Capitolo 20

Sono al centro del ring, il pavimento ricoperto di piastre bianche luccica sotto i miei stivali.
Il vento soffia forte muovendo le mie ciocche lungo la fronte, intorno a me degli spalti completamente vuoti, tutto è deserto e dannatamente silenzioso.
Per istinto mi metto in posizione di difesa, stringo i pugni ma regna soltanto il nulla.
Alzo lo sguardo, sulle gradinate una figura, un'ombra così simile a me, i suoi capelli dritti verso l'alto ed una lunga coda che volteggia alle sue spalle. Il cuore mi batte forte.

Chiudo gli occhi per un istante.

Quando li riapro sono in una vasca.

Immerso per intero in quel liquido verde, alla mia bocca è attaccato un respiratore, cerco di muovere le dita ma non ci riesco.
Intorno a me solo ombre confuse, il mio corpo brucia ma questo mi rilassa solo sempre di più.
Il livello dell'acqua si abbassa e in un attimo i miei capelli, che fino ad ora galleggiavano nel liquido, ricadono neri sulla fronte e sulle spalle.
I miei muscoli sono intorpiditi ma non hanno perso la forma che per mesi ho modellato, mi rimetto subito in piedi uscendo dalla vasca, la testa mi gira.
-Buongiorno bellezza- fa una voce familiare alle mie spalle,
Jine mi guarda con un sorrisetto squadrando con curiosità il mio corpo completamente nudo,
-dannazione...- faccio imbarazzatissimo coprendomi e rientrando nella vasca per nascondermi ai suoi occhi.
-Sei stato nudo per quasi un mese in quella vasca direi che ormai ho visto abbastanza- dice ridendo -ma vedi di metterti qualcosa addosso-,
mi lancia la mia tuta ed un paio si stivali che raccolgo subito tornando nel mio nascondiglio improvvisato.
-Un mese?- chiedo rimostrandomi dopo essermi vestito,
-e due giorni- risponde,
-ricordo...- nella mia testa quegli ultimi istanti, il mio urlo che distrugge ogni cosa, il grido di Keel che sparisce nella luce.
-Ho vinto...- sussurro,
-mi hai salvato la vita- sorride. Ricambio.
Per un attimo si lascia andare guardandomi ma subito torna seria,
-forza dobbiamo muoverci, gli altri ci aspettano-.

Attraversiamo il palazzo che sembra essere stato ricostruito, ora brilla come nuovo. Osservo le luci della città come il primo giorno su questo pianeta dalla finestra del corridoio.
Entriamo nella camerata del gruppo nove.
I ragazzi mi guardando come estasiati, la loro espressione rispetto alla prima volta è cambiata completamente
-Nion, il figlio di nessuno- bisbiglia qualcuno al suo compagno mentre cammino al centro della stanza seguendo la ragazza.
-Chiudete quelle bocche- fa una voce entrando dalla porta opposta,
-vedo con piacere che ti sei svegliato dannato moccioso- è Bardak e mi guarda con un espressione seria ma con una luce negli occhi,
-il tuo scontro con Keel è stato soddisfacente figlio di nessuno, ma non è affatto abbastanza-.
Tutti si guardano quasi temando.
-Esattamente tra un mese avrà luogo nella capitale del pianeta Vegeta il torneo mondiale, a partecipare saranno tutti i combattenti più forti del nostro mondo, il tutto si dividerà in due parti: gruppo giovani e gruppo veterani. Dieci squadre per ogni gruppo, quindi dovremmo combattere contro altre nove squadre di giovani. Ogni squadra sarà composta da quattro combattenti, i nostri combattenti saranno scelti da me.
In palio, chi vincerà la finale, avrà il privilegio di combattere contro il vincitore del torneo degli adulti-.
Le parole del Saiyan ci entrano in testa piantandosi nella nostra memoria come chiodi.
In tutto i combattenti da affrontare saranno trentasei quindi.
Continuo a pensare a quelle parole, poi però mi paralizzo.
-I gruppi perdenti invece verranno spediti su altri pianeti e non vedranno mai più casa fino a quando non avranno raggiunto la maggiore età-.
Perdere di nuovo quello che ho conquistato?
Come posso permetterlo. Come posso ancora.
-Le battaglie saranno semplici, quattro contro quattro su un ring molto ampio, un tutti contro tutti in cui le uniche due regole sono non uccidere e riuscire a spedire l'avversario fuori dal ring...questo vuol dire che non ci si può arrendere e, soprattutto,  che se cadrete dal ring di vostra spontanea volontà verrete uccisi senza pietà per disonore-.
Ora tremo ancora di più.
-Dovrete dare del vostro meglio durante queste ultime settimane, dovrete dimostrare di essere dei veri Saiyan e che non siete solo dei dannati guerrieri di infimo livello- continua a guardarci con rabbia ma decisione.
-Perfetto...ora siamo al completo allora- fa Jine con la stessa decisione,
-al completo dici?- abbassa gli occhi sorridendo il Saiyan,
-no...non ancora...-.

La porta alle sue spalle si riapre nuovamente con un suono sordo scorrendo verso l'alto.
Un ragazzo ne entra.
I capelli neri in ampie ciocche che scendono sulla spalla, gli occhi neri come la notte fissi verso il basso, un'espressione arrabbiata e malinconica a che diventa serissima appena entrato.
Le braccia incrociate sul petto.

Un brivido mi pervade, Jine stringe i denti mettendosi in posizione d'attacco, tutti i ragazzi indietreggiano guardandomi.
-Ora siete al completo...- continua sorridendo Bardak,
il ragazzo avanza serio con la coda stretta alla vita attraverso la stanza passandomi accanto senza nemmeno calcolarmi e dirigendosi verso il suo letto dal lato opposto della camerata.
-Che succede? Sembra quasi che voi abbiate appena visto un fantasma- ride ora il nostro maestro,
-K...keel...- sussurro con i denti stretti.
Come diavolo avrà fatto a sopravvivere, com'è possibile, lui è ancora lì.
Mi giro a guardarlo, i nostri sguardi si incorciano ma nei suoi occhi non percepiso più l'odio che tanto aveva.
Mi metto in posizione di difesa stringendo fortissimo i pugni ed aspettando un suo attacco.
-Questa volta...- balbetto,
-risparmia le energie, figlio di nessuno, per me non esistete più- mi interrompe sempre con lo sguardo basso e con voce seria.
-Non mi interessa di cosa sia successo prima, d'ora in poi dovrete soltanto pensare a prepararvi per il torneo- ci ferma Bardak guardandomi.

Mi siedo sul mio letto, finalmente sono di nuovo qui.
Finito un incubo ne comincia un altro.
Il ragazzo è in piedi accanto al finestrone della camerata ed osserva la città stagliarsi sotto il cielo rosso sangue, giro lo sguardo per evitare la sua figura.
I suoi occhi spenti si accendono, una scintilla ancora arde in lui.

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