Pozioni
Hermione e Draco si fermarono quando si trovarono davanti ad un enorme portone in legno finemente intarsiato. Solo in quel momento la riccia si riscosse da quella strana sensazione che aveva provato e realizzò cosa stesse facendo. D'istinto abbassò lo sguardo sulle loro mani unite e non riuscì a comprendere cosa ciò le suscitasse. Era strano e la sua parte razionale le suggeriva di mettere fine a quel contatto, le rammentava chi fosse Draco Malfoy e perché dovesse stargli lontana eppure qualcosa dentro di sé le assicurava che con lui era al sicuro. Alzò lo sguardo sul soggetto dei suoi pensieri e notò che la stava osservando. Imbarazzata tolse la mano dalla sua e per un attimo le sembrò che avesse opposto resistenza stringendo di più la presa per poi lasciarla del tutto. Draco cercò di dissimulare la propria delusione ma allo stesso tempo sentì nascere in sé la speranza. Era successo qualcosa di importante, ne era certo. Notando come si fosse creata un'atmosfera tesa accennò un sorriso, aprì la porta.
Hermione, una volta entrati, trattenne il fiato, schiuse le labbra e gli occhi le presero a brillare.
<< Deduco che ti piace>> le disse divertito Draco notando la sua reazione, la stessa che aveva avuto la prima volta in cui l'aveva portata lì.
<< È bellissima, immaginavo che aveste una biblioteca personale ma questo... questo va oltre ogni immaginazione>> commentò estasiata. Si trovavano su un ballatoio in marmo grigio chiaro che correva tutto attorno la biblioteca sottostante. Hermione osservò con meraviglia le gigantesche colonne con scanalature di marmo nero Marquinia, in corrispondenza del ballatoio, che sorreggevano il soffitto. Affacciandosi dalla balaustra dello stesso materiale del ballatoio e guardando in basso, la divisione degli spazi della biblioteca le ricordò molto le tre navate di una chiesa. La parte centrale presentava ben sei lunghi tavoli in legno di noce allineati e distanziati tra loro in corrispondenza dei quali erano sospesi sei lampadari di cristallo, uno per illuminare ogni tavolo. Quelle che invece mentalmente Hermione chiamava navate laterali si trovavano sotto il ballatoio e ogni campata era sorretta da quattro pilastri più corti uno dei quali era attaccato alla colonna principale di sostegno. Sotto ogni campata e lungo le pareti del ballatoio vi erano alti scaffali pieni di libri.
<< Di cosa ti stupisci? Siamo Malfoy>> commentò spavaldo lui.
<< E siete soprattutto modesti>> commentò ironica alzando gli occhi al cielo e spostandosi verso uno scaffale guardando con brama il suo contenuto.
<< Certo, è una delle nostre qualità>> ribatté Draco seguendola cercando di attirare la sua attenzione rubata dalla sua biblioteca.
<< Da dove si può scendere?>> gli chiese mentre leggeva i titoli dei libri stipati in uno scaffale addossato alla parete accanto a lei.
<< Seguimi, te lo mostro>> le rispose Draco notando con un sorriso divertito la reazione di Hermione che si guardava intorno rapita con gli occhi che le brillavano. Si fermò, esattamente dopo aver percorso metà ballatoio, davanti a un cancelletto in ferro che dava su una scala a chiocciola di legno. Un'altra scala a chiocciola identica che permetteva di accedere alla biblioteca sottostante era presente in posizione speculare rispetto a quella che stavano scendendo in quel momento.
Scesero i gradini ed Hermione si guardò intorno non sapendo da dove iniziare talmente era ingente la quantità di libri lì dentro. Pensò in quel momento che finalmente avrebbe potuto fare qualche ricerca sul suo sogno ricorrente e sull'incantesimo. Era sicura che i Malfoy tenessero dei libri di magia oscura lì dentro, doveva solo trovarli, ma avere accanto Draco non facilitava le cose. Cominciò comunque a leggere i vari titoli dei libri presenti negli scaffali per prendere confidenza con la biblioteca e comprendere come fossero catalogati i vari volumi. Decise che avrebbe cercato e individuato i libri che potevano esserle utili in modo da poterli poi prendere e consultare durante la sperata assenza di Malfoy. Aveva già analizzato ben tre scaffali in sua compagnia e temette che non se ne sarebbe mai andato quando sussultando vide materializzarsi davanti a loro l'elfo.
