Approfondimenti - 2

APPROFONDIMENTI SEMISERI, SEMISCIENTIFICI, SEMI DA ORTO

 -----IL SUCCESSO-----

Rieccoci con un altro approfondimento sui "veri" insetti. 

La volta scorsa abbiamo visto come il volo sia uno dei fattori che hanno determinato il successo evolutivo degli insetti. Non si tratta dell'unico, però: gli altri sono le dimensioni, l'adattabilità, la metamorfosi, lo scheletro.

Le dimensioni contano.

Per quanto ci sentiamo ripetere il contrario per una parte considerevole della nostra esistenza, noi maschietti non siamo ancora in grado di prescindere da questo concetto.
Gli insetti invece hanno capito che "piccolo è meglio".
Scusa, Rocco.

Lascia perdere, non ci pensare.

Comunque, non si tratta solo di invidia. Essere piccoli è una necessità, che risponde principalmente a una esigenza legata alla respirazione: infatti, gli insetti non hanno organi deputati alla raccolta di aria, come noi. L'approvvigionamento di ossigeno avviene facendo scorrere in modo più o meno naturale l'aria nel corpo, attraverso appositi canalini detti "trachee".

Ciò non sarebbe possibile in animali di maggiori dimensioni, primo perché la poca aria che attraversa il corpo in modo naturale non sarebbe sufficiente a raccogliere abbastanza ossigeno, secondo perché servirebbe un vero sistema circolatorio per trasportarlo fino ad ogni estremità del corpo, mentre negli insetti tutto è a "portata di mano" e il prezioso elemento può essere assorbito direttamente dai tessuti.
Peccato per loro che non possano mai prendere una boccata d'aria fresca!


Chiudete la porta che mi scappa il leone!

Comunque, questa è la causa delle ridotte dimensioni.
L'effetto è che un animale piccolo ha bisogno di meno spazio per vivere e nascondersi, e consuma decisamente meno risorse di uno grande. Dunque può abitare un ambiente che non basterebbe a sostentare un organismo di maggiori dimensioni.

Una sola foglia può bastare a sfamare un piccolo bruco per alcuni giorni, laddove l'intera pianta, da sola, non soddisferebbe il fabbisogno giornaliero di un coniglio.

Per quanto riguarda invece l'adattabilità, ci basta guardarci intorno per renderci conto di come gli insetti abbiano assunto una varietà di forme incredibile, per poter ricoprire ogni nicchia ecologica e soprattutto per poter mangiare qualsiasi cosa. La diversità negli apparati boccali delle diverse specie ben rappresenta tutto questo. Non esiste praticamente nulla con matrice organica che non venga fagocitato dai nostri amici a sei zampe!

Restando sul cibo, che alla fine è il motore di tutta l'evoluzione... come? Pensavate fosse il sesso? Sbagliato! Ciò è vero solo per gli esseri umani, e di certo questa nostra ossessione non contribuisce in nessun modo a far progredire la nostra specie.

Dicevamo, restando sull'argomento cibo, andiamo a parlare della metamorfosi: per quanto possa sembrare strano, quest'ultima infatti è intimamente legata al cibo e alla sua disponibilità, ed è stata determinante nell'ascesa degli insetti.

Pare infatti che le specie con metamorfosi completa abbiano molto più successo delle altre: vediamo perché.

Molti di questi animaletti compiono una metamorfosi completa, cioè subiscono un processo di profonda trasformazione morfologica tra lo stadio giovanile e quello adulto. Ciò significa che molti insetti hanno forma e caratteristiche molto diverse tra larva e adulto.

L'esempio più ovvio è quello del bruco e della farfalla.

Anche l'apparato boccale e, di conseguenza, la dieta, spesso sono completamente diversi tra i due stadi di vita. Restando all'esempio già fatto, il bruco bruca (scusate ma mi faceva troppo ridere scriverlo, non ho saputo resistere) il materiale vegetale, mentre la farfalla succhia il nettare.

Può non essere così scontato da realizzare, ma questo aumenta di molto la quantità di individui che un certo ambiente può ospitare senza risentirne. Infatti, un certo numero di larve e di adulti può occupare lo stesso habitat senza intaccare troppo le riserve di cibo. Basti pensare alla libellula, la cui larva (acquatica) preda gli abitanti del mondo subacqueo, laddove l'adulto fa altrettanto con le creature volanti. Nessuna competizione tra i due stadi!

Inoltre, ciò permette loro anche di "gestire" meglio il tempo: magari una fonte di cibo è abbondante in primavera, ma lo è meno in estate, per esempio. Ecco allora che le larve aspetteranno il momento più opportuno per fare "il grande passo".

O ancora, le larve di alcuni coleotteri vivono sottoterra, al sicuro e al calduccio, e diventano degli adulti svolazzanti solo quando anche l'aria si è scaldata a sufficienza.

Infine, lo scheletro.

In molti pensano che gli insetti non abbiano uno scheletro e, quando cerchi di fargli notare che ciò non è vero, sottolineano "ma non hanno le ossa"!

Quindi è più corretto dire che non hanno uno scheletro come il nostro. Infatti, se l'impalcatura che sostiene il nostro complesso ammasso di cellule è interna, il loro è esterno: un guscio rigido di chitina, che sostiene e protegge gli organi interni. Questa non è una caratteristica unica dei nostri amici a sei zampe (infatti gli insetti sono anche detti esapodi); anche gli altri artropodi, come ragni, crostacei e miriapodi (mille/centopiedi) lo possiedono.

Ciò che spesso ci sfugge, è che l'esoscheletro non ha solo la funzione di protezione e sostegno: l'involucro esterno ha permesso agli artropodi di controllare la perdita d'acqua, abbandonando gli ambienti umidi in cui gli animali vissuti prima di loro erano confinati.

Grazie a queste armi di cui la natura li ha dotati, gli insetti hanno potuto diffondersi ovunque, al punto che oggi sono davvero... tanti.

Quanti? Pensate che si contano circa un milione di specie di insetti (l'ottanta per cento delle specie scoperte!).

È stato calcolato che in un prato, uno strato di terreno superficiale di circa 20 cm di profondità ampio 1 acro (4047metri quadrati, secondo Google XD ) può contenere fino a 230 milioni di insetti.

La loro popolazione totale potrebbe aggirarsi intorno al miliardo di miliardi di individui.

Un miliardo di miliardi. Ma che numero è? Io non riesco nemmeno a immaginarlo!

E pensare che già dò di matto al centro commerciale! XD

Nella prossima puntata mi piacerebbe parlarvi del volo degli insetti.

Ma è una materia così complessa e vasta che davvero non saprei come ridurla in una di queste "pillole". Prima che la storia finisca, però, ci proverò ;)

A presto!



FONTI E BIBLIOGRAFIA

Michael Chinery, "Guida degli insetti d'Europa", Gruppo editoriale Aries, 1998 ;

John Brackenbury, "Insetti in volo", Edagricole, 1994 ;

Wikipedia.

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