiamo dirigendo verso un'isola che ha attaccato per costringerci a unirci alla sua stupida alleanza. Ma ciò non accadrà mai. Con questo meschino gesto, da oggi in avanti siamo in guerra contro i suoi uomini e ci mancano solo pochi chilometri per raggiungere Cherry Eather. Non riesco già a trattenermi dall'adrenalina che scorre nelle mie vene e appena saremo vicini alla costa, mi precipiterò subito ad aiutare gli abitanti. Comprendo benissimo cosa possano provare in questo preciso istante, prometto che farò del mio meglio. Io proteggerò tutti.
Rimango immerso nei miei pensieri mentre guardo profondamente l'oceano che neutralizza la mia presenza in questo mondo attirandomi con la testa fra le nuvole, come il dolce canto delle sirene capaci di incantare un qualsiasi uomo per poi intrappolarlo strettamente nelle sue abbraccia, senza permettergli di muoversi da lì. Il vento si fa strada nei miei capelli cremisi facendo squotere di qualche piccolo movimento il mio cappello di paglia, sento l'aria attraversare le mie narici fino ad arrivare alla pancia, facendomi sentire un vuoto dentro di me, il silenzio mi connette con le mie emozioni donandomi più sicurezza. Io credo che il mare sia una fonte indispensabile per tutti quelli che vivono fra le sue grazie, sembra una pazzia ma, prima delle battaglie mi trasmette coraggio con una semplice melodia composta da note musicali intonate dalle onde che si innalzano dal mare stesso. È una magnifica sensazione che posso provare solo quando sono vicino alla costa e non riuscirei mai a farne di meno. Questo significa che il richiamo del mare mi cerca sempre, o meglio, il mare mi ha scelto per invitarmi a solcare senza esitazione le sue meraviglie e conoscere tante persone lungo questo cammino interminabile, compreso da momenti in cui purtroppo si deve sia ridere che piangere, è brutto ma è necessario non perdere mai la speranza nella luce del domani per il futuro in cui crediamo, nei momenti bui bisogna essere capaci di rialzarsi e dobbiamo avere pazienza finchè l'alba ci illumini allo stesso modo anche le nostre preoccupazioni, perché non ci si può permettere di perdere qualcosa di prezioso.
"IMBECILLE! Al posto che stare lì impalato a sognare ad occhi aperti dovresti darci una mano!!! Oramai siamo vicini all'isola e dobbiamo accostare la nave!!" La voce stridula di Buggy distrugge in mille pezzettini il mio dolce ascolto riportandomi alla realtà. Mi giro verso il turchino con il naso rosso e lo trascino con premura verso la poppa afferrandolo per la maglietta. La mia grinta sprizza da tutti i pori, ho fretta di scendere al più presto da questa nave e correre per dare soccorso ai abitanti. "Allora dobbiamo assolutamente sbrigarci. Forza, aiutami ad abbassare l'ancora."
"Tu non mi devi dire quello che devo fare!!" Mi sbraita contro il ragazzo clown reagendo in maniera tempestosa come al suo solito e si dimena liberandosi dalla mia presa.
"Dannazione, ma devi per forza discutere su tutto?!" Gli replico guardandolo in faccia, Buggy è decisamente il tipo che non sta mai zitto, per questo motivo riesce sempre a scatenare una pazzesca voglia in me di mettergli le mani adosso e menarlo come se non ci fosse un domani. Qualsiasi cosa io gli dica è sempre pronto a ribattere duramente e litighiamo per letteralmente qualsiasi cosa. Ma ora non è il momento adatto di distrarsi in liti invani, quindi prima che potesse proferire qualsiasi altra cavolata dalla sua bocca, gli giro le spalle e raggiungo la poppa per dirigermi verso l'ancora. Afferro la marra metallica, facendo cenno a Buggy di aiutarmi a sollevarla dall'altra estremità dell'ancora e ovviamente, prima di prendere fra le sue mani la cicala, si è lasciato sfuggire qualche irritante borbottio.
Sospiro e con tutta la forza che ho sollevo l'ancora per poi gettarla rapidamente in mare.
Dopo neanche un minuto di attessa, la nave si ferma completamente sul posto precisamente accanto a un promontorio ricoperto dalla gigantesca vegetazione oscurata dalla notte stellata.
