17 - Il mercante cetoniano (prima parte)

DUNCAN

Mi svegliai in quella che a prima vista mi sembrò una tenda militare,‭ ‬simile a quelle in cui avevamo riposato durante le marce di addestramento nelle lande rocciose.‭ ‬Tuttavia,‭ ‬questa era dipinta in toni vivaci,‭ ‬non mimetici,‭ ‬e il lato opposto al mio giaciglio era occupato da un tavolino pieghevole stracarico di chincaglierie,‭ ‬suppellettili e oggetti d'ogni tipo,‭ ‬disordinatamente ammucchiati in un ammasso confuso.

Mi sollevai a sedere con grande cautela:‭ ‬mi doleva praticamente ogni parte del corpo,‭ ‬eppure non sembrava ci fossero ossa rotte.‭ ‬Come era possibile‭? ‬Ripensai alla terribile spinta che mi aveva mozzato il fiato quando il sedile era stato eiettato,‭ ‬alla rocambolesca caduta fra le piante.‭ ‬Mi pareva di aver intravisto un paracadute,‭ ‬ma era tutto così confuso‭... ‬Forse,‭ ‬anche se non aveva avuto abbastanza spazio per spiegarsi completamente,‭ ‬il telo aveva finito con l'impigliarsi nella vegetazione,‭ ‬salvandomi la vita.

Come era venuto in mente al sergente O'Brian di installare un dispositivo simile sul proprio velivolo‭? ‬Era al contempo folle e geniale:‭ ‬tutti i nostri aerei avrebbero dovuto dotarsene‭!
Le mie elucubrazioni vennero interrotte dall'ingresso di uno sconosciuto.

Si trattava di un uomo gigantesco:‭ ‬era alto quasi il doppio di me,‭ ‬con spalle larghissime e mani ampie quanto il mio torace,‭ ‬lisce e curate.‭ ‬Il colorito bronzeo della pelle lo identificava immediatamente come uno straniero,‭ ‬ma altrettanto rivelatore sarebbe stato il suo abbigliamento:‭ ‬una tunica dai colori sgargianti,‭ ‬che non riusciva a nascondere il ventre prominente.
«Puoi richiudere la bocca, adesso.» Ridacchiò. Aveva una voce profonda, baritonale e vibrante. «Sono davvero un Cetoniano, non stai sognando».

Quando ero bambino la zia mi raccontava spesso di Cetonia la splendente,‭ ‬una fantastica città situata oltre il Mar Pozzanghera.‭ ‬In quei racconti c'erano sempre ladri romantici,‭ ‬principesse da salvare e immensi tesori celati tra le sue guglie smeraldine e i suoi palazzi principeschi.
Da molti anni ormai avevo smesso di credere che esistesse davvero.‭ ‬Chiusi gli occhi per un attimo per accertarmi che non si trattasse di una visione indotta dall'incidente.‭ ‬Dato che si trovava ancora lì quando li riaprii,‭ ‬presi atto della sua esistenza e borbottai una scusa per il modo in cui l'avevo fissato.

Lui scoppiò a ridere:‭ ‬un suono basso e gutturale,‭ ‬che si percepiva prima con lo stomaco che con le orecchie.‭ «‬Non preoccuparti:‭ ‬sono abituato ad essere considerato un fenomeno da baraccone‭!» ‬Sghignazzò,‭ ‬andando a sedersi su una pesante sedia di legno, che scricchiolò pericolosamente sotto quella mole.‭ «‬Ma,‭ ‬parlando di stranezze,‭ ‬non mi era mai successo di vedere delle Api combattersi fra loro.‭» ‬Soggiunse poi,‭ ‬studiandomi con attenzione.

Gli occhi castani,‭ ‬tanto scuri da sembrare quasi neri,‭ ‬non tradivano alcun pensiero‭; ‬qualsiasi emozione stesse provando era parimenti celata dietro un sorrisetto sardonico.‭ ‬Eppure,‭ ‬se c'era qualcosa che trapelava da quello sguardo,‭ ‬si trattava di una vivida intelligenza.‭
«‬Dunque ha assistito allo scontro.‭» ‬constatai.‭ «‬La storia di come mi sono trovato in quella situazione è piuttosto lunga,‭ ‬e sinceramente non saprei fino a che punto la troverebbe interessante‭»‬.

L'uomo continuò a fissarmi senza dire nulla‭; ‬quando il silenzio cominciò a mettermi a disagio gli domandai perché mi avesse salvato.
Lui allargò le braccia.‭ «‬E se ti dicessi che si è trattato di una buona azione completamente disinteressata‭?»
Fu il mio turno di studiarlo.‭ «‬Ho capito già da alcuni anni che in questo mondo nessuno fa niente per niente.‭ ‬Ma sono pronto a stupirmi, e disposto a cambiare opinione.‭»
Lo straniero rise di nuovo.‭ «‬Non sei stupido,‭ ‬e questo mi fa molto piacere‭!» ‬esclamò,‭ ‬alzandosi in piedi.‭ «‬Vèstiti e raggiungimi qui fuori:‭ ‬ti spiegherò tutto‭» ‬concluse,‭ ‬uscendo dalla tenda.

