A day to remember
~ Eyes of Wolf
Shane era irrequieto ed insonne. Si alzò, scavalcando il fidanzato, dopodiché prese una penna dalla tazza portapenne a forma di dinosauro e se la rigirò tra le mani.
Mi serve un foglio.
Lo cercò ma, siccome era incastrato, dovette lottare per appropriarsene e quello, infido, si stropicciò tutto. Sbuffò, sperando che la luce tenue sulla scrivania e il trambusto causato non svegliassero Chase.
Mordicchiò l'estremità della penna, tentando di riportare alla mente gli strascichi del sogno fatto. Solitamente scriverli lo aiutava a... be', non lo sapeva nemmeno lui, però lo aiutava.
Si grattò il capo, voltandosi a gettar un'occhiata al letto. L'occhio gli cadde sul proprio compagno di vita, profondamente addormentato. Sorrise. Non si sarebbe mai stancato di guardarlo.
Quand'era immerso nel sonno il moro pareva abbastanza innocuo, per quanto innocuo potesse essere un metro e novanta tutto muscoli, gelosia e non esattamente di carattere pacifico.
Mentre l'osservava, il sogno svanì completamente dalla propria testa, lasciando spazio a parole, sentimenti, pensieri.
Impugnò la penna, sentendosi molto uno scrittore ispirato.
'Caro Chase...'
~~~
Le previsioni metereologiche avevano annunciato che quella sarebbe stata una delle più belle giornate primaverili di sempre. In effetti il sole splendeva nel cielo terso, privo di nuvole.
Insomma, la giornata perfetta per una cerimonia all'aperto. Faceva anche piuttosto caldino, eppure Chase, nel proprio completo scuro ed elegante, aveva brividi ovunque, dovuti al nervosismo.
Be', è un giorno che arriva una sola volta nella vita, più o meno per tutti, pensò, facendo vagare lo sguardo qua e là.
C'erano troppi invitati, per i propri gusti. La propria famiglia, compresa zia, cugino e fidanzata, più la zia di Emma, Max con Brad, Kevin con Josh, Robert con Andrea e suo fratello con Peter e i ragazzi del team di surf, e anche due amici di James, Henry e Shirley.
Gli girava la testa solo a vedere tutta quella gente, oltre a sentirsi soffocare. Fece per allentare il nodo della cravatta, ma rammentò che gli era stato proibito e lasciò ricadere il braccio lungo il fianco.
Inspirò ed espirò lentamente, contrasse la mascella e infine rilassò le spalle, dopodiché si diresse da Niko e la sua bella ragazza. Il biondo pareva un angelo, talmente spiccava il suo completo bianco-azzurro, e la giovane scrittrice al suo fianco non era da meno, con i lunghi capelli castani che le accarezzavano schiena e spalle come una cascata di cioccolato e un abito indaco chiaro ch'era la fine del mondo.
- Vedo venire verso di noi un dio greco - sussurrò Niko alla propria fidanzata, dopo averle dato di gomito, così piano che il moro lo sentì eccome.
- Sei bellissimo, Chase! Più bello di Niko! - esclamò lei, donandogli un ampio sorriso. Se le avessero detto che un giorno quel ragazzo a cui aveva fatto da Cupido sarebbe convolato a nozze con lo stesso ragazzo per cui l'aveva aiutato, probabilmente avrebbe riso. E forte. Perché ancora non credeva nell'amore, non in quello vero e duraturo, almeno.
Il biondo angelo di cui era cotta finse di offendersi, anche se bastò un bacio sulla guancia a farlo tornare raggiante.
- Nervoso?
Chase si chiese fra sé e sé se quella fosse una domanda retorica. No, forse nervoso era un eufemismo.
- Sento che se non arriva Shane sverrò direttamente qui e ora ma, per il resto, è il più bel giorno della mia vita - affermò, sicuro. C'erano tanti altri ricordi di forte impatto nella propria mente, belli e non, ma quello, quel giorno, era diverso. Era speciale.
