Capitolo 27
Eccolo, il sole sorge dall'orizzonte formato dagli alti spalti.
Le tribune si riempiono lentamente, le mie dita tremano.
-Benvenuti al centesimo torneo mondiale dei Saiyan, su questo ring lotteranno per la vita i guerrieri più forti del pianeta, addestrati da veterani leggendari e provenienti da ogni città e mondo-.
La folla applaude, sento mille voci trascinarmi nell'oscurità mentre il mio sguardo si perde nel vuoto.
Sento il vento gelido che mi chiama all'inferno.
-La prima squadra sarà la numero dieci che affronterà la numero nove!- esclama uno dei commentatori al bordo dell'arena.
Avanziamo in fila indiana, io dietro Jine e davanti a Keel.
Guardo negli occhi uno dei miei avversari, nel suo sguardo leggo il terrore.
Un ragazzo dalla lunga chioma nera che gli scende fin sotto le scapole, braccia poco muscolose ed uno scouter rosso sull'occhio destro.
-Ogni caposquadra avrà diritto ad indossare uno scouter per aiutare i suoi compagni- inizia la voce,
-come già spiegato non valgono colpi mortali e spingere gli avversari giù dal ring se non con colpi energetici-.
Keel apre finalmente gli occhi lasciando scivolare le braccia lungo i fianchi.
Kali stringe i pugni tremanti.
Jine continua con i suoi lunghi sospiri.
Di fronte a noi, oltre al ragazzo, altri tre Saiyan alla vista piuttosto deboli e dai lunghi capelli, corazze completamente nere e le code strette alla vita.
-Nessuna pietà Nion, sono Saiyan, loro non ne avranno per te- mi sussurra a denti stretti Keel,
-combatti per il tuo pianeta, ricordalo sempre- stringe i pugni mettendosi in posizione.
-A partecipare saranno per la squadra dieci: Daiko, il capitano, figlio di Ceriac, Shalot figlio di Totoma, Beath figlio di Bage e Lantain figlio di Snippar- un coro nasce da un angolo degli spalti, i compagni della squadra dieci si sono alzati in piedi per applaudire i loro guerrieri.
-Per la squadra nove invece saranno: Jine, il capitano, figlia del comandante Kaarot, Kali figlia di Turles, Keel figlio di Toma e Nion figlio di nessuno-.
Alle parole "Figlio di nessuno" un brusio generale si alza dalla folla ma viene subito coperto dalle grida e gli incitamenti dei nostri compagni.
Mi giro verso di loro e tra i mille volti vedo Bardak e la sua bandana rosso sangue. Mi guarda serio ma con un cenno di speranza, gli sorrido.
Il primo sorriso dopo tanto tempo.
-Fantastico Kaarot, tua figlia combatte la prima battaglia- ride Nappa avvicinandosi al Saiyan,
-sarà la prima ad essere eliminata- replica infastidito il figlio di Bardak,
-voglio vederti fare il tifo, e anche tu Turles- continua l'altro rivolgendosi ad un'ombra scura seduta in un angolo,
-non mi interessa- fa la voce di quella figura.
-Vegeta, dobbiamo dare l'inizio- chiama Nappa,
il principe è impassibile, le labbra leggermente socchiuse e le palpebre che continuano a sbattere velocemente,
-Re Vegeta?-,
il Saiyan ancora non risponde, continua a fissare il ring con un'espressione assente, come estasiata.
-Vegeta, non vorrai far aspettare il tuo popolo- sorride gelido l'imperatore che ha preso posto sul trono dei Saiyan.
Vegeta annuisce.
Ancora pochi istanti.
Quegli occhi rossi che mi guardano dall'alto e mi riempiono di rabbia.
Quegli occhi neri che mi osservano quasi lucidi.
E' il mio turno, non ti lascerò svanire mamma.
-Che il torneo...abbia inizio!-.
La folla esplode in un urlo gigantesco.
Parto immediatamente in avanti colpendo uno dei ragazzi ma subito un altro viene in suo aiuto.
-Non dobbiamo permettergli di rimanere in superiorità numerica!- grida Jine colpendo al fianco il quarto ragazzo.
