Rivelazioni - parte uno
Nathan stava seduto all'angolo del letto: in una mano teneva ancora la fialetta contenente quella medicina dal colore bluastro; con l'altra, accarezzava dolcemente la testolina di Scorpius.
La fronte del bambino continuava a scottare, nonostante gli effetti positivi che le medicazioni stavano dando.
Quel veleno che si era abbattuto sul piccolo non lo conosceva neanche lui, che con gli anni volente o nolente ne aveva conosciuti molti.
Una cosa però era sicura: quella roba gli stava avvelenando il sangue.
Tutti i tentativi erano andati a vuoto, ed erano passate ormai più di ventiquattro ore.
Gli altri stavano cercando ancora tra gli scaffali impolverati e lui non sapeva più che pozione inventarsi.
''Non posso permettermi di fallire'' sospirò il biondo.
Aveva già fatto troppo male a quelle persone pur non volendo.
Non era solo un fattore di riscatto, era un fattore di umanità.
~
Tutta la squadra stava riposando sui divanetti di velluto verde del salone principale.
Erano restii ad arrendersi, ma anche troppo stanchi per andare avanti.
Eloise era l'unica che continuava a sfogliare un vecchio libro, con un movimento meccanico e la mente in confusione.
Voleva poter stare accanto a Scorpius, e ciò la rendeva nervosa.
Erano ormai un paio di ore che aspettava.
''El, smetti di torturare quel libro '' disse Wayne.
Se ne stava seduto scomodamente nel divanetto di fronte a quello dove sedeva la giovane, mangiucchiando qualche dolcetto e discutendo col resto della squadra.
'' Wayne! '' lo rimproverò Ginny, che comprendeva lo stato d'animo dell'amica.
''Dico solo che ha già guardato quel libro tre volte'' sentenziò lui.
''El è solo preoccupata per Scorpius'' intervenne Laura, togliendole delicatamente il libro e porgendole un bicchiere d'acqua.
Le mani della giovane tremavano e le ci vollero un paio di secondi per tranquillizzarsi e percepire finalmente i discorsi dei suoi amici.
''Prova a mangiare qualcosa'' le disse Peter, allungandole un dolcetto.
Eloise si stava riprendendo e tutta la sua lucidità stava tornando più vivida di prima.
''Ci sta mettendo troppo'' sospirò lei, accettando nel frattempo ben volentieri tutte le premure degli amici.
''Ci sta mettendo quanto serve'' le rispose Han ''attendiamo ancora''.
''Solo un altro poco'' sospirò nuovamente Eloise, ritornando a mangiucchiare il dolcetto che non aveva ancora finito.
''Giusto il tempo di far agire la medicina, no?'' disse Ginny, per incoraggiare quel ragionamento.
''Sì'' confermò Theo.
''Vedrete, basta solo aspettare ancora un poco e poi avremo sicuramente buone notizie'' disse Laura, che era la più positiva del gruppo in quel momento.
~
Anche Nora Maine aveva dato il suo contributo in quella ricerca disperata, mettendo a piena disposizione le sue conoscenze oltre che la sua casa.
La fedeltà per il marito l'aveva trascinata verso il lato oscuro, ma ora che i tempi erano cambiati la parte più pura di lei stava iniziando a emergere.
Le dispiaceva davvero per quella creatura e per tutto ciò che la sua famiglia aveva causato a quei ragazzi, ma ora che avevano la possibilità di fare del bene, non stavano esitando.
Credeva nelle capacità del figlio, anche se quella situazione non sembrava affatto facile.
Anni prima, anche se lui non l'avrebbe mai ammesso, aveva notato che qualcosa in lui era cambiato nel profondo e forse era proprio merito delle persone che adesso rendevano più viva quella dimora quasi abbandonata.
Adesso che stavano discutendo animatamente, Nora si limitava a guardarli da un angolo della stanza.
Stava in silenzio e osservava.
Erano tutti preoccupati, ma come madre conosceva bene la paura che ti affligge quando le avversità della vita colpiscono tuo figlio.
Per il momento erano impegnati a escogitare l'ennesimo piano della giornata.
L'idea migliore era intrufolarsi in qualche archivio abbandonato degli ex rivoltosi e cercare tra i loro documenti la soluzione a quel misterioso incantesimo.
D'altronde, non potevano di certo cercare dentro quella villa all'infinito.
Stavano prendendo in causa qualsiasi tipo d'idea.
''Se lo scopre il governo? O la CIA?'' chiese Peter, preoccupato.