Impugno fra le mie mani la mia spada foderata e corro in direzione del ponte per scendere dalla nave.
"Oi, Shanks! Dove credi di andare da solo? Ti è venuta una grande voglia di andare a morire?!" Buggy mi afferra saldamente per il polso interrompendo la mia corsa, urlando come un matto nelle mie orecchie.
"Mh? Che c'è?! Forse vorresti dire che in realtà sei tu quello ad aver paura del nostro avversario, Buggy." Mi prendo gioco del clown, facendolo arrabbiare per la millesima volta e mi libero dalla sua stretta buttandomi giù dalla nave facendomi accogliere in piedi dalla soffice sabbia. Poso una mano sul cappello di paglia sistemandolo bene in testa e sorrido grintosamente pronto a raggiungere la città.
• • • •
I cancelli dell'inferno si aprono davanti ai miei occhi appena supero il confine del bosco, intravedendo in lontananza l'obbiettivo.
L'incendio sta disintegrando tutta la città, differenziando notevolmente la temperatura dell'ambiente che c'è fuori rendendolo insopportabile, tale cosa anche per l'aria impossibile da respirare a causa dell'abbondante fumo che ha persino opacizzato totalmente il cielo. Le urla angoscianti delle persone raggiungono le mie orecchie nonostante la distanza che devo ancora percorrere, la luce che avvolge il fuoco lasciando le ceneri volteggiare in aria, mi riportano alla mente le sagome quasi senza vita dai volti oscurati dalle ombre stramazzate a terra con i i loro petti ricoperti da innumerevoli fori di proiettile che mi mormoravano debolmente di andarmene via dal mio villaggio natale. Le paure che tempestavano il mio cuore in quel momento, sono impossibili da scordare nemmeno se dovessi rimettere le mie mani altre mille volte sullo stesso incubo. Persino ora credo di aver sbagliato decisione di scendere dalla nave completamente da solo, pensando ingenuamente poter risolvere un disastro che si è rivelato di essere troppo grande per essere gestito da uno come me. Avrei dovuto almeno aspettare i comandi di Roger, ma oramai ho fatto la mia scelta e finché ho già messo piede nel territorio, farò ciò che mi è possibile fare. E soprattutto, se beccherò un uomo di Kinjishi da qualche parte in queste strade, dovrò combattere nel nome del mio capitano.
Stranamente nei paraggi non vedo persone, sono circondato da un mucchio di muri in stati penosi che potrebbero cadere anche solo con una debole folata d'aria.
Mi fermo chinandomi con la schiena per un momento appoggiando le mie mani sulle ginocchia, per ripristinare il mio respiro irregolare causato dalla corsa incessata per un periodo indefinito e lunghissimo. Improvvisamente, le mie orecchie percepiscono un grido straziante nelle vicinanze e rapidamente scatto come un leopardo che rincorre la sua preda e vedo una fanciulla distesa a terra con espressione sofferente, con alle sue spalle un uomo dall'aria sicuramente poco affidabile. Prima che lui potesse distendere il suo braccio con intenzione di farle ancora del male, sfodero con rapidità la mia spada scintillante e blocco i suoi movimenti parando la sua mano con la parte piatta della mia lama, facendolo sussultare per essermi fatto vedere all'improvviso.
"È molto meglio per te che non avanzi di un solo passo di più verso quella ragazza." Lo guardo minacciosamente dritto nei suoi occhi, furioso per il suo atto così ingnobile. Detesto la violenza, soprattutto quando le persone non se la prendono con quelli della loro stessa taglia, alimentando la loro sete di potere con le debolezze dei altri.
"Maledetto!!! Come ti sei permesso di colpirmi?!" Mi urla aggressivamente lo sconosciuto ritorcendo il suo viso in un'espressione di rabbia, ma non degno minimamente d'attenzione le sue parole.
Giro leggermente la mia testa di lato e incrocio il mio sguardo con due meravigliosi occhi (colore/occhi) che mi guardano con perplessità e sofferenza.
