Capitolo 3

- Il ventunesimo nomo a Brooklyn è più sospettoso del solito - disse uno dei leccapiedi di Desjardins.

- Più sospettosi? - chiese un altro - I Kane usano l'antica magia e si fondono con gli dei, cosa possono fare di peggio? -

- Il sommo lettore non è convinto, ha detto che vuole mandare qualcuno ad assicurarsi che non stiano preparando qualche tranello -

Ziah scosse il capo e si allontanò.
Si era avvicinata di soppiatto ai due perché aveva sentito nominare la Brooklyn House e il suo istinto di protezione verso Carter e Sadie era scattato.

Faceva ancora parte del Primo Nomo ma appoggiava le idee dei fratelli Kane. Dopo tutto se non fosse stato per loro due non avrebbero mai sconfitto Set e a quest'ora il mondo sarebbe diventato il regno del dio del fuoco e della distruzione.

E sicuramente quello che aveva appena sentito non le piaceva.
Doveva andare a Brooklyn e avvisarli e nel frattempo capire quanto era grave cioè che questa volta stavano combinando.

                               ***

Bast sbuffò infastidita.
Lo sciacallo non le piaceva e sicuramente, anche se ad un certo punto aveva deciso di mettere una tregua visto che il dio dei morti non era più il dio dei morti.

E voleva bene alla sua Sadie quindi non poteva uccidere colui che riempiva il suo cuore e la sua mente.

O almeno era ciò che si era ripromessa prima che Sadie e Anubi facessero pace per l'idiozia di lui.
Perché in quel momento aveva voglia di far secco quel cane!

Ogni volta che li trovava insieme puntualmente li trovava uno incollato all'altra e un paio di volte li aveva beccati con la lingua dove non doveva essere!

Inoltre Osiride aveva detto che avrebbero potuto far fuori Anubi se "avesse messo la lingua dove non doveva"
E Bast era molto tentata di prendere quelle parole alla lettera.

Esattamente come quel giorno. Stava cercando Sadie per dirle una cosa importante che riguardava i nuovi arrivati alla Brooklyn House per le nuove lezione e non riusciva a trovarla.
E non trovava nemmeno lo Sciacallo.
Il che non era mai un buon segno.

Si fermò davanti la porta della camera della sua gattina.
Una persona normale ed educata avrebbe bussato ma lei non era una persona e non era normale quindi aprì la porta, incurante delle conseguenze delle sue azioni.

Dopotutto era un gatto e i gatti erano egoisti.

Quindi entrò e lo spettacolo che le si presentò davanti la lasciò di stucco: Sadie e Anubi erano sul letto di lei, la ragazza distesa sulla schiena, con solo reggiseno e mutandine e il giovane su di lei senza maglia, con le labbra gonfie e i capelli sparati da tutte le parti.

- Che Osiride state facendo?! -

- Cazzo! Per Horus! - esclamò Sadie guardando la sua gatta che li guardava male.

- Ehi! - esclamò indignato Anubi.

Avevano invocato due dei in sua presenza e lui non era nessuno dei due.

- Dannato cane scodinzolante! - esclamò Bast - Tas! - e schioccò le dita.

- No Bast! - disse Sadie ma era troppo tardi.

Anubi si ritrovò le mani bloccate dietro la schiena dai nastri di Hathor, che passarono poi intorno al busto, girarono intorno al collo e gli legarono insieme le caviglie. Si ritrovò bloccato in ginocchio con i nastri che tiravano in parti diverse per tenerlo immobile.
Perse l'equilibrio e cadde dal letto.

- Maledizione! - esclamò Anubi.

- Bast - la chiamò Sadie scioccata e si alzò per provare a liberare il ragazzo.

Anche se sapeva che era impossibile liberare qualcuno dai nastri di Hathor se non era stata lei ad invocarli.

- Lascialo andare Bast - disse la ragazza.

- Mi sono scordata di dirti che Osiride ha dato a me e ad Amos i nastri per imprigionarlo - disse la dea gatto.

