Surprise!
~ Eyes of Wolf
Gli uccellini cinguettavano spensierati nel beato mattino, accarezzando le orecchie del ragazzo dormiente con il loro lieve canto. In quel momento una voce lontana iniziò a chiamarlo, piano.
- Shane...? - udì confusamente, ma era troppo assonnato perfino per mormorare 'ancora cinque minuti'.
- Ehi, svegliati, amore mio - lo scosse dolcemente Chase, e il fidanzato socchiuse le palpebre, trovandosi il viso del moro a un palmo di naso, un sorriso dolce stampato sulle labbra che premette delicatamente sulle sue.
- Hm... Chase... - biascicò, cercando di riacquistare un po' di lucidità, quando per poco non gli prese un colpo...
- SORPRESA! - gridarono i suoi famigliari, disposti ordinatamente attorno al loro letto, in modo tanto improvviso da farlo tirare a sedere di scatto, portandosi le lenzuola al petto per coprirsi.
- Non potevo non farli entrare - si scusò Chase, lasciando un bacio fugace sulla fronte del fidanzato, prima di scostarsi.
- Mamma, papà, Crystal... - mormorò Shane, guardandoli e sorridendo commosso.
- Auguri, pulcino mio! - esclamò la madre, facendolo arrossire vistosamente mentre protestava a bassa voce.
- Buon compleanno, tesoro - rise sotto i baffi suo padre, dandogli un buffetto fra i capelli e per ultima ci fu sua sorella.
- Tanti auguri per i tuoi vent'anni, fratellino! - trillò Crystal, abbracciandolo forte, e Shane la lasciò fare, guardando Chase imbarazzato, il quale gli sorrise in modo complice.
- Sai, tesoro, tua sorella faceva il conto alla rovescia da una settimana e mezzo... poi l'altro giorno ci ha chiamato il tuo adorabile ragazzo e ci ha chiesto se potevamo venire a farti una sorpresa, così eccoci qua - spiegò suo padre, e stavolta fu il turno di Chase di arrossire imbarazzato. Ah, ecco come stanno le cose, pensò Shane, sorridendo sornione.
La sua famiglia e il fidanzato scesero da basso, lasciandogli il tempo di vestirsi e riordinare i pensieri. Quel giorno compiva vent'anni e non poteva essere più felice di passarlo con l'amore della sua vita e i parenti, i pochi che aveva, con i quali non trascorreva molto tempo, inoltre.
In quel momento il cellulare di Shane squillò e lui rispose senza nemmeno guardare il display.
- Sì? Pronto? - disse, allontanando di colpo l'apparecchio quando un coro di voci gli strillò in un orecchio.
- TANTI AUGURI, SHANE! - esplosero gli sconosciuti dall'altro capo del telefono, lasciandolo un tantino stordito e perplesso.
- Uh? - fu la sua originalissima replica, alla quale seguì una pausa di silenzio.
- Scusa, Shane... erano questi pazzi, sono stati loro ad avere quest'idea. Io volevo solo farti gli auguri in un modo definibile dai più 'normale'... - mormorò Max divertito, mentre il suo migliore amico e festeggiato si chiedeva chi diavolo ci fosse con il biondo.
- Max? Chi c'è lì con te? - domandò, abbandonando i vestiti appena raccolti di nuovo sul pavimento e sedendosi comodo sul letto.
- Ecco... sono a casa di Brad, c'è lui, Niko ed Emma... è un gran casino - borbottò il biondo, dando l'impressione di voler sottintendere molto di più.
- Devo riattaccare, ancora buon compleanno da tutti! - esclamò poi frettolosamente, in sottofondo un soffiare furioso coperto dal ringhio di un cane, tanto che Shane non ebbe nemmeno il tempo di dire 'ciao' che gli aveva attaccato in faccia.
Che amici bizzarri, pensò il castano, scrollando le spalle e infilandosi la t-shirt. Non appena fu pronto raggiunse la famiglia e Chase che lo aspettavano in cucina, davanti a un tavolo imbandito di ogni tipo di dolce, forse un po' eccessivo come colazione.
Diede un bacio sulla guancia a sua madre, poi si accomodò. Così, tutti riuniti nella stessa stanza per la colazione, gli ricordava tanto i bei tempi della sua infanzia e gli anni della prima adolescenza, ma rammentava anche che in quel periodo si sentiva sempre vuoto, come se gli mancasse qualcosa, mentre ora era soddisfatto e completo, con Chase che lo guardava con occhi colmi d'amore chiacchierando allegramente con suo padre e sua sorella.
E Crystal li guardava a loro volta, soffermandosi sul luccicare dell'anello che da un po' aveva notato all'anulare del suo fratellino e sullo stesso luccichio riflesso nei loro occhi tanto incredibili e innamorati. Erano semplicemente adorabili, non capiva proprio perché la gente dicesse che era qualcosa di disgustoso e innaturale.
