Conan's POV
Ormai erano passati più di due mesi da quando mi avevano somministrato l'aptx4869, e dell'Organizzazione degli Uomini in Nero non c'era ancora nessuna traccia.
Il fatto di essere tornato un bambino di sei anno era molto strano, così come dover frequentare nuovamente le elementari, ed anche un po fastidioso, perché dovevo stare attento a non attirare l'attenzione dicendo o facendo qualcosa che non avrei dovuto fare.
Il lato positivo era che l'agenzia di Goro era alle stelle, era diventato famoso in tutto il Giappone, quindi non perdevo le speranze per poter rintracciare l'Organizzazione, in qualche modo. Andava detto però che il merito non andava tutto al detective in trance: risolvere i casi che gli assegnavano era diventata una sorta di routine per me, resa facilitata dai gadget che il dottor Agasa aveva costruito per me; tra cui l'orologio spara frecce narcotizzanti, le scarpe potenzia calci, la cintura spara palloni e lo skateboard ultrasonico ad energia solare.
Un'altra novità erano i miei nuovi amici: Ayumi, Mitsuhiko e Genta, chiamati diversamente "i giovani detective". Mi trascinavano ovunque, e questo non era proprio un bene, visto che mi serviva più tempo possibile per poter concentrarmi sugli Uomini in Nero.
Non vedevo l'ora che quella storia finisse, di tornare ad avere il mio corpo da liceale e continuare la mia vita come farebbe un qualunque adolescente.
Avrei voluto scoprire di più sull'Organizzazione e sui suoi membri, ma non sapevo come fare visto che non avevo nessuna fonte di informazioni, se non Internet, e quest'ultimo non mi era per niente utile.
In effetti un partner avrebbe fatto al caso mio, ma non potevo dire a nessuno ciò che mi era accaduto, avrei messo in pericolo un altro innocente, e avrei fatto di tutto per non permetterlo.
Quindi non potevo fare altro che aspettare un miracolo, ma non potevo certo sapere che esso sarebbe arrivato prima di quanto potessi anche solo immaginare...
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