Capitolo 25
(Piccola premessa prima di iniziare: Questo capitolo è sommerso da scene sdolcinate, le quali potrebbero provocare un diabete immediato. Lettore avvisato, mezzo salvato...)
Conan's POV
Passammo la maggior parte della durata del film restando abbracciati.
O meglio, io mi stringevo a lei per il terrore e lei cercava in tutti i modi di staccarmi.
Non so neanche io da dove avessi tirato tutta quella forza: restai attaccato a lei come fossi colla, e lei non riuscì a togliermi di dosso, cosa che mi fece sorprendere non poco.
"Questo vuol dire che forse sono più forte di lei?" mi chiesi speranzoso mentre ficcavo la testa nei suoi capelli profumati per non assistere ad un'altra scena che mi avrebbe fatto cagare sotto, ma lei puntualmente mi afferrò la nuca e mi costrinse a non distogliere lo sguardo dalla TV.
Poi, in un modo o nell'altro, mi ritrovai sopra di lei.
Letteralmente.
La stavo abbracciando strettamente con tanto di gambe legate alla sua vita, e non avevo nessuna intenzione di girarmi: non volevo passare non so quante notti insonni per colpa di un solo e unico film.
-Ehi, ascoltami- disse poi Shiho.
Ero sicuro che stesse per urlarmi contro di togliermi o in caso contrario mi avrebbe picchiato malamente, ma mi sorprese molto quando parlò con voce dolce e prese ad accarezzarmi i capelli con movimenti lenti e piacevoli.
-Dai, mini Sherlock! Guardami e ascoltami-
Mi attaccai a lei ancora più forte, scuotendo vigorosamente il capo in segno di dissenso.
-Se non ti giri non saprai mai una cosa sul mio conto che nessun'altro sa- cantilenò attirando la mia completa attenzione.
-Non puoi dirla e basta?- mugugnai contro il suo collo.
-No- rispose semplicemente.
Riluttante, ma altrettanto curioso, indietreggiai un pò, fino ad avere il mio viso abbastanza distante dal suo.
-Parla- la incitai con un cenno della testa.
-Non potresti sederti sul divano come una persona normale? Ti vorrei far notare che la posizione in cui ci troviamo è alquanto equivoca- mi provocò con un ghigno che non seppi decifrare.
Un urlo derivante dal film mi fece sobbalzare, e ritornai al mio stato iniziale: spalmato contro Shiho.
-Lo prendo come un no- sospirò divertita.
Non potevo negare che ero arrossito parecchio per colpa della sua allusione, ma nulla mi avrebbe fatto staccare da lei, solo la fine del film.
-Ok, hai vinto- si arrese finalmente.
Sospirò profondamente, poi parlò.
-Allora, devi sapere che fino all'età di tredici anni non avevo mai visto un film horror- dichiarò.
-Perché?- farfugliai contro la sua morbida nuca.
-Perché avevo paura- fece la rivelazione sconcertante.
-Stai scherzando, vero?- mi stupii immediatamente, e contro ogni aspettativa portai il viso davanti al suo.
-Potresti non rendere la cosa più imbarazzante di quel che già è?- chiese retoricamente, arrossendo leggermente e distogliendo lo sguardo dal mio.
-Scusa, ma... cioè... wow- balbettai sorpreso.
Sospirò una risata, prima di continuare.
-Già, avevo paura di guardare un film horror. Il massimo che potevo fare era leggere la trama del film, ma mai, e dico mai, il film in questione. Ero totalmente terrorizzata. Poi, un giorno, fui costretta dal ragazzo di cui ti ho già parlato a guardarne uno. Non puoi capire quanto fui spaventata quando esso iniziò. Ma alla fine, mi resi conto che non erano poi così male, e iniziai a guardarne sempre più spesso, fino ad arrivare ad oggi, giorno in cui ormai li guardo come se stessi assistendo ad un documentario sulla migrazione dei pellicani- raccontò.
-Senti, hai presente la sensazione di voler nascondere la faccia dietro qualcosa quando vedi una scena molto romantica e diabetica in un film?- continuò.
Annuii.