Mi alzai,‭ ‬scoprendo che il mio corpo era ricoperto di bende,‭ ‬alcune delle quali leggermente macchiate di sangue.‭ ‬Le ferite dovevano essere perlopiù superficiali,‭ ‬però,‭ ‬dato che tutto sommato riuscivo a muovermi liberamente.‭ ‬Ordinatamente piegati su una sedia c'erano dei vestiti puliti,‭ ‬mentre appesa allo schienale c'era la mia vecchia giacca da aviatore:‭ ‬presentava un grosso squarcio in corrispondenza del fianco sinistro,‭ ‬e anche il gomito destro era strappato.
La indossai comunque,‭ ‬sopra quella che sembrava una tuta da meccanico:‭ ‬mi avrebbe ricordato che ero vivo per miracolo.

***

Quando uscii,‭ ‬trovai il Cetoniano ad attendermi come promesso.
Dopo essersi informato sulla mia salute,‭ ‬annuendo soddisfatto per le mie risposte,‭ ‬mi fece cenno di seguirlo.
«Mi chiamo Elphitephoros. Come hai subito intuito dal mio aspetto, vengo dalle terre oltre la grande acqua. Il mio è da sempre un popolo di mercanti: commerciamo col mondo intero, e la nostra meravigliosa città è la più ricca e prospera che si possa immaginare.»

Mentre parlava seguitammo a camminare,‭ ‬attraversando un minuscolo accampamento di tende simili a quella in cui mi ero svegliato.
«Sono precipitato in mare a poca distanza dalle vostre coste circa dieci anni fa, di rientro da una missione particolarmente fruttuosa, in cui avevo stipulato accordi molto vantaggiosi.» Proseguì «passati i primi mesi di illusioni e speranze, cominciai a rendermi conto che tornare a casa non sarebbe stato semplice: nessuna delle vostre civiltà possiede una tecnologia in grado di contattare Cetonia, e nessuna delle vostre macchine è in grado di attraversare ciò che voi chiamate Mar Pozzanghera. Inoltre, da quando l'attività dei pirati si è intensificata, i miei compatrioti hanno abbandonato queste rotte.»


La giungla si aprì dinanzi a noi:‭ ‬un vasto spazio era stato disboscato,‭ ‬e li c'erano quattro enormi macchine volanti.
‭«Così mi sono rimboccato le maniche e ho cominciato a dedicarmi a quello che mi viene meglio: ho creato una base commerciale, dopo aver scoperto con grande sorpresa che di fatto non esisteva una rete di scambi tra le varie tribù. Decisi allora di crearla io. Compro, vendo e soprattutto trasporto ogni tipo di merce. Ho messo in comunicazione etnie che a stento sapevano dell'esistenza le une delle altre, e ho trasformato produzioni di sussistenza in eccellenze, come per la seta delle Farfalle, richiestissima a Città degli Onischi».
«Come? Non è possibile attraversare la Foresta di Spine!» Obiettai.
‭«In volo no, certamente.» convenne l'uomo.  ‬«Ma esistono cunicoli sotterranei che la attraversano‭»‬.

‭«E così si è arricchito.» constatai.
«Immensamente.» ammise lui. «Ma ho reinvestito quasi tutto: recluto i migliori scienziati, ingegneri e inventori da ogni angolo dell'Immensità, e finanzio le loro ricerche a fondo perduto. Intorno al mio bazar è nata una vera e propria città; centinaia di persone che prosperano grazie al mio business».

‭«Un vero filantropo!» esclamai, con tono più ironico di quanto avrei voluto.
Il mio ospite si strinse nelle spalle,‭ ‬affatto a disagio.‭ «H‬o un tornaconto,‭ ‬lo ammetto:‭ ‬ma che male c'è ,fintanto che tutti traggono vantaggio dalle mie scelte‭?» ‬Concluse,‭ ‬abbracciando con un gesto delle mani possenti i mastodontici aeroplani parcheggiati nella radura.‭
‬Riconoscendoli,‭ ‬e intuendo il senso delle sue parole,‭ ‬sbiancai.‭ «‬Lei... è il fondatore delle Bugs Industries‭?»

Lui annuì serio.‭ «‬Hai proprio ragione,‭ ‬ragazzo:‭ ‬nessuno fa niente per niente.‭ ‬Tuttavia il mio scopo non è il profitto. Non solo, almeno.‭ ‬Tutto quello che ho fatto in questi anni, è servito a coltivare il sogno di realizzare una macchina abbastanza potente da affrontare gli insidiosi venti del Mar Pozzanghera e riportarmi a casa.‭»

Non riuscivo a richiudere la bocca:‭ ‬quell'uomo era immenso,‭ ‬non solo fisicamente.‭ ‬Aveva raggiunto in pochi anni obiettivi impossibili per chiunque,‭ ‬e tutto ciò finalizzato al più alto scopo di riabbracciare i propri cari.‭ ‬All'ombra di un progetto così vasto e a lungo termine mi sentii un bambino stupido,‭ ‬io che non sapevo nemmeno cosa avrei fatto l'indomani.