Mi abbasso prendendo alle gambe il Saiyan dai lunghi capelli facendogli perdere l'equilibrio e colpendolo allo stomaco.
Kali intanto viene centrata e mandata a terra, le sue dita non hanno smesso di tremare mentre l'avversario si lancia ancora su di lei colpendola senza pietà.
Un calcio e viene spedito dall'altro lato del ring da Keel,
-non posso starti dietro dannazione- le urla,
-io...- balbetta lei,
-muoviti e basta!- le grida tornando verso il suo combattimento.
Io e Jine intanto affrontiamo altri due e sembriamo avere la meglio,
continuo a colpire senza pietà.
Ad ogni fendente il mio senso di colpa si fa più grande, mano a mano con esso cresce la rabbia. Colpisco sempre più forte.
Il mio avversario cade a terra stremato, quello di Jine a pochi metri da lui.
-Adesso!- mi urla la ragazza,
arrivo in un istante accanto a lei,
-Ha!- le nostre mani quasi si uniscono ed una scarica di sfere energetiche nascono dai nostri palmi per raggiungere i due Saiyan.
-Ce l'abbiamo fatta!- esclama Jine.
-Tua figlia è un vero portento Kaarot- sorride Nappa,
-guarda meglio...- risponde infastidito il Saiyan indicando con lo sguardo le due ombre ancora in piedi nella nuvola di polvere.
Mi lancio tra i detriti cercando di colpire il mio avversario ma fendendo solo l'aria e la polvere. Non lo vedo più.
Un fendente mi prende in mezzo alla schiena, una scarica di colpi ancora ai fianchi ed un ultimo allo stomaco.
Cado a terra, nella semi oscurità ancora non lo vedo. Sono in trappola.
Ancora un calcio, le mie ginocchia cedono.
C'è solo un modo per sconfiggere il buio.
Mi alzo in piedi, stringo i pugni. Il mio grido si diffonde nell'aria.
La mia aura esplode con un schianto potentissimo spazzando via la nuvola di polvere e facendomi riemergere al centro dell'arena.
I due Saiyan avversari mi guardano increduli mentre la mia energia bianca scompare di nuovo.
Mi rimetto in posizione.
-Bella mossa figlio di nessuno- ride Keel continuando la sua battaglia con il caposquadra.
Kali cade ancora una volta,
-quando pensi di combattere eh?- la provoca il Saiyan,
un altro colpo in pieno viso che la fa strisciare sul marmo liscio,
-e tu saresti figlia del grande Turles, dillo che è una menzogna- ride ancora afferrandola per i capelli e lanciandola,
-sei solo un verme...- la mano del ragazzo si tende a pochi centimetri dalla ragazza che ora è in ginocchio.
I suoi occhi pieni di lacrime mentre ansima sempre più forte.
-Kali!- grida Jine dall'altra parte dell'arena, ma è troppo lontana.
La ragazza sospira sempre più forte, ormai senza controllo.
Il suo pugno affonda nella pietra dell'arena crepando il pavimento intorno.
Il suo urlo ammutolisce chiunque.
-Io...- sussurra con una voce che non sembra nemmeno la sua,
-...non cadrò in ginocchio...mai più!-.
La sua aura esplode accecante e con la forza di un tuono.
Il suo urlo gela ogni cosa mentre si alza in piedi con i pugni sanguinanti.
Grida senza controllo, la sua energia lancia all'indietro il ragazzo che ricade al suolo tremando.
-Io...non ho bisogno di nessuno...- gli occhi di Kali mi fanno gelare il sangue nelle vene, le pupille sembrano scomparse e le lacrime vengono portate via dal vento impetuoso che la circonda.
Lo scouter del caposquadra avversario esplode prima che possa leggere il valore.
-Non sarò più seconda a nessuno, mi sono stancata, per tutta la mia dannata vita sono stata l'ombra di tutti, l'ombra di mio padre- sussurra la ragazza camminando verso il Saiyan ormai pietrificato.
-La figlia che non è mai stata degna di lui...-.
Lo sguardo della mia compagna va verso gli spalti, verso quell'angolo buio nel quale è seduta quell'ombra che la guarda a denti stretti.
Ad ogni passo il ring trema.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top