<< Padrone, ci sono visite>> disse Poppy guardando principalmente Hermione nonostante si stesse rivolgendo al biondo.
<< Chi è?>> chiese Draco infastidito al pensiero di doversi allontanare da Hermione. Per un attimo temette che fossero Potter e Weasley.
<< La signorina Johnson>> rispose l'elfo intimorito dallo sguardo infastidito di Draco.
<< Falla entrare>> rispose Draco capendo chi fosse, sollevato al pensiero che non fossero gli amici di Hermione, e Poppy eseguì l'ordine smaterializzandosi << Ci vediamo più tardi>> le disse affrettandosi a uscire dalla biblioteca per andare incontro alla sua ospite.
Nonostante Hermione avesse desiderato fino a quel momento che il biondo andasse via per dedicarsi ai libri che le servivano, adesso l'unico suo pensiero era capire chi fosse quella signorina Johnson. Non era qualcosa che doveva importarle, lo sapeva bene, ma la curiosità e il bisogno di sapere furono così forti che non le permisero di concentrarsi sul suo proposito iniziale. Fu quando rilesse per la quinta volta lo stesso titolo di un volume senza comprenderlo che decise di capire chi fosse l'ospite di Malfoy. Maledisse mentalmente Draco per averla sconcentrata mentre usciva anche lei dalla biblioteca, scendeva le scale e percorreva con cautela tutto il corridoio. Si nascose dietro una colonna ad angolo potendo vedere il salotto al piano inferiore. Sul divano in pelle nera era seduta la misteriosa ospite. Sorseggiava del thè, i lunghi capelli castani erano raccolti in una coda alta e l'abbigliamento era piuttosto ricercato. Si chiese dove fosse Draco quando lo vide dirigersi verso di lei con una scatola piena di pozioni. Solo in quel momento collegò e capì che doveva essere un'Auror per cui Draco lavorava. Non ne comprese il motivo ma si sentì più sollevata. Stava per andare via e tornare in biblioteca quando vide Draco sedersi accanto a lei e parlarle. Ancora una volta la curiosità prevalse e ascoltò la conversazione che riuscì ad afferrare grazie al fatto che il Manor era molto silenzioso.
<< Ti ringrazio per le pozioni, ci saranno molto utili. Non dev'essere stato facile lavorare in questa situazione>> disse la Johnson mentre gli poggiava una mano sulla spalla.
<< Ho lavorato come sempre>> le rispose impassibile Draco. In quel momento Hermione lo trovò molto simile al padre.
<< Lei come sta? >> chiese l'Auror ed Hermione non capì all'inizio a chi si riferisse.
<< Non si è ancora svegliata>> rispose Draco e in quel momento la riccia comprese che stavano in realtà parlando di lei. Si chiese perché Malfoy stesse mentendo.
<< Mi dispiace così tanto>> proferì l'Auror ma Hermione non la trovò veritiera << Se dovesse svegliarsi fammelo sapere, ci tengo>> gli disse prima di alzarsi e prendere la scatola con le pozioni.
<< Certo>> rispose freddamente Malfoy mentre l'accompagnava all'uscita.
Ora che l'Auror si avvicinava per uscire Hermione notò il suo portamento elegante, controllato e la trovò straordinariamente simile a Malfoy. Rimase per un attimo ferma a riflettere su ciò che aveva sentito. Da come parlava l'Auror molto probabilmente si conoscevano, di conseguenza non riuscì a comprendere il motivo per cui Draco non le avesse rivelato la verità. Con quella domanda che pressava per ottenere una risposta Hermione tornò con fatica in biblioteca. Avrebbe voluto uscire allo scoperto e tempestarlo di domande ma pensò che così non avrebbe ottenuto la verità. Decise di pazientare e pensare con calma su cosa fare. Era appena tornata in biblioteca quando Draco tornò ignaro di tutto.
<< Già di ritorno?>> gli chiese d’istinto e si morse con forza l’interno della guancia. Aveva parlato come conseguenza del pensiero che fosse passato pochissimo tempo da quando si era allontanata dalla colonna.
<< Mi stai velatamente dicendo che ti è sgradita la mia presenza?>> le chiese alzando un sopracciglio con un tono scherzoso che Hermione non aveva mai associato alla sua voce quando si rivolgeva a lei. Conosceva quello di scherno certo ma scherzoso, quasi complice, confidenziale questo non lo aveva mai sentito ed Hermione scoprì di gradire molto quel nuovo e sorprendente tono di voce.