"Riesci ad alzarti?" Le chiedo senza abbassare la mia guardia, e lei mi annuisce immediatamente un 'sì' con la testa, alzandosi lentamente in piedi con il suo fragile corpo. Non mi sembra in condizioni adatte per correre lontano da questo posto, perciò mi tocca difenderla e di portarla via da qui. Ma nel mentre mi preoccupo per lei, continuo a tenere d'occhio l'uomo che scopro tentare di tirarmi un pugno sul volto. Senza nessuna difficoltà lo schivo e appena scruto più attentamente il suo aspetto noto che sulla sua spalla è inciso un Jolly Roger con un teschio dalla folta chioma d'orata ritratto sopra a un timone. -È un pirata di Kinjishi...- Stringo i miei occhi al solo pensiero di ritrovarmi davanti a uno dei suoi uomini che hanno osato a mettere piede in quest'isola scatenando un disastro, inseminato da un'infantile capriccio del loro capitano. Per un secondo di distrazione, mi ritrovo la schiena sbattere bruscamente a terra per aver perso improvvisamente l'equilibrio e una potente pressione sulla mano, mi fa stringere i denti dal dolore lasciando qualche gemito di dolore sfuggire dalle mie labbra. Questo dannato mi ha intrappolato nelle sue grinfie strangolandomi con le sue sporche mani al collo e vuole rubarmi l'arma per sfruttarla a suo volere e piacere. Per breve tempo sento la dolorosa pressione abbandonarmi lasciando posto a un fastidioso formicolio tortutarmi i nervi e senza nessun preavviso ritorna a schiacciarmi la mano sentendo chiaramente qualche osso spezzarsi.
Dolore.
Dolore e ancora dolore.
All'ennesima volta un'isopportabile scossa mi percuote tutto il braccio e non resisto più a stringere l'elsa della spada. Furtivamente il pirata la ruba e punta l'affilata lama a pericolosa vicinanza dal mio collo. -Merda!- Impreco nella mia mente, sentendo un movimento non identificato dietro di me. Alzo i miei occhi e vedo la ragazza (corvina/bionda/mora) con una pistola nelle sue mani puntata contro il pirata. Per colpa della mia distrazione, sto costringendo una ragazza a sporcarsi le mani e io assolutamente non posso permettermi di farmi salvare facendola fare un atto di cui potrebbe pentirsene per sempre.
"Scappa!!" Grido spostando leggermente la testa all'indietro per poter guardarla nei occhi. "Non devi farlo per forza!! Qui è troppo pericolos-"
"NO! Ora ne ho abbastanza di scappare lasciando le persone morire al posto mio!! Io voglio sopravvivere, non posso assolutamente farmi privare della mia libertà di vivere da questi pirati!!" Vengo interrotto dalle sue parole che mi lasciano a bocca aperta vedendo qualche lacrima scorrere sui suoi delicati lineamenti del viso. Noto la sua paura sparire in quell'istante e decisamente smette di tremare. La gentilezza di una sconosciuta mi sta salvando dalla mia cocciutaggine, è strano che lo abbia ammesso, ma questa volta quello scellerato di Buggy aveva proprio ragione. Non avrei dovuto trascinarmi in ostacoli che non posso ancora superare. Subito dopo mi rendo conto che ho attirato l'attenzione del pirata sulla ragazza, quindi instintivamente con l'altra mano libera lo trattengo afferrandolo per i vestiti, in modo di rallentarlo e un rimbombo ferreo si diffonde dell'atmosfera facendomi serrare gli occhi quando il proiettile penetra dentro alla tempia del pirata che finalmente molla la presa dal mio collo facendo cadere a terra la mia spada.
Velocemente mi alzo spingendo il corpo lontano da me e mentre sto per riprendere l'arma, noto un grande livido violaceo sulla mano oramai gonfia. Ma nonostante le mie condizioni non mi preoccupo delle mie ferite, devo andarmene via da qui prima che qualche altro nemico ci ostacoli. Mi rimetto il cappello di paglia in testa e rapidamente afferro la ragazza per il braccio prendendola nelle mie braccia, ella rimane a fissarmi confusa con quei occhi che sembrano prendere il posto delle stelle rubate al cielo.
"Perdonami per averti coinvolta in tutto questo, se solo fossi più forte... Non saresti stata costretta a uccidere." Le sussurro con voce calma tentando di riassicurarla regalandole un sorriso.
"No, non è successo niente." Scuote la testa cennandomi un 'no'. "Posso sapere chi sei?" Mi chiede scrutandomi il viso dal basso verso l'alto.