''Come se fosse la prima volta che ci cacciamo nei guai '' disse Wayne.
''Parla per te...per voi'' rispose Theo.
''Beh, se stiamo attenti non devono per forza venirlo a sapere'' disse Han.
''Siete dei poliziotti, ci farete spedire in cella se osate fare qualcosa senza comunicarlo'' disse Eloise ''non se ne parla! Andrò io, e voi mi aspetterete qui''.
''Neanche per sogno '' disse Ginny, guardando Eloise con sguardo severo.
In tutto quel trambusto nessuno, a parte Nora, si era accorto che Nathan stava appoggiato allo stipite della porta. Aveva l'aria stanca e un'espressione corrucciata stampata in volto. Stava fermo a guardare quella scena che aizzava un gran casino in tutta la casa.
~
Nathan si schiarì la voce con un colpo di tosse per ben tre volte prima di catturare l'attenzione dei presenti.
Nella stanza calò un silenzio improvviso, mettendo tutti apparentemente a disagio.
''Allora?'' chiese Han, intervenendo addirittura prima di Eloise.
Nathan alzò le spalle, sconfortato, dirigendo lo sguardo verso la finestra oltre la quale il sole era ormai tramontato ''Non migliora, ci resta solo un'opzione per poter guadagnare tempo''.
A Eloise non servì pronunciare neanche una parola, lo guardò preoccupata e il suo sguardo lo esortava a dirle tutto ciò che sapeva. Se era di un medico a tutti gli effetti di cui Scorpius aveva bisogno, lei era uno tra i migliori e avrebbe messo da parte qualsiasi cosa pur di aiutarlo.
''Trasfusioni'' continuò lui ''quell'intruglio gli avvelena il sangue e se riusciamo a pulirglielo possiamo avere il tempo che serve per trovare l'antidoto giusto...non hai paura degli aghi giusto Hammer? Prima ci sbrighiamo e meglio è, non rimane molto.''
''Sono un medico, certo che no. Hai ciò che serve?'' chiese Eloise.
''È tutto nel laboratorio'' rispose Nathan .
Eloise andò per avviarsi oltre la porta, ma si fermò poco prima.
''C'è solo un problema'' disse ''non abbiamo lo stesso gruppo sanguigno''.
Sin da quando Scorpius era piccolo lei era stata piuttosto esigente sulla sua salute e conosceva benissimo praticamente tutto, un dettaglio del genere non poteva di certo sfuggirle.
Nathan non si scompose neanche.
''Bene. Rottam, andiamo.''
Wayne e Ginny si guardarono confusi, finché Wayne non notò che Nathan lo stava guardando.
''Io?'' chiese, preso alla sprovvista.
'' E chi altri sennò. Non farmi perdere tempo, mi serve sangue di un parente.''
Wayne continuò a guardarlo piuttosto perplesso ''Io non sono un suo parente'' poi guardò Eloise ''O lo sono?''
''Ti ha già detto che non lo sei'' intervennero Han e Ginny in coro.
''Giusto, è quel tizio sconosciuto'' disse Wayne.
Eloise si sentì gelare, colta alla sprovvista da tutti quegli avvenimenti, e a Nathan bastò giusto un minuto per poter ricollegare ogni traccia di quella storia.
''Ottimo Hammer...ti hanno mangiato la lingua o hai paura di parlare?'' sentenziò acido, guardandola negli occhi.
''Non parlarmi in questo modo'' disse lei, inferocita.
La tensione aleggiava nell'aria, e bastava solo una piccola fiammella per farli saltare in aria.
''Ti parlo come mi pare, visto che a quanto vedo tu di parlare non ne hai avuto voglia negli ultimi sei anni''. 6 anni fa loro erano ancora a scuola e si amavano segretamente nascondendosi al mondo intero. Lei era rimasta incinta subito dopo quegli eventi o forse durante.
''Non sono affari tuoi''.
''Oh secondo me sono proprio affari miei.''
''Perché stanno litigando adesso?'' chiese Laura.
''Ah non dirlo a me, non ci sto capendo nulla'' rispose Wayne.
Nathan, che l'aveva sentito si girò a guardare la bionda ''Chiedilo alla Hammer perché, sono sicuro che vuole dirvi un paio di cose'' si girò di nuovo a guardare la ragazza che ormai aveva a pochi passi ''o forse non hai più tanta fretta?''
''Non osare'' rispose Eloise, alzando fin troppo il tono della voce.
''Fino a prova contraria, stiamo cercando qualcuno in grado di poter dare il sangue a tuo figlio, allora?''
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top