<< No, certo che no. Non velatamente>> rispose con lo stesso suo tono scherzoso incoraggiata da quell’atmosfera che si era creata. Per la prima volta da quando si era svegliata, Draco si accorse che gli stava rivolgendo un sorriso sincero e solo lui sapeva quanto gli fosse mancato. Nuovamente si sentì invadere dalla speranza e dal desiderio di baciarla e abbracciarla. Tutto ciò che fece però fu avvicinarsi a lei e agli scaffali.
<< Comunque non potrò rimanere qui a lungo, tra poco devo iniziare a preparare una pozione che mi porterà via un po’ di tempo, quindi mi conviene cominciare il prima possibile>> le disse dispiaciuto di non aver potuto passare molto tempo con lei a causa della visita dell’Auror e del suo lavoro.
Sentendo quelle parole Hermione ricordò cosa gli aveva detto l'Auror e si chiese se la propria presenza al Manor gli avesse dato problemi con le consegne delle pozioni. D’un tratto sentì il bisogno di essere utile, di sdebitarsi in qualche modo per il fastidio che sicuramente gli stava arrecando anche se non lo ammetteva e l’idea, inoltre, di tornare a contatto con la magia l’allettava fortemente.
<< Se la pozione ti porta via molto tempo potrei darti una mano>> propose.
<< Lo faresti davvero?>> le chiese Draco piacevolmente sorpreso.
<< Certo, se per te non è un problema…>> rispose non sapendo bene come interpretare la reazione del serpeverde.
<< Nessun problema, anzi… la finirò prima>> rispose raggiante.
Uscirono dalla biblioteca, scesero i gradini dell’imponente scala marmorea che portava al piano inferiore e svoltando subito a sinistra si ritrovarono davanti ad una parete coperta da un enorme arazzo. Draco lo scostò rivelando una porta in legno e dopo averla aperta con la magia attese che entrasse per prima Hermione. La Grifondoro scese dei bassi gradini per poi trovarsi in una stanza che le ricordò molto l’aula di pozioni a Hogwarts. La stanza era quadrata e lungo tutte le pareti erano addossati scaffali stracolmi di ingredienti e libri. Al centro della stanza vi era un tavolo in legno con sopra un calderone. L’ambiente era fumoso e poco illuminato.
<< Quale pozione devi preparare esattamente?>> gli chiese per spezzare il silenzio che si era creato.
<< Un antidoto per i veleni rari>> le rispose Draco che aveva chiuso la porta e si era avvicinato a lei << Per il procedimento non preoccuparti, ti guido io su cosa fare>> continuò sapendo che Hermione non poteva ricordare come preparare quella pozione dato che gliel’aveva insegnata lui stesso quando si erano messi insieme.
Hermione annuì sollevata del fatto che l’avesse tolta dall’imbarazzo, che le avrebbe procurato ammettere di non conoscere a memoria il procedimento di quella pozione, e si stupì del tatto che aveva avuto nei suoi confronti. Mentre Draco prendeva gli ingredienti Hermione si avvicinò al tavolo e si rimboccò le maniche pronta per lavorare.
<< Di solito le porti tu le pozioni agli Auror o vengono loro da te ?>> butto lì quasi distrattamente per cercare di capire di più sulla Johnson.
<< La maggior parte delle volte le porto io ma ultimamente vengono loro da me>> le rispose mentre posava tutto il necessario sul tavolo.
<< A causa mia immagino>> commentò per spronarlo a dire di più.
<< Tu non c’entri, è stata una mia scelta. L’avrei fatto anche se non fossi stata colpita>> mentì Draco. Non poteva certo rivelarle che quella scelta era stata una conseguenza della sua decisione di non allontanarsi da lei fino al suo risveglio.
<< Incidi questi due con un solo taglio per far fuoriuscire il liquido>> le disse porgendole i due semi di fuoco freddo e un coltello. Draco era già al suo fianco, versò dell’acqua distillata nel calderone, poi accese il fuoco sotto di esso con un colpo di bacchetta e aspettò che bollisse. Ad Hermione non sfuggì il modo elegante e controllato con cui aveva versato l’acqua contenuta in una fragile ampolla. Si riscosse da quei pensieri e si mise al lavoro.
<< Quando devo versare il liquido?>> gli chiese dopo aver già inciso i semi come le aveva suggerito.