"Io sono Shanks. E tu come ti chiami?"
"I..io sono (Tuo nome)." Balbetta ancora scossa alla vista del disastro che le ha travolto la vita nella completa disperazione. Ma adesso non deve temere più niente, ora che ci sono io non si ferirà più. Senza perdere tempo, inizio a correre imboccando lo stesso sentiero da cui sono venuto.
(T/n) POV
-Eppure a Sud ci dovrebbe essere una nave della Marina. Che diamine staranno facendo?- Penso fra me stessa spostando il mio sguardo da quei vortici oscuri del ragazzo che mi trascinano nel completo fascino dei suoi lineamenti perfetti che formano il suo viso.
Davvero questo è il posto in cui abitavo? Ora non assomiglia nemmeno a quella che conoscevo prima. I campi fioriti, le vie dove passeggiavo tranquillamente portando fra le mani i miei adorati libri, facendo sempre ritorno verso la mia unica casa, ora è stato tutto distrutto dai pirati insieme ai miei brutti ricordi. Allora le storie da cui sono sempre stata attratta sono tutte menzogne? I pirati non dovrebbero essere persone istintive, intraprendenti e bramosi di avventure? Eppure è proprio per questo che sono le persone più libere al mondo, ma non dovrebbero permettersi di prendere alla lettera il loro privilegio privando la libertà dei altri. Io ammiravo il mondo della pirateria proprio perché ho conosciuto un amico che si era fermato per qualche mese sull'isola con i suoi compagni, ma la crudele realtà ha voluto rivelare ai miei occhi la grande differenza dai suoi racconti da cui ero sempre affascinata. D'ora in poi, se dovessi incontrare un pirata farei meglio a non fidarmi di nessuno. Chi mi può garantire che non siano spavaldi e delinquenti come tutti quelli che ho visto mettere a tacere brutalmente delle persone innocenti?
Ci addentriamo nella fitta foresta oscura, allontanandoci sempre di più della città. Le grida si fanno udire più indistinte nell'atmosfera fortemente diversa dal caldo rovente che ci ha abbandonato facendoci accogliere da una freschezza sempre più graduale. Finalmente l'odore ferreo del sangue e del fumo soffocante mi lasciano respirare in pace. I raggi della luna scivolano fra i rami dei alberi, facendomi accorgere del cielo popolato dalle stelle scintillanti, una miriade di punti ricamati sul velluto cupo che brillano come le lucciole nei prati infinitamente vasti che lampeggiano di continuo senza mai stancarsi. Un silenzio tombale crolla nell'ambiente permettendo di fare risaltare solo il suono dei veloci passi di Shanks che mi conserva ancora fra le sue braccia. Quello che conta davvero per me è rimanere in vita e onestamente, non ho intenzione di sentirmi addolorata per le persone che stanno morendo, tutti loro sanno che sono sola, ma nessuno ha mai provato ad aiutarmi quando venivo pestata numerose volte dai ragazzi del mio stesso quartiere, quindi è del tutto naturale che non mi sono per niente affezionata a nessuno, oltre a oba-san.
I miei pensieri vengono spazzati via dallo spavento causato da un'improvvisa sensazione di vuoto che instintivamente mi porta ad aggrapparmi al petto del ragazzo per attutire la mia caduta. Alzo lo sguardo su di lui e la sua espressione dolente attira immediatamente la mia preoccupazione.
"Hey, che ti succede?!" Gli domando con voce tremolante, ma senza aver la necessità di attendere alla sua risposta, il mio sguardo ricade sulla sua mano gonfia e violacea, ridotta in pessime condizioni. -Mi ha sollevata fino a qui sopportando tutto quel dolore? Perché si sta sforzando per me?- Rimurgino nella mia mente ricordandomi del momento in cui la sua mano era stata calpestata violentemente dal pirata.
"Tutto questo è per causa mia, non è vero?!"
"Non ti preoccupare. Almeno adesso manca pochissimo, riusciresti a fare un ultimo sforzo? Ti porterò in un luogo più sicuro." Mi risponde il rosso curvando all'insù le sue labbra carnose dello stesso colore dei petali di rosa, il suo sorriso smagliante illumina il suo volto come un raggio di luce che aiuta persino a chi lo vede di far sbocciare un minimo positività in un momento come questo. Mi chiedo come faccia a nascere un sorriso così bello nel bel mezzo di una ardua resistenza a tutto quel dolore.
