Complicazioni
Eloise si ricordava bene l'ultima volta che aveva messo piede in quella casa e di certo avrebbe preferito evitare questa ulteriore occasione, i traumi di quel momento li portava ancora ben incisi sulla pelle, in modo da non riuscire a scordarli mai più. Han non le aveva lasciato scelta quando, guidando di corsa, era arrivato lì. Adesso la ragazza si limitava ad annuire quasi in trance, la paura per le sorti del figlio era l'unica cosa che la preoccupava. Quando il biondo aveva aperto la porta, visibilmente scioccato, avevano iniziato a balbettare una serie di versioni diverse facendosi largo oltre l'uscio senza neanche chiedere il permesso. Si erano fermati un piccolo salottino illuminato appena da qualche lampada, Ginny camminava avanti e indietro per la stanza blaterando parole incomprensibili mentre Eloise, che teneva ancora Scorpius stretto tra le braccia, si sforzava di mantenere tutto il suo autocontrollo.
''Si può sapere che succede qui?'' chiese Nathan, più confuso che infastidito.
''Ci hanno attaccato davanti casa, un uomo che non conosciamo'' sospirò Han ''Ha utilizzato le bolle tossiche di Agapanto e ha colpito Scorpius''.
E perché siete qui? Non dovreste essere all'ospedale?'' chiese nuovamente il biondo, attendendo una risposta.
''Lì non abbiamo dei rimedi validi contro questo tipo di tossine'' disse Eloise, recuperando tutta la grinta che aveva pur di trovare una cura immediata per il figlio.
''Questo non mi sembra un ospedale'' disse Nathan.
Eloise gli rivolse uno sguardo gelido, se c'era un limite a tutto il suo odio quella notte stavano per superarlo.
''Nath, sta davvero poco bene, gli serve una pozione contro questo tipo di veleno e tu... beh si, tu li conosci no?'' rispose Han.
''Mi ci vorrà un po' per trovare una cura adatta per questo tipo di tossine, ci sto ancora lavorando su'' sbuffò il biondo ''portatelo di sotto.''
''Andate'' disse Han '' io avverto gli altri, è meglio riunire la squadra.''
''Ma certo fai come a casa tua'' lo canzonò ironico Nathan.
Senza esitare neanche un secondo Eloise lo seguì di sotto, seguita da Ginevra che non la lasciava sola. Tutte le certezze che aveva le stavano crollando improvvisamente addosso, se solo fosse stata più attenta si ripeteva, eppure faceva tutto al massimo delle sue possibilità. Dopo le rivolte si era impegnata per non avere quel genere di vita cercando di stare il più lontano possibile dai brutti affari, eppure era come una calamita per i guai, si ci era ritrovata in mezzo senza neanche volerlo. Ma di una cosa era sicura, avrebbe fatto il possibile per salvare Scorpius e l'avrebbe fatta pagare al responsabile di tutto ciò.
~
Era un bambino e l'avrebbe aiutato anche se si trattava del figlio della Hammer, nonostante l'aria da spavaldo non aveva avuto dubbi un solo secondo a riguardo. Nathan sapeva già da un po' che le cose stavano iniziando ad andare male, l'aria di quiete che si era respirata negli ultimi anni era minacciata da questioni ancora poco chiare; certa gente cercava vendetta e lo stava facendo nel modo sbagliato. Colpire Scorpius era stato un incidente, che adesso li faceva vacillare sul filo di un rasoio. Si sarebbero vendicati senza alcun dubbio, ma il compito che spettava a lui era quello di trovare la pozione adatta. Conosceva bene quel tipo di tossine, suo malgrado le aveva viste utilizzare fin troppe volte, ma c'era una vasta gamma di erbe che trovare quella giusta era pressoché un'impresa.
''Mettilo lì'' disse indicando una poltrona, per poi alzare lo sguardo sulla ragazza ''se non lo lasci non posso visitarlo.''
''Sei anche un medico ora?'' rispose Eloise, seguendo però le sue istruzioni.
''Se non ti sta bene la porta è lì'' rispose in modo brusco.
Lo guardò con aria di sfida senza muoversi di lì.
Nathan la ignorò volutamente, passandole accanto e iniziando a visitare Scorpius.
''Segni vitali bassi, occhi fissi nel vuoto, forte dolore alla testa... il campo si restringe.''
Armeggiò per la stanza avvicinandosi con una boccetta e somministrandone un paio di gocce a Scorpius.
''Distillato Soporifero?'' chiese Eloise
''Ho bisogno di tempo per trovare la cura adatta, se dorme il dolore si attenua, ma questo dovresti saperlo meglio di me.''