<< Quando comincia a bollire l’acqua >> le rispose Draco che per tutto quel tempo non aveva fatto altro che osservarla lavorare incantato. Non poteva ancora crederci che lei fosse lì con lui per preparare una pozione. Per un attimo ebbe l’illusione che non fosse successo nulla, che lei ancora l’amasse e stesse bene.
<< Tipo adesso?>> gli chiese notando già le bolle affiorare sulla superficie dell’acqua. Draco si riscosse e solo in quel momento si rese conto di essersi distratto. Doveva rimanere concentrato ma non era facile. Stava per risponderle affermativamente e darle indicazioni su cosa fare dopo aver versato il succo nel calderone quando Hermione lo fece già senza permettergli di parlare.
Immediatamente, essendo troppo tardi per avvertirla, Draco le cinse la vita con un braccio e la fece indietreggiare e allontanare dal calderone. Hermione si irrigidì e stava per ribellarsi e scostarsi da quella presa per chiedergli cosa diamine gli fosse venuto in mente di fare, quando vedendo il calderone comprese il motivo di quel gesto. Si rilassò mentre osservava la pozione scoppiettare in maniera pericolosa. Draco sentì il cuore battere impazzito nell'avvertire la consistenza morbida del suo fianco contro la sua mano. Lo strinse leggermente prima di lasciarlo andare completamente a malincuore.
<< Cosa bisogna fare adesso?>> fu l’unica cosa che riuscì a dire Hermione decidendo di non dare troppo peso a ciò che era appena successo.
<< Ora dobbiamo pestare con un piatto in osso otto pungiglioni di Billywig e poi inciderli con un coltello in acciaio. Direi di farne quattro a testa così velocizziamo>> le rispose e avvicinandosi di nuovo al calderone da cui non uscivano più scintille le porse il necessario. Hermione annuì e cominciò a fare ciò che aveva spiegato dopo essersi accostata anche lei al tavolo. Iniziò a pestare il pungiglione quando Draco la fermò.
<< Aspetta, non così, guarda>> la corresse pestando il proprio in modo da esserle da esempio << Ci sei quasi, aspetta ti mostro il movimento esatto>> continuò notando il movimento sbagliato del polso. Si mise dietro di lei e posò la sua mano su quella della Grifondoro per guidarla e mostrarle il movimento esatto del polso. Senza volere per vedere meglio ciò che stava facendo oltre la spalla e i capelli vaporosi di Hermione avvicinò così tanto il viso al suo da avere la propria guancia poggiata alla sua. Per Draco fu il paradiso e la dannazione allo stesso tempo. Si beò del suo odore che lo invase e che gli era mancato tanto, della sensazione dei suoi capelli contro il viso e della mano delicata che stringeva nella sua. Hermione con sorpresa non trovò quell’aiuto umiliante né denigratorio ma al contrario sentì improvvisamente caldo e ne attribuì la causa ai vapori della pozioni. Quando avvertì il suo fiato infrangersi sulla guancia e il petto aderire alla sua schiena non riuscì più a concentrarsi su ciò che stava facendo e sentì il bisogno di dire qualcosa.
<< Malfoy>> lo chiamò << Va bene così il movimento?>> gli chiese riferendosi ai pungiglioni.
Draco nel sentire ciò tornò alla realtà e solo in quel momento si rese conto di aver fatto aderire il petto alla sua schiena. Quando era successo? Le aveva dato fastidio? Si staccò da lei e annuì cercando nel suo viso qualsiasi traccia di fastidio ma la vide tranquilla. Così tornò subito al suo lavoro per concentrarsi. Quando i pungiglioni furono incisi versarono il succo nel calderone e la pozione diventò viola.
<< Bene, ora aggiungi un corno di Graforno>> le disse porgendole una pinza per prenderlo. Nel frattempo Draco cominciò a tagliare i gusci di due Banfelli. Hermione aggiunse l’ingrediente nella pozione e nell’attesa osservò il profilo del Serpeverde. Il suo volto era concentrato mentre frantumava i gusci e le guance erano più rosee del consueto a causa del caldo provocato dai vapori sprigionati dalla pozione. Draco Malfoy era bello, realizzò in quel momento. Il serpeverde si girò verso il calderone per versarvi la polverina ottenuta ed Hermione distolse lo sguardo appena in tempo per non farsi beccare a fissarlo.