La mattinata trascorse tanto in fretta che nemmeno se ne accorsero, fra scherzi e pettegolezzi. Chase sembrava totalmente a proprio agi, mentre parlava amabilmente con i genitori del fidanzato e cucinava, facendo un gran rumore con pentole e padelle ma rimanendo attento e partecipe. La madre di Shane aveva insistito parecchio per preparare lei il pranzo, però il moro l'aveva fatta gentilmente desistere, sentenziando che toccava al padrone di casa servire gli ospiti.
E anche il primo pomeriggio volò, fra battute esilaranti e vecchi ricordi d'infanzia infarciti di, a dire di Shane, troppi 'pulcino' e momenti imbarazzanti. Il moro aveva riso intenerito sotto i baffi tutto il tempo, lanciando occhiatine complici e maliziose al fidanzato, accarezzandogli la mano da sotto il tavolo.
Venne così il momento dei regali, atteso con trepidazione quasi più da Crystal che dal fratellino, nonché festeggiato. Quando però i tre estrassero qualcosa dalla forma di un album di foto, Shane s'accese e cercò di appropriarsene, gesticolando in modo a dir poco buffo e strepitando qualcosa come 'è il mio regalo, lo prendo io!'.
Ma Chase aveva già capito l'antifona e glielo sottrasse elegantemente, facendo una semplice piroetta e ghignando malizioso.
- È un bellissimo regalo, non è vero, Shane? - chiese, sedando le sue proteste con un casto bacio che lo fece avvampare come un semaforo, mentre si portava le mani alla bocca.
- N...! È u... re... glo... trr... bil...! - mugugnò il castano in modo poco comprensibile, e Chase annuì, ridendo.
Dopo un ulteriore giro di auguri e occhiatine maliziose, la famiglia di Shane abbracciò prima il 'pulcino' e poi Chase, congratulandosi con lui per l'enorme pazienza che aveva con il castano.
Infine se ne andarono, lasciando ai due piccioncini il tempo di farsi un po' di coccole prima di cena. Passata anche quella e giunta la sera, e con essa il buio, Chase e Shane si trasferirono in camera da letto.
- Stanotte hai il totale controllo su tutto. Ogni tuo desiderio sarà esaudito - mormorò Chase sulle sue labbra, prima di baciarlo e donargli un assaggio di quella che sarebbe stata l'ennesima notte di passione.
- Chase... non ho bisogno di regali, sei già tu il regalo più bello che mi sia mai stato fatto - ribatté il fidanzato, sostenendo il suo sguardo da sotto di lui, i suoi polsi tenuti dal moro oltre il capo.
- Per stanotte, lasciati amare - sussurrò roco e suadente al suo orecchio il ragazzo dagli occhi porpora, sfilandosi poi la maglietta.
- Ehi... baciami - bisbigliò allora Shane, immediatamente accontentato. Gli attimi seguenti fu liberato anche lui della parte superiore dei vestiti, mentre Chase lo riempiva di baci lungo tutto il petto e dedicava attenzioni speciali ai suoi capezzoli, facendolo gemere piano.
- Ah... Chase... ah! Ma non... aaaah! Puoi anche... - provò il castano, ma senza grandi risultati.
Chase li liberò anche dei pantaloni, giocherellando con l'elastico dell'intimo.
- Dovresti approfittarne, sai? - mormorò, prima di scendere a lasciargli un succhiotto su una coscia.
- C'è... tempo... - ansimò Shane, piegando bruscamente il capo di lato quando il fidanzato sfiorò con le labbra la sua erezione.
Gli attimi seguenti avrebbero potuto essere ore come minuti, ma non aveva alcuna importanza perché lui era lì e il paradiso a un passo da lui, la chiave per aprirne la porta posseduta dal suo angelo dagli occhi rossi.
E non avevano alcuna importanza neanche le dita di Chase che, dopo esser venuto, ora si muovevano dentro di lui per prepararlo. Contava solo che il suo amato gli stesse vicino, e quanto più vicini si poteva essere se non fondendosi in un unico corpo?
Ma prima che il moro entrasse in lui, sufficientemente preparato, lo bloccò, sorridendo enigmaticamente e spingendolo sotto di lui con una mossa un po' brusca, prima di scendere lentamente sulla sua erezione svettante.
- Chase... - gemette, e il fidanzato si tirò su per baciarlo, lasciandogli poi l'ennesimo segno sotto la mandibola.
Non ci volle molto perché Shane annuisse al suo indirizzo e iniziasse ad ondeggiare il bacino, seguito da Chase che lo accompagnò nei movimenti fin da subito, finché il ritmo delle spinte non si fece sempre più sostenuto e rapido.
- Ti amo, Chase - sospirò il castano sulle sue labbra, poco dopo esser venuto. Chase gli accarezzò i capelli, stringendolo delicatamente a sé.
- Buon compleanno, amore mio.
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