- Stupida gatta egoista - la insultò Anubi.

Bast schioccò di nuovo le dita e un'altra parte di nastro coprì la bocca del giovane che la fulminò, impossibilitato a parlare.

- Insistente - replicò schioccandole di nuovo e portando un'altra parte sugli occhi di Anubi, bendandolo.

- Bast smettila! - esclamò Sadie poggiando le mani sul giovane come per proteggerlo - Lascialo non stava facendo nulla di male -

- Vestiti signorina e ne riparliamo - disse lei - Sei minorenne non si fanno queste cose -

Anubi si agitò come a voler aggiungere qualcosa ma gli sfuggì un lamento perché ogni movimento che faceva i nastri stringevano di più.

- Nemmeno lui, ne ha solo sedici - replicò lei.

- Più tutti i secoli che si porta dietro - ribattè la dea.

- È umano ora - replicò la ragazza - Gli fai male Bast -

Bast avrebbe voluto tenerlo in quel modo per i prossimi anni a venire ma Sadie la stava implorando con gli occhi.
La giovane Kane amava quello sciocco.

- Vestiti Sadie - le disse - E allento i nastri -

Sadie non se lo fece ripetere due volte e si mise al volo maglia e pantaloncini.

La dea gatto, soddisfatta, schioccò le dita e Anubi si ritrovò libero, prese un bel respiro e si alzò.

- Sei pazza gatta - disse.

- Anubi non provocarla, ti prego - disse Sadie mettendogli le mani sul petto.

Lui glieli mise sui fianchi e la strinse a sé.
Sadie si rilassò contenta che il pericolo era scampato.

- Se vi becco di nuovo a fare cose sconce... - iniziò - Sadie a te ti chiudo in camera e lui lo lego come una mummia e lo appendo a testa in giù da qualche parte -

Anubi strinse i denti per non replicare.
Sapeva che non era lì per suo volere e si trovava in una situazione che i mortali definivano "arresti domiciliari" doveva stare attento se voleva essere tranquillo con Sadie.

- Stai bene? - chiese Sadie quando Bast lasciò la stanza.

- Abbastanza - rispose l'ex dio - Non sono abituato a quei dannati nastri tutto qui -

                              ***

Carter sentì bussare alla porta e andò ad aprire rimanendo di stucco davanti all'ospiti che aspettava davanti casa sua.

- Ziah?! -

Lei gli sorrise.

- Ciao Carter - fece la ragazza - Vorrei dirti che la mia è una visita di cortesia ma mentirei -

Carter capì che qualcosa non andava e che non era il caso di parlarne fuori dalla Brooklyn House.

- Che succede? - chiese una volta chiusa la porta e assicuratosi che non c'era nessuno in giro che potesse ascoltarli.

- Dimmelo tu - iniziò Ziah - Il sommo sacerdote e i suoi leccapiedi sono convinti che state tramando qualcosa e vogliono mandare qualcuno a spiarvi -

Cosa?
Non era possibile che le notizie correvano così velocemente tra un Nomo e un altro.
Se il primo avrebbe saputo che avevano un dio agli arresti domiciliari...

- Come pensano di spiarci? - chiese Carter.

- Ho sentito che vogliono far infiltrare qualcuno alla Brooklyn House - disse Ziah - Ma...ti prego, dimmi che non è nulla e cercano solo qualcosa per mettervi i bastoni tra le ruote -

Il giovane si passò una mano dietro alla nuca.

- Si...e no? - disse anche se la sua sembrava più una domanda.

Angolo autrice:

Eccoci qui con un nuovo aggiornamento come promesso!

Allora che ne dite del capitolo?

Abbiamo visto Bast gelosa e protettiva verso Sadie e l'odio che prova per Anubi.
Inoltre il Primo Nomo si mette all'opera.

Che cosa succederà secondo voi?
Ma, soprattutto, Bast manterrà davvero la minaccia fatta al nostro povero e giovane ex dio? 😂


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