Suo cugino cinse il fianco di Emma con un braccio, tirandola a sé.
- Tra poco sarà anche il nostro, di giorno più bello - annunciò tranquillamente, quasi stesse dicendo che il cielo è azzurro. La giovane scrittrice lo fissò a bocca aperta.
Il moro ammiccò al loro indirizzo e li lasciò discutere in privato, avvicinandosi lemme lemme al migliore amico del proprio fidanzato e il suo occhialuto ragazzo. Doveva ammetterlo, quel blu scuro stava decisamente bene addosso al bibliotecario.
- Bella giornata, eh? - esordì pacatamente, soppesando la coppia assai ben assortita. Quei due si completavano, era più che evidente.
- Già... - annuì Brad.
- B-bel completo - tentò di complimentarsi il suo ormai ex rivale.
- Grazie, anche il tuo - replicò lui, mentre Max rifilava al fidanzato del proprio migliore amico un'occhiata d'ammonimento.
- Ma lo sposo...? - domandò. Il ragazzo dagli occhi rossi s'irrigidì immediatamente, di nuovo succube del nervosismo che non pareva volergli concedere tregua.
Il giovane quattrocchi amante dei libri fulminò l'adorato biondino con lo sguardo, schioccando la lingua.
Chase fuggì da Crystal, la quale consumava il terreno facendo avanti e indietro.
- Saluti alla seconda damigella più bella! - esclamò energicamente, provocandole un evidente sussulto.
- Oh Chase, sono così felice di essere qui! Sono più orgogliosa che mai del mio fratellino! - confessò lei, tamponandosi delicatamente la coda dell'occhio. Tutto sommato, aveva sempre pensato che sarebbe stato Shane a sposarsi prima, era il tipo di persona da cui tutti, inevitabilmente, sono attratti.
Il ventunenne ripassò a salutare i propri genitori, lasciandosi sistemare le pieghe degli abiti e qualche ciocca sfuggita all'ordine. Si domandò, mentre sua madre gli aggiustava la cravatta e cercava di cavargli qualche risposta non monosillaba, se il proprio sposo sarebbe arrivato sottobraccio a James o a Eric.
Si sentiva realmente prossimo allo svenimento, se Shane non fosse arrivato, eppure lui non deludeva mai le sue aspettative.
Il castano comparve a braccetto con il padre, al fianco del quale c'era Troy: l'affascinante surfista era imbronciato per non essersi potuto presentare alla cerimonia in costume e maglietta, come invece faceva solitamente.
Dietro di loro giunsero anche, trafelati, Jenna ed Eric, più lo zio Elliot, Shirley ed Henry. Senz'ombra di dubbio, tra la dolce veterinaria dai capelli rossi ed il silenzioso barista era nato del tenero, i loro sguardi erano inequivocabili.
Max diede di gomito a Brad, ghignando.
- Arriva la sposa.
E Chase, Chase stava per mettersi a piangere come un bambino dall'emozione. Era così bello, Shane, così perfetto in ogni singolo dettaglio, dal completo grigio scuro ai capelli cioccolato pettinati e, al contrario dei propri, per nulla ribelli.
E io li ho pure domati col gel.
Il castano avanzò tra gli invitati con calma, sorridendo a tutti ma in particolare sorridendo al proprio sposo, sforzandosi di rimandare le lacrime ad un momento più opportuno. Suo padre, intanto, sembrava fiero di lui come ogni altra persona presente.
- C-ciao, Shane - lo salutò, tremante. Le proprie ginocchia ebbero un evidente cedimento, sebbene tentò di celarlo.
- Ciao, Chase - rise lui, piano, giusto per non scoppiare a piangere. Non stava succedendo davvero, o sì? Non era un sogno, vero? Che qualcuno gli desse un pizzicotto!
La cerimonia si svolse quasi troppo in fretta, per i due neo-sposi.