Gli annuisco con la testa e mi giro di spalle iniziando già a focalizzare l'oceano poco illuminato dalla luce della luna, solo a contatto con quella meraviglia immensa i miei occhi iniziano a brillare, vedendo l'enorme specchio riflette l'oscurità del cielo macchiata dalla sua incantevole illuminazione accompagnata dal dolce suono delle onde che sbattono sugli scogli.
Finalmente manca solo una breve distanza e saremo sani e salvi.
A passi zoppicanti, riesco finalmente a toccare con i miei piedi la morbida sabbia sentendomi come un uccellino che è appena fuggito dalla sua gabbietta, potendo finalmente spiegare le sue ali piumate per fendere le correnti d'aria che si gettano incontro a questa piccola creatura che, con tutte le sue forze, non si arrenderà mai al peso che gli intralcia il volo verso il cielo. D'ora in poi, devo combattere contro tutti i miei giorni peggiori, ho compreso che sarà difficile trovare un luogo che possa essere sicuro per me, non esiterò di usare qualsiasi arma pur di sopravvivere e nemmeno di andare incontro alla giustizia, sono pronta a tutto per vivere un futuro migliore proprio come ho promesso ad oba-san. Ogni volta che alzerò gli occhi vedrò sempre il suo sorriso dipinto come una tela sul cielo che mi incoraggia di essere sempre felice; questo è stato il suo ultimo desiderio e lotterò con tutta me stessa per compiere la sua richiesta.
Mi affretto ad attraversare ancora qualche metro davanti a me per avvicinarmi al mare e mi guardo attorno nella speranza di incrociare il mio sguardo con una nave della Marina. Stranamente nei paraggi non vedo nessun tipo di imbarcazione, eppure siamo nel Nuovo Mondo... Qui i soccorsi dovrebbero arrivare immediatamente.
"Oi, (T/n)! Non dobbiamo andare da quella parte!" Il richiamo di Shanks mi distoglie dai miei pensieri, facendomi girare leggermente verso di lui incastonando il mio sguardo preoccupato su di lui. Una brutta sensazione mi avvolge il corpo scacciando via la mia speranza di fuga.
"Ma doveva essere qui la nave della Marina..." Mormoro cercando di farmi sentire da lui che si trova a pochi metri di distanza.
"Mh? Ma che stai dicendo? Quest'isola è sotto il controllo del nostro capitano, i Marines non possono assolutamente mettere piede qui dentro." Mi dice inarcando un suo sopracciglio con espressione neutra, facendomi sgranare gli occhi per ciò che mi ha appena fatto giungere alle orecchie.
"Che cosa?! Tu stai con i pirati che hanno attaccato l'isola?? Con quali intenzioni mi hai portato fino a qui?!" Gli domando spaventata mentre tutta la mia fiducia in lui crolla lasciando il posto alla paura per tormentarmi.
"No!! Ti posso assicurare che hai frainteso tutto! Credimi, non faccio parte di quella ciurma!" Protesta davanti a me avvicinandosi di qualche passo e quando alza la mano verso la mia direzione, rapidamente mi decido di correre lontana da lui.
Come ho potuto fidarmi così ciecamente di uno sconosciuto? La sua maschera sorridente completamente saldata sul suo viso mi ha trascinato in un brutto guaio senza neanche accorgermene. Svolto rapidamente di nuovo verso la foresta, ma infondo al sentiero appaiono delle sagome nere che si dirigono lentamente verso di me con una strana luce nei occhi nell'oscurità.
"Piropiropiropiro.~ Ma guardate un po' chi abbiamo qui? Altri novellini che sono caduti nella nostra trappola!!" Uno strano uomo esce dall'ambiente in penombra esalando la sua voce stridula dalle sue labbra bianche come il resto del suo viso con delle linee viola vicino ai contorni dei suoi occhi che mi scrutano con aria bizzarra facendomi tenere i nervi saldi a causa del suo sorriso ampiamente spalancato a trentadue denti. Ma quando il suo sguardo si sposta sulla figura di Shanks, il riccio dai capelli color indaco dilata di più i suoi occhi e immediatamente inizia a mimare posizioni assurde per poi girarsi di spalle provocando dei fastidiosi rumori con le sue scarpe e incarica in silenzio assoluto ad altri individui di uscire all'oscoperto per catturarci. "Uomini, catturate quei pivelli e assolutamente non voglio che li uccidiate. Il volto del ragazzo non sfugge alla mia grande mente, so per certo di averlo visto a bordo della nave del nostro nemico."