-Per fortuna, pensavo di aver sparato una cazzata. A quanto pare questa reazione è vera... bah...- scrollò le spalle indifferente.
-Tu non l'hai mai provata?- corrugai le sopracciglia confuso.
-Scherzi? Io non ho mai nemmeno visto un film romantico, fanno schifo- finse un conato di vomito.
-Finalmente un esemplare femminile che la pensa come me!- sbottai alzando le braccia al cielo.
-Ma se hai appena detto di aver provato la sens...-
-Oh, no, a me non e mai successo, ma a Ran si; ogni singolo giorno. E' a dir poco estenuante sentirla strillare per una stupida scena diabetica- spiegai interrompendola con un gesto della mano.
-Comunque sia- scosse la testa -guardare un horror è la stessa identica cosa: ci nascondiamo perché immaginiamo noi stessi al posto del protagonista, quindi ci sentiamo come se stesse accadendo a noi. Un consiglio che posso darti è di ripeterti, durante il film, che è per l'appunto soltanto un film, nulla di reale o realmente accaduto-
-Funziona davvero?- domandai speranzoso.
-No, è una presa per il culo. Per non avere paura devi guardarne molti e abituarti al genere horror e alle scene spaventose. Quindi ora siediti sul divano, prendi la tua cioccolata calda, e guarda il film- mi invito gentilmente con un cenno della testa.
Riluttante scesi giù dalle sue gambe, afferrai la tazza fortunatamente ancora calda, e mi appoggiai allo schienale del divano.
-No, non ce la faccio-
Feci per stringermi di nuovo a Shiho, ma lei mi fermò.
-Ehi, ehi, no. Tranquillo, ci sono anche io, non lo stai guardando da solo, ok?- mi disse con una dolcezza che non sapevo le appartenesse.
In tre sorsi nervosi fini la cioccolata, ed è inutile dire che la mia gola era in fiamme: se avessi sputato fuoco non mi sarei sorpreso più di tanto.
Shiho si distese con la schiena contro il bracciolo del divano, e sdraiò le sue gambe da bambina sopra le mie, tranquillizzandomi un pò con la sua sola presenza e con il suo contatto con il mio corpo.
Sorseggio lentamente dalla sua tazza, prestando completa attenzione alla TV.
-Merda- imprecò quando, verso la fine del film, un ragazzo iniziò a frullarsi la mano, e in seguito il collo, ovviamente uccidendosi.
-Cacchio- rabbrividii invece io quando, un'altra ragazza, si afferro la lingua con la piastra accesa.
Contro ogni mia aspettativa, mi ero calmato, e stavo assistendo al film con una tranquillità quasi surreale, tralasciando gli inevitabili sussulti che mi scuotevano il corpo.
Finimmo il film facendo qualche commento sulla realisticità delle scene, ma ormai la figura da poppante caga-sotto l'avevo fatta.
-Scusa per prima- farfugliai alzandomi per lavare le tazze.
-Tranquillo, è successo anche a me la prima volta- agitò la mano come a voler scacciare una fastidiosa mosca.
-Stento ancora a crederci-
Non mi rispose, con voce tremante mi disse soltanto che sarebbe andata a dormire.
Mentre lavavo le tazze, mi ritrovai a pensare al film, finendo per diventare nuovamente terrorizzato e iniziando a guardarmi intorno come se qualcuno potesse spuntare dal nulla all'improvviso.
-Ok, sto per cagarmi addosso, è questa volta seriamente" conclusi mentre mi asciugavo freneticamente le mani con un panno.
Corsi come uno psicopatico verso la camera del dottore, e chiusi la porta alle mie spalle.
Rilasciai un sospiro di sollievo, prima di fiondarmi di testa sotto le calde e morbide coperte.
Direi che è superfluo stare a spiegare che continuai a pensare al film e neanche il più grande sforzo che feci per addormentarmi non mi riuscì.
Dopo circa una decina di minuti in cui mi stavo chiedendo il perché avessi accettato di vedere il film, accadde una delle cose più spaventose della mia vita.
Le unghie che stavano grattando in piena notte sulla porta della camera in cui alloggiavo, infatti, mi fecero gelare il sangue nelle vene, facendomi urlare in una maniera agghiacciante.
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