Insomma, erano già al momento dei pensieri...
Il ragazzo dagli occhi dorati estrasse un foglio stranamente in buono stato (l'aveva riscritto!) e prese fiato, schiarendosi la gola.
- Caro Chase, - lesse - scrivo queste righe mentre dormi, non saprei altrimenti quando farlo, sono sempre vicino a te, con te, nei tuoi pensieri e tu nei miei. Ormai il tempo che passa non lo conto più, avevamo diciassette anni quando ci conoscemmo ed ora ne abbiamo quasi ventuno, poco importa. Ogni giorno è stato un giorno in cui ti ho amato, uno per uno, ogni giorno uno per dire: vale la pena di viverlo. E non sapendo cosa dire, dico: anche oggi, vale la pena di viverlo. Soprattutto oggi. Oggi è il giorno in cui io e te staremo insieme per sempre. Ricordi l'Australia? Fu difficile, e quel giorno, non so nemmeno dove trovai il coraggio per chiederti di sposarmi. Ma tu l'avevi trovato per mettermi un anello al dito e io dovevo... dovevo dimostrare a me stesso che se posso fare questo allora, per te, posso fare tutto. Qualunque cosa per te, amore mio.
La voce gli tremava e gli si spezzò un sacco di volte, ma non demorse. Non era il momento di piangere, come continuava a ricordarsi!
Chase gli donò un sorriso leggero e spiegò il proprio foglio, ridotto decisamente peggio.
- Caro Shane, sai che non sono bravo con le parole, ma ci provo, anche se non sono certo del risultato. Non ridere, te ne prego. Sai, ancora non ci posso credere e sembra solo ieri che avevamo diciassette anni e io ti chiamavo 'idiota', e... è un sogno, vero? Ma anche se lo fosse, non mi svegliare. Non mi voglio svegliare. Perché se davvero fosse un sogno e una volta sveglio tu sparissi come se non fossi mai esistito, preferisco vivere in questo stato di paradiso onirico. Sei tu, il mio sogno. È una vita che ti aspetto, fra milioni di incubi, ma a pensarci anche tu eri un po' un cattivo sogno... o forse ero solo un adolescente sciocco. Comunque sia, io senza di te non so dove sarei. Hai dato un senso alla mia vita quando di senso nulla ne aveva, e ti ringrazio. Per cento e mille di questi giorni, ti ringrazio di essere tu, di amarmi, e di farmi vivere in questo sogno.
I presenti ruppero il silenzio con un fragoroso applauso.
- Vuoi tu, Chase, prendere in sposo il qui presente Shane, e prometti di amarlo ed onorarlo finché morte non vi separi?
Il ragazzo dagli occhi porpora sbatté velocemente le palpebre, scacciando le lacrime a proprio dire inopportune.
- Sì, lo voglio - pronunciò con voce roca, traboccante di commozione, così diversa da quella di quando facevano l'amore.
- Vuoi tu, Shane, prendere in sposo il qui presente Chase, e prometti di amarlo ed onorarlo finché morte non vi separi?
Lui cedette e dovette asciugarsi una lacrima, assentendo con il capo.
- Sì, lo voglio.
La commozione generale dei presenti portò al silenzio assoluto. Si scambiarono le fedi.
- Se qualcuno non è d'accordo a questa unione parli ora o taccia per sempre!
Ancora silenzio, e poi, con gran sollievo del moro...
- Può baciare lo sposo.
Chase si voltò verso Shane, cingendogli dolcemente il viso con una mano e sfiorando le sue labbra con le proprie. Il ragazzo ricambiò il bacio, allacciandogli le braccia dietro il collo e permettendogli di prenderlo in braccio senza sforzo alcuno.
- Ti amo - mormorò, mentre Shane si scioglieva in singhiozzi contro il suo petto. Per un attimo, un fugace attimo, gli parve di vedere Rocky, ed era sorridente. E fu allora che capì di essere al posto giusto nel momento giusto.