Il rumore dell'acciaio sfilato dai foderi delle katana, si avvicina con ritmo lento nella mia direzione costringendomi a retrocedere di qualche passo e in un attimo mi ritrovo circondata da tre individui che mi puntano contro le punte affilate delle loro armi. E in quel cerchio non sono da sola, mi stupisco del motivo a me sconosciuto per cui quel ragazzo dai capelli cremisi si trovi con le sue spalle contro le mie, rinchiuso in questa assurda imboscata. Di certo, io non ho la minima intenzione di farmi portare via da questi pirati. Non sto capendo niente di questa assurda situazione, mi è stato tutto strappato via senza che io sapessi almeno il motivo per cui mi ritrovo combattere tentando disperatamente di fuggire dal luogo in cui sono nata. Stranamente dentro di me ho come la sensazione che una nuova energia si sia accesa, come un fuoco che sta appena consumando la sua vittima, facendomi evolvere un anomalo istinto di difesa.
"Tks! Credevo che colui che dovrebbe avere il compito di proteggere questi'isola, ci avrebbe dato almeno del filo da torcere..." Si lamenta l'uomo che si trova di fronte a Shanks, facendolo stingere i denti per il nervoso.
"Chiudi quella bocca! Avete osato mettere piede sull'isola senza nemmeno rendervi conto che questo è il territorio del mio capitano, uno dei imperatori che governano in questi mari e lui un giorno diventerà il Re dei pirati! Quindi state certi che anche solo di fronte a me, il filo da torcere ce lo avete eccome!" Shanks urla in faccia all'uomo sposando leggermente in avanti la sua schiena staccandosi da me. Le parole con cui ha appena protestato, non hanno fatto altro che creare una grande confusione nella mia testa, ho mille domande senza risposte e pezzi di enigmi che non riesco a mettere in ordine.
"Mh? E tu con quella mano ridotta in pessime condizioni che cosa vorresti fare? Ti conviene non opporre resistenza se non vuoi ritrovare il tuo arto ancora peggio di quello che hai." Lo minaccia lo stesso pirata di prima, avanzando con rapidità di un passo pronto a colpire con un fendente mirando a Shanks. Ogni sua singola parola entrano nelle mie orecchie aumentando ancora di più la potenza del 'fuoco' che sento ardere ancora dentro di me e come se fossi guidata da dei fili allo stesso modo di un burattino, mi paro davanti a Shanks cogliendo di sorpresa l'uomo e dando retta al mio istinto, espongo il mio braccio sopra la mia testa con intenzione di ricevere il colpo al posto dell'obbiettivo principale del mirino.
Prima che la lama affilata dell'acciaio potesse avvicinarsi a me di qualche centimetro, chiudo i miei occhi stingendo i denti.
Non sento nessun dolore.
Nessuna lama che mi lacera la carne.
Sento solo un fastidioso rimbombo metallico espandersi nell'atmosfera.
Rimango immobile per qualche altro secondo aspettando di provare un'atroce dolore circondarmi le braccia, ma la situazione mi sembra del tutto anomala. Apro lentamente gli occhi e rimango impietrita da quello che ho appena visto.
"I-Il... I-Il mio braccio!! Che cosa mi è successo?!" Un urlo angosciante sfugge dalla mia gola per lo spavento ritrovando il mio arto completamente ricoperto da uno strano manto nero pece.
"Dannata..." Sibila l'uomo afferrandomi con veemenza il collo per poi sollevarmi da terra stringendo con forza impedendomi di respirare. "COME TI SEI PERMESSA?? HAI IDEA DI QUANTO VALORE AVEVA QUELLA SPADA?!"
Gemo dal dolore sentendo l'aria mancarmi e mi dimeno con forza cercando di tirargli dei calci, ma c'è troppa distanza fra noi due, le energie iniziano a mancarmi e gli occhi cominciano a farsi pesanti come se stessi iniziando a cadere in un sonno profondo.
