I Drakbutt.
"E adesso cosa facciamo?", chiese Hope Destiny McSummer, disperata.
Draculo tentò di consolarla in tutti i modi ma niente, quella continuava a piangere marmellata di more e ad ascoltare canzoni dei Four Directions.
Questi le mancavano molto, soprattutto Zayno, che ancor prima di andare a 'fanculo era stato stuprato selvaggiamente da un gruppo di ragazze-lama.
Alla fine, comunque, Draculo trovò una soluzione.
"Aspetta un secondo."
Contattò James Bond e nel giro di un secondo (letteralmente) arrivò la nota spia e gli affidò il proprio team.
"Trattali con cura", disse col suo fantasticherrimo accento americano, poi salì a bordo della Batmobile e se ne andò.
"Vi dico già da subito che io non ho intenzione di lottare contro un cazzo di nessuno", borbottò un moccioso dai capelli corvini come la neve e gli occhi verdi rubino.
Si chiamava Yuichiro Hyakuya.
Yuichiro era il sogno erotico di Mikaela e aveva intenzione a tutti i costi di portarlo dalla sua parte (quello che faceva parte dei Drakass e aveva un bel culo).
"Oh, che cattivone che sei~", rispose una nana da giardino dai capelli lilla dotata della perversione di Christian Grey.
Shinoa Hiragi, colei che condivideva il culo di Yuichiro con Mikaela.
"Mpf, fatti i cazzi i tuoi."
"Ripeto: sei un cattivone.~"
Ma la scena da telenovela tibetana venne brutalmente interrotta da un telefono che squillò.
"MA COS'È STO TELEFONO PORCODIO!", sbraidò Germano Mosconi.
Anche lui faceva parte delle spie segrete di James Bond.
Ma prima che Germano potesse diventare un supersayan e distruggere il telefono, intervenne prontamente un rom sadico con la motosega e l'espressività di un cetriolo scolpito da un bambino autistico.
Quest'ultimo tagliuzzò il telefono in milliardi di zilioni di parti e ci fece una macedonia ai funghi.
"Ecco fatto."
Nicolae Caragiale, si chiamava. Adorava affettare le cose, vedere il sangue delle sue vittime e viaggare in carovana con la sua sorella gemella Marlene.
"Mi piace il tuo modo di ragionare! Kolkolkolkol.~"
E siccome dell'Est non avevano ancora le palle piene c'era anche Ivan Braginski, un russo col naso di Dante Alighieri e la furia omicida di Anrej Chikatilo. Con l'unica differenza che Ivan non sodomizzava mai i bambini, bensì sua sorella Natalya.
In sostanza, con un esercito simile, Draculo avrebbe avuto il coltello dalla parte del manico.
Hope Destiny McSummer smise di piangere e si fece un panino alla Nutella.
"Visto, tesoro? Vedrai che ci sapremmo difendere a dovere dai miei fratelli", disse Draculo.
"Questo non lo metto in dubbio... allora, che nome diamo all'esercito?"
"Mh. Che ne dici di Drakbutt?"
Fu così che i Drakbutt lasciarono il castello di Draculo e, a bordo di mostri provenienti dal sottoterra, si recarono da Dracazzo e Drachiappa.
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