Capitolo 24

Bardak ci osserva ancora una volta.
Siamo disposti in fila di fronte a lui al centro dell'arena.
Il vento soffia leggero sull'ultima sera prima del torneo, il cielo risplende di mille stelle.
Forse lassù c'è anche la mia stella. La Terra. Casa.
-Non avrei mai pensato che un gruppo di miseri Saiyan di infimo livello potesse raggiungere certi risultati, per quanto mi riguarda voi siete i milgiori che abbia mai allenato ma sapete bene che questo potrebbe non contare nulla una volta su quel ring- esordisce,
-dovrete vincere, al costo di morire e dovrete essere pronti ad affrontare davvero la vostra fine. Ho scelto accuratamente- fa poi guardandoci uno ad uno negli occhi.
Il vento smette di soffiare come se anche lui trattenesse il fiato.
-Jine sarà la nostra caposquadra, sarà lei a guidarvi in battaglia-.
Il silenzio regna mentre la ragazza fa un passo avanti.
-Vieni qui, figlia di Kaarot- fa serio invitandola accanto a lui, lei lo raggiunge girando poi lo sguardo verso di noi.
-Ad accompagnarla saranno altri tre di voi, la scelta non è stata semplice ma ora sono più che mai sicuro. Keel puoi venire qui, figlio di Toma-.
Questa volta anche lo stesso silenzio sembra tacere, il ragazzo attraversa l'arena con le braccia incrociate e lo guardo basso fermandosi di fianco alla ragazza ma con le spalle rivolte a noi altri.
-Nion, figlio di nessuno, sei riuscito in poco tempo a diventare più forte di qualsiasi altro qui, tu hai un'arma che ancora non hai scoperto, un'arma che può renderti invincibile. Tu hai la rabbia di un Saiyan- quell'appellativo ora mi pesa sempre di più. Figlio di nessuno.
Il cuore mi sale in gola però a quelle parole, mi avvicino a Jine sorridendole, lei mi guarda e per un istante ricambia l'espressione.
-E ora l'ultimo di voi...Kali, figlia di Turles, qui- sorride il Saiyan.
Un brusio di stupore si alza tra i ragazzi,
-Turles?- chiede uno,
-Turles, il vice della squadra del re Vegeta- fa un altro.
La ragazza cammina con lo sguardo serio ma tremolante e raggiunge Keel che non la guarda nemmeno.
-Dannazione ne ero sicura- esclama Jine sottovoce.

-Questa sarà la nostra squadra, i Saiyan che dovranno portarci alla vittoria- sorride Bardak,
-saremo sugli spalti, saremo con voi- sorride un ragazzo verso di noi,
-forza Nion- dice un altro facendomi venire un tuffo al cuore, gli sorrido.
-Coraggio preparate le vostre cose e presentatevi all'uscita tra un'ora- fa ora con tono quasi paterno Bardak.

"Una sola possibilità" continuo a ripetermi.
Posso tornare da te mamma, posso tornare a casa, devo dare tutto me stesso. Ce la farò, lo farò per te.
Il silenzio del dormitorio semi vuoto è quasi strano.
-Hey...- mi si avvicina Jine, mi giro ma non faccio in tempo a dire una parola che la ragazza avvolge le sue braccia intorno a me in un abbraccio.
Sorrido mentre affonda il suo viso nel mio petto.
-Grazie- mi sorride senza lasciarmi i fianchi ma guardando con i suoi occhioni neri verso di me,
-alla fine noi non siamo solo Saiyan- ricambio il sorriso.
I nostri sguardi non riescono a separarsi fino a quando non ci giriamo per tornare a preparare le nostre cose.
Dall'altra parte della stanza Kali sorride,
-che hai da ridere?- sbraita Keel serio,
-rido per questa- risponde la ragazza mostrando la sua coda che volteggia con grazia nell'aria,
-non ci hanno vietato di usarla e io sono in grado di controllarla- continua,
-non è una buona idea, dobbiamo vincere non distruggere tutto- la ferma lui. La ragazza alza le spalle con un sorrisetto.
-Se la situazione si complica...- lo guarda ancora sfidandolo,
Keel la osserva per qualche istante prima di tornare con la sua solita smorfia a sistemare la sua corazza.
-Turles- sussurra il ragazzo,
-non sapevo avesse una figlia-,
-beh forse è meglio così- cerca di chiudere la conversazione lei,
-Turles è il terzo Saiyan più potente, dopo il Re e Kaarot, e anche il più spietato- sorride lui,
-rimane solo un burattino di Freezer per me- la ragazza si lega i capelli,
-come noi- continua a sorridere il Saiyan.

Il tempo passa e in un attimo una voce ci chiama dal corridoio.
Assaporo un'ultima volta il materasso, le mura di questa stanza, quella finestra dove per la prima volta trovai un po' di umanità parlando con Jine.
Mi alzo, afferro la mia sacca e mi dirigo verso la porta dove, vestiti come me con la corazza ufficiale, ci sono Jine, Keel e Kali.
Usciamo dalla porta, attraversiamo il corridoio costeggiando il finestrone che da sulla città ed arriviamo su un infinito terrazzo su cui sono sistemate quattro grosse sfere bianco perla.
La mia mente per un istante si blocca facendomi scorrere un brivido lungo la schiena. Un vecchio ricordo.
Le quattro sfere si aprono con uno schiocco ed i Saiyan si avvicinano ognuno ad una.
-Pensavo a qualcosa di più...tradizionale- balbetto correndo verso la mia per paura di rimanere indietro,
-hai già viaggiato in una di queste navicelle, queste sono semplicemente progettate per i viaggi terrestri- risponde Jine,
-progettate? Non facevo i Saiyan così abili ingegneri- faccio con un sorrisetto,
-Tss, sono degli scienziati di Freezer- mi zittisce irritato Keel.
Entro sedendomi sul morbidissimo sedile in pelle, i miei muscoli si rilassano all'istante.
-Sarete nella capitale in circa un'ora- dice una voce spuntando dalla porta d'uscita,
-vi raggiungerò presto- ci fa Bardak camminando tra le navicelle e schiacciando un pulsante su un piccolo telecomando.
Le capsule si chiudono di colpo, un ronzio cresce e vengo sbattuto con forza contro il sedile,
-dannazione...- impreco cercando di rimettermi seduto bene,
mi avvicino al grosso oblò viola e rimango a bocca aperta.
Il cielo rosso copre la maggior parte della visuale, le nuvole bianche sono solo accennate, il resto è splendente. Una città gigantesca tra un deserto di foresta verde ed un grande lago rossiccio che riflette il colore del cielo.
Sembra solo un sogno. Forse un incubo ma non mi interessa, in ogni incubo c'è qualche istante di felicità.

-Figlio di nessuno...- continuo a sussurrare a me stesso.
-Figlio di nessuno...-.
Stringo i pugni.
-Vi farò vedere chi sono. Sto arrivando...-.

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