"Maledetto, lasciala stare!! Lei non c'entra niente in tutto questo!" Shanks afferra saldamente nella sua mano sana l'elsa della sua spada estraendola dal suo fodero. Ma i due pirati alle sue spalle, ristringono il cerchio avanzando di qualche passo e uno di loro con uno scatto fulmineo si avvicina pericolosamente con la lama sul collo di Shanks per impedirgli ogni movimento fin troppo azzardato per loro. Il cuore del giovane temerario batteva all'impazzata, l'unica vita che è riuscito a trarre in salvo, per cui si è sacrificato tanto, sta appesa nelle mani del suo nemico sofferente nella tentazione di resistere alla sua forza inutilmente, e lui invece, si è lasciato mettere di nuovo con le spalle contro il muro da un'altro avversario stando in piedi a fissare il puro orrore. Ma malgrado ciò, nel suo sangue sentiva ancora l'adrenalina ribollire energicamente, il suo spirito divampa come una temibile brace assetata di distruzione, la sua carica implode come una esplosione espandendo uno zampillo nell'aria che inizia a far travolge per primi i due nemici che lo circondano facendo sbiancare i loro occhi e crollare a peso morto a terra, rendendoli completamente incoscienti.
Le mani del pirata mi cingono aderentemente il collo fino a quando un brivido pungente mette a tacere le poche forze che mi sono rimaste, facendomi crollare nel totale buio accompagnato da una bruttissima sensazione di vuoto.
POV Narratore
In questo mondo esistono vari tipi di armi, ma nessuna di queste forze possono entrare in competizione con l'haki del re conquistatore, il potere di fare inginocchiare le persone di poca volontà al proprio cospetto, solo una persona su un milione può godere di questa straordinaria capacità. Ma non è una tecnica che si può ottenere tramite un duro allenamento, solo alcune persone sono destinate ad averlo come dono fin dalla nascita, ma il totale controllo di questo raro potere non è affatto un'impresa facile sopratutto per i giovani che molte volte scatenano la loro misteriosa furia senza nemmeno rendersene conto, infatti il ragazzo con il cappello di paglia è esattamente uno di queste rarità. Quando il pirata finalmente molla la presa della fanciulla lasciandola precipitare a terra, egli si affretta a correre nella sua direzione senza prestare attenzione a cosa gli è successo attorno. La solleva leggermente passando il braccio sotto alle sue spalle e cerca di scuoterla delicatamente nella invana tentazione di risvegliarla.
"Piropiropiropiro.~ Ma guarda che guaio hai combinato... Te la farò pagare molto cara per questo!" Lo stesso bizzarro mimo con le vesti di uno scienziato che ha ordinato ai suoi subordinati di attaccarli, appare improvvisamente alle spalle dei due giovani, facendo sussultare il rosso che si gira lateralmente con occhi sgranati, vedendo il nemico rivolgere i palmi delle sue mani verso il cielo generando da esse dei fuochi fatui verdi e sposta all'indietro i suoi arti con l'intezione di ferirli. Ma prima che potesse rendersene conto una figura di un uomo alto dai capelli biondo cenere gli assesta un potente calcio in faccia spaccandogli il naso in frantumi. Il mimo dai capelli indaco non riesce trattenere il gemito di dolere causato dall'impatto violento e si sentì costretto a retrocedere di qualche metro dal suo aggressore.
"Rayleigh-san!!" Esulta Shanks sorpreso di vedere il suo vice capitano, ma il suo superiore non gli dà attenzione per via dell'alta concentrazione sul nemico.
"Vedo che non ti sei fatto scrupoli a torcere un capello ai miei compagni, Dottor Indigo." La sua voce scabrosa proferì dalle sue labbra guardandolo dritto nei occhi con aria severa appoggiando a terra il piede con cui ha attaccato. "Penso che tu sappia benissimo che non hai speranza contro di me, ma quello che avete osato fare al nostro villaggio è imperdonabile! Ti sconfiggerò immediatamente."
//Angolo autrice
Scusate, scusate!!! Sono consapevole che sono di essere enormemente in ritardo!!😱😱
Ci vediamo alla prossima ciurma!!!
By Miss_Akagami
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