- Ti amo anch'io, Chase.
~~~
A seguito dell'ennesimo bacio, il moro poggiò il proprio sposo sul letto, liberandosi nel mentre degli abiti soffocanti e salendogli a cavalcioni.
- La vergine sposa e il suo giovane sposo s'apprestano a consumare la loro notte di nozze... - bisbigliò al suo orecchio, per poi mordicchiarglielo e rubargli un bacio.
- Chase... - rise lui, sommessamente, circondandogli il collo con le braccia.
- Che c'è? Qualcosa non va? - continuò innocentemente il ventunenne. Shane arrossì. - Eh?
- 'V-vergine'...
- C'è qualcosa che non mi hai detto? - chiese Chase, suggendo la pelle candida del suo collo, sulla quale comparve un vistoso segno. - Mi hai tradito? Devo già chiedere il divorzio?
Il ragazzo dagli occhi di lupo si lasciò andare ad una risata spensierata, di nuovo.
- Non l'ho mai fatto con nessun altro se non con te...
- Mi sembra ovvio - replicò il moro con un sorriso malandrino, praticamente strappandogli i vestiti di dosso. Le sue carezze lo fecero inarcare e gemere. - Sei mio.
E si spinse in lui, a seguito di un'ovvia ed indispensabile preparazione. Shane affondò una mano nei suoi capelli corvini e lo trascinò sulla propria bocca, trattenendolo così per un po'.
- C'è qualcosa di particolare... ah... che vorresti fare? Ah... ah!
- Voglio più coccole, dopo.
Sapeva di suonare infantile, il castano, eppure non poteva far a meno di porgli certe richieste.
- Accettato - rispose Chase fra i denti, e spinse più forte. Lui si aggrappò alle sue spalle forti ed ampie, gemendo sonoramente. La passione continuò a divampare finché non raggiunsero l'apice del piacere, dopodiché si spense, lasciando spazio alle consuete tenerezze.
Il ragazzo dagli occhi rossi strinse il proprio neo-sposo tra le braccia.
- E così, da oggi, sei mio per sempre.
- Chi l'avrebbe mai immaginato? - sbadigliò Shane. - Ho sposato il mio primo, grande amore.
- Shane - lo chiamò dolcemente il moro, spostandogli i capelli dalla fronte. - Ancor più da oggi... niente e nessuno può dividerci. Ti amo, Shane.
Il ragazzo dagli occhi dorati giocherellò con le sue labbra, passandoci sopra i polpastrelli.
- Anch'io ti amo, Chase.
- E sai cosa?
- Cosa? - sussurrò Shane, stringendosi al proprio amato per godere del suo calore assuefacente. Il proprio stomaco sprofondò in una marea di farfalle, innamorate come lui.
Immortalò bene nella mente quel giorno, per poterlo forse, un dì, raccontarlo ai propri nipoti.
- Il mio amore è per sempre.
Sorrise.
- Anche il mio, Chase.
-
Note dell'autrice:
konbanwa! Questa OS è da un sacco di tempo richiesta a gran voce dalla persona a cui è dedicata, e inizialmente pensavo di farla figurare nella prossima raccolta ma oggi è un giorno importante e inoltre... be'... oggi è il giorno in cui ci siamo conosciute, mia cara tarmetta, oggi è un anno di noi, di folgorazioni, scleri, collassi, recensioni pazze, k-pop, yaoi, consulenze lampo e valutazioni da due minuti, di soprannomi troppo originali, doppi sensi, nonsense, e chi più ne ha più ne metta! Inoltre mi son dimenticata del tuo compleanno (e mi prenderei a sberle), perciò te lo devo. Grazie, grazie di tutto. Non so come farei senza di te, perché ormai sei parte della mia vita (e di quella dei miei personaggi). Perciò anche loro ti ringraziano, e un grazie speciale da parte delle tue folgorazioni! Auguri ancora, in ritardo. Auguri e grazie, Ale.
Isa
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