‭«Eppure, i miei centri di ricerca sono come mostri, costantemente affamati di risorse e denaro. Se voglio centrare il bersaglio, dunque, devo continuare a procurarmi grandi quantità di entrambe le cose».
«E in qualche modo,‭ ‬qui entro in gioco io,‭ ‬dico bene‭?»
«Proprio così.‭ ‬Vedi,‭ ‬quando ho costruito queste macchine, non ho previsto armi a bordo.‭ ‬Ma adesso i pirati se ne stanno approfittando, e mettono in ginocchio i miei affari.‭ ‬Quindi ho predisposto un servizio di scorta.‭ ‬Si dà il caso però,‭ ‬purtroppo,‭ ‬che il mio pilota si sia ferito‭...»
«E come tutti anche lei dà per scontato che tutte le Api sappiano volare‭...» ‬lo punzecchiai,‭ ‬divertito.
Lui mi rivolse un'occhiata in tralice.‭ «‬Tutte magari no‭... ‬Ma diciamo che su quella che è caduta dal cielo con addosso un giubbotto da aviatore, nutrivo buone speranze.‭»

Risi.‭ «‬Cosa le fa pensare che accetterò‭?»
«Ti ho salvato:‭ ‬il tuo onore di soldato ti impone di‭...»
«Non sono più un soldato,‭ ‬ora.‭ ‬Forse non ho più nemmeno l'onore.‭» ‬
Abbassai il capo con aria colpevole.‭ «‬A dire il vero,‭ ‬non so nemmeno più chi sono‭...» ‬conclusi,‭ ‬malinconico.
«Splendido!» gioì l'altro. «È il momento perfetto per iniziare una nuova vita, allora!»
«Mi rendo conto di non essere nella posizione di fare richieste,‭ ‬ma posso chiedere un pagamento per i miei servigi‭?»
«Ma certo‭! ‬I miei piloti hanno un'ottima paga.‭ ‬Inoltre‭...»

«Non si tratta di soldi.‭» ‬lo interruppi.‭ «‬Prima ha usato il termine‭ "‬mettere in comunicazione‭"...»
Il mio interlocutore si fece attento‭.  «‬C'è qualcuno in particolare che vorresti contattare‭?»
«Una Formica‭»‬.

Si lasciò andare a un largo sorriso,‭ ‬passandomi un braccio intorno alle spalle.‭ «‬Fai questo volo per me,‭ ‬e potrai parlare con chiunque tu desideri‭»‬.


SPAZIO AUTORE

Rieccoci, cari lettori, dopo una assenza dovuta sia a impegni personali che al coinvolgimento in altri progetti!

In questo capitolo (di nuovo spezzato in due per comodità di lettura) si comincia a intuire qualcosa anche del resto del mondo che ho inventato per questa storia. Vengono citati altri popoli e ho introdotto nuovi personaggi e nuovi veicoli (che vedrete nella seconda parte).

Che ne pensate di Elphitephoros?
Volevo un nome un po' esotico per il commerciante/imprenditore che arriva da oltreoceano, e questo mi è sembrato perfetto. Come sapete, prima di tenere per buono un nome mi metto a spulciare in internet per scoprirne il significato o vedere se qualche personaggio storico o famoso l'ha utilizzato.
Guardate cosa è uscito quando sono andato a cercare il significato di questo:

"

Elphitephoros farà di tutto per ottenere ciò che desidera, anche se ha bisogno di usare la forza: niente può resistergli. Non può essere influenzato sebbene possa adattare il suo comportamento e le sue convinzioni in base agli eventi. È un concorrente nato, adora le sfide ed è un leader che sa come creare un gruppo con sé stesso al centro. Non può far fronte al fallimento. Ha un senso di amicizia molto forte, anche se spesso può essere un'amicizia invasiva.

"

Che ne pensate? È proprio lui, no? :D Giuro che non l'ho scritto io, eh! XD

Metto molto impegno nella scelta dei nomi, spero possiate apprezzarlo :)

A tal proposito, non vi sembra che Cetonia abbia un buon suono, come nome di città?
E anche l'aggettivo, cetoniano, mi sembra.

In questo caso ho attinto proprio al mondo degli insetti, per restare fedele all'ambientazione: Cetonia è un genere di coleotteri e il suo esponente forse più famoso, la Cetonia aurata, è un insetto meraviglioso che condivide con Elphitephoros la stazza imponente e l'abbigliamento variopinto ed appariscente. :p Era quindi perfetto per dare il nome alla sua città natale!
Tra l'altro, questo animaletto ha anche una particolarità: credo sia l'unico tipo di coleottero, o quantomeno uno dei pochi, che può volare anche con le elitre chiuse!
(N.B.: le elitre sono ali modificate in una sorta di astucci chitinosi che proteggono le ali "vere", utilizzate per il volo. Completano la "corazza" che protegge l'animaletto).

Dalle mie parti si chiama "mosca d'oro". Vi va di dirmi come lo chiamate voi?
Vanno bene anche i nomi dialettali!


A presto! Nella seconda parte del capitolo ci saranno anche nuovi veicoli, tenetevi saldi! :p


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top