Rimise la boccetta al suo posto iniziando a disporre alcuni ingredienti su uno dei tavoli all'interno del laboratorio.
''Ho bisogno di concentrazione per lavorare, tornate di là'' disse guardando le ragazze.
''Non lo lascio solo qui'' disse Eloise, riferendosi a Scorpius.
''Portalo di là allora'' sospirò il biondo ''puoi prendere una delle stanze degli ospiti e tra due ore torna a prendere altro distillato soporifero.''
Li guardò uscire dalla stanza, doveva ancora metabolizzare il casino dentro al quale erano finiti. C'erano almeno dieci opzioni diverse per trovare la cura esatta, anche un alchimista esperto come lui aveva bisogno di settimane intere se non mesi per riuscire in un'impresa del genere, e qualcosa invece gli diceva che il tempo che avevano a disposizione non era di certo così tanto.
~
''Vieni, andiamo di qui'' disse Ginny, mentre si aggirava con Eloise nei corridoio di quell'immensa villa.
Stavano cercando una stanza adatta dove poter far riposare Scorpius che dormiva già tra le braccia della madre: sembrava così sereno e rilassato in quel momento.
''Questa qui'' disse Ginny, che aveva appena spalancato una porta.
''Va bene'' annuì Eloise, adagiando Scorpius sul letto e rimboccandogli le coperte.
''Vedrai che starà bene, quel furetto troverà sicuramente la cura adatta.''
''Lo spero'' sospirò l'amica ''non posso sopportare di vederlo in queste condizioni.''
Ginny le posò una mano sulla spalla, dandole conforto.
''Si rimetterà presto.''
Non ebbero neanche il tempo di finire quel discorso che Wayne, parecchio titubante, entrò in camera.
''El senti, mi dispiace così tanto... io dovevo stare più attento ma è accaduto tutto così all'improvviso, se non potrai perdonarmelo mai io lo capisco''
''Non preoccuparti'' cercò di sorridergli lei ''non è colpa tua''.
''Ti prometto che gliela faremo pagare e che troveremo una cura''.
La giovane annuì, ritornando a guardare il figlio che dormiva accanto a lei.
''Forse dovremmo andare di là'' disse Ginny, allontanandosi dalla stanza e portando con sé il fratello.
~
Le prime luci dell'alba facevano il loro ingresso dalle vetrate, accompagnate dall'odore di caffè che riecheggiava nell'aria adesso che la squadra era al completo e se ne stavano tutti, ansiosi e insonni, sui divanetti in velluto verde a visionare la situazione. Scorpius dormiva da qualche ora, aiutato da quella pozione che gli donava un sollievo momentaneo. Eloise aveva acconsentito ad allontanarsi per qualche momento, convinta dalla cameriera che aveva preso il suo posto rimanendo a sorvegliare il bambino; non le piaceva quella cosa, non voleva approfittare della gentilezza di Kitty, ma aveva bisogno di ingerire una buona dose di caffè per poter essere più lucida.
Un postino, di buon ora suonò al campanello della porta con una raccomandata urgente che Theo sj affrettò a ritirare.
"Hanno identificato l'uomo che vi ha attaccati, a quanto sembra non era schedato e non ci sono tracce che lo riconducano al gruppo di rivoltosi che stiamo cercando. Lo tratteranno per qualche ora e poi lo spediranno in cella.''
''Spuntano fuori dal nulla e non si sa perché'' sospirò Peter.
''Deve esserci un perché'' disse Wayne ''sanno dove abita Han, era un colpo sicuro.''
''L'obiettivo era senza dubbio Han'' disse Theo, girandosi poi verso Eloise '' mi dispiace ci sia andato di mezzo il tuo bambino, ma Nathan è un portento, te lo rimetterà in sesto.''
''Lo spero, altrimenti...'' le parole di Eloise furono bloccate da Kitty che si era appena precipitata nella stanza.
''Signorina Hammer, il piccolo Scorpius sta molto male'' disse la signora preoccupata.
Il cuore di Eloise fece un balzo, la tazza di caffè le cadde dalle mani mentre si precipitava fuori dalla sala, di corsa verso la stanza dove riposava il figlio.
Scorpius aveva la febbre alta e i dolori erano aumentati, nonostante le diverse dosi di sonnifero adesso il suo sonno era irrequieto. Dopo Eloise anche tutti gli altri si erano precipitati nella stanza, compreso Nathan che adesso somministrava qualche nuovo intruglio a Scorpius. Se prima di allora le avessero detto che la vita di suo figlio sarebbe stata completamente nella mani del padre da cui l'aveva tenuto nascosto, Eloise non ci avrebbe creduto neanche un secondo.
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