<< Ottimo, ora mancano cinque petali di dittamo ed è pronta>> commentò soddisfatto osservando il colore della pozione.
Aggiunsero l’ultimo ingrediente e la pozione diventò azzurra. Draco andò a prendere delle fiale, vi versò la pozione e le etichettò. Cominciò a posarle in una scatola vuota che aveva preso da uno scaffale e aveva poggiato sul tavolo. Hermione notò che era identica a quella piena di pozioni che Draco aveva consegnato all’Auror e in quel momento le venne in mente il pretesto per riprendere la discussione che era stata interrotta.
<< Hai già fatto una consegna?>> gli chiese indicando la scatola vuota in risposta ad un suo sguardo perplesso. Draco si limitò ad annuire concentrato su ciò che stava facendo.
<< È per la consegna delle pozioni che è venuta l’ospite di poco fa?>> gli chiese cercando di formulare la domanda in modo da non fargli sospettare di aver origliato.
<< Si>> rispose Draco circospetto alzando il capo e guardandola. In cuor suo sperava che quella domanda fosse spinta dalla gelosia ma sapeva che non poteva essere questo il motivo. Hermione voleva avere più informazioni possibili, capì, e Draco non era sicuro se fosse un bene dargliele.
<< Quindi era un Auror>> dedusse Hermione e Draco capì troppo tardi che aveva già cominciato a tessere da un pezzo la sua ragnatela di frasi apparentemente casuali per ottenere le sue dannate informazioni che sarebbe stato obbligato a fornirle. Non erano le serpi ad essere calcolatrici? Da quando i Grifoni prendevano il loro posto? La situazione si stava decisamente ribaltando in modo spiacevole.<< La conoscevo? >> gli chiese infine Hermione sapendo che ormai era fatta, era riuscita a incastrarlo.
<< No>> rispose Draco posando la scatola pronta e dirigendosi verso l’uscita sperando di poter troncare quella discussione. Hermione lo seguì e comprese quali fossero le intenzioni del biondo. Peccato che però lei non avesse alcuna intenzione di lasciarlo scappare da sé e dalle sue domande. Voleva la verità e l’avrebbe ottenuta.
<< Peccato, vorrà dire che la prossima volta che verrà mi presenterò, mi piacerebbe molto conoscerla. È una collega di Harry, immagino>> disse Hermione e trattenne un sorriso vittorioso quando a quelle parole lo vide fermarsi con la mano ancora ferma sul pomello della porta. Notò che era teso dal modo in cui era contratta la schiena che le dava.
<< Non puoi presentarti a lei>> disse lentamente girandosi per guardarla in viso ormai sconfitto e infastidito.
<< Perché?>> chiese Hermione.
<< Perché lei non sa che ti sei svegliata>> ammise Draco.
<< Non gliel’hai detto?>> continuò a insistere Hermione sentendo che si stava avvicinando alla verità.
<< No e non ho intenzione di dirglielo in futuro. Quindi ti chiedo di non farti vedere da lei quando viene al Manor>> rispose Draco pensando che alla fine non fosse del tutto un male che Hermione fosse venuta a conoscenza del fatto che nessun Auror, eccetto Potter e Weasley, sapeva del suo risveglio. Sarebbe stato meno complicato non farle incontrare quando doveva consegnare le pozioni.
<< Non preoccuparti, non mi farò vedere. Il tuo nome non sarà ulteriormente macchiato>> ribatté gelida Hermione che, fraintendendo ciò che Draco aveva detto, all’improvviso si sentì delusa. Tutto ciò che di positivo aveva scoperto su di lui passò in secondo piano e il pregiudizio che le suggeriva di non fidarsi di lui, di non abbassare la guardia prevalse. Aveva erroneamente capito dalle sue parole che la sua presenza al Manor non poteva che arrecargli vergogna soprattutto nei confronti di un ospite. Ci avrebbe scommesso che quella signorina Johnson fosse una purosangue e a quel pensiero sentì una fitta al petto, avvertì qualcosa incrinarsi. Per la prima volta dopo tutti quegli anni ad Hogwarts, in cui si era sempre difesa dalle sue offese con una sincera indifferenza, Hermione comprese che Draco era riuscito a ferirla.
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Ci tenevo a precisare che la fonte da cui ho preso il procedimento per la preparazione dell'antidoto ai veleni rari è Potterpedia. Detto questo spero che la storia vi stia piacendo, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate! Alla prossima!
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