30. Non succede mai niente di buono dopo le due di notte
Dopo le due di notte
non succede mai
niente di buono
Ted Mosby, How I Met your Mother (2005-2014)
Mi godo le attenzioni della mia famiglia e di Sveva, tutti su di giri per la conclusione del mio master.
‹‹Li hai fatti neri›› esulta la mia migliore amica, abbracciandomi.
È radiosa nei suoi abiti larghi premaman, sebbene il pancino non si veda ancora.
‹‹Grazie›› ricambio brevemente la stretta, per poi osservare mamma e zio Ambrogio.
Siamo in una trattoria di cucina tipica siciliana gestita da un amico dello zio qui a Milano, visto che non tornerò a Como tanto presto.
Domani, infatti, comincio il tirocinio a Feminine e nelle prossime settimane non ho idea di quali saranno i miei impegni, quindi abbiamo optato per una cenetta sbrigativa in città in attesa di ripetere in grande stile a casa.
‹‹Come va? Come state?›› chiedo accennando alla tavolata ma anche alla sua pancia.
‹‹Benissimo›› dichiara Sveva ‹‹I tuoi sono un tesoro e Como mi piace molto››.
‹‹Solo Como?›› indago, con una punta di malizia.
‹‹Beh, anche i Pascucci sono gentili›› mi confida, bevendo un sorso di acqua frizzante ‹‹Domani comincio la settimana di prova per sostituire Renata, che deve operarsi all'anca››.
‹‹Congratulazioni!›› esclamo ‹‹Come cuoca o come contabile dell'azienda agricola?››
‹‹Cuoca›› conferma ‹‹Alla contabilità, per ora, ci pensa Miriam, anche se ho l'impressione che gestire l'impresa di famiglia le vada un po' stretto››.
‹‹Capisco›› taglio corto perché, al contrario della mia migliore amica, non empatizzo affatto con la sorella di Gabriele. ‹‹A proposito di conti, i Sant'Orsola si sono fatti vedere?››
‹‹Sì, sono passati giusto qualche giorno fa, vero Ambrogio?›› si inserisce mamma.
‹‹Già›› la asseconda zio ‹‹Non erano mai passati a trovarmi da quando sono andato in pensione. Beh, nemmeno prima in realtà››.
‹‹E hanno fatto tantissime domande su come ci troviamo, soprattutto la contessa›› aggiunge mamma ‹‹Magari è un buon segno, di sicuro è stato un bel gesto di vicinato››.
Bevo per non farmi sfuggire qualche parola di troppo a riguardo.
Devo giocarmela bene con Sirio, potrebbe essere la soluzione a parecchi problemi.
‹‹Comunque, Dafne Malaguti è sul serio una stronza›› se ne esce di punto in bianco Sveva, sottovoce per non far sentire agli altri il resto della conversazione. ‹‹Continua a tormentare Gabriele con messaggi in cui lo illude che possano avere un futuro insieme e poi, quando lui si mostra pronto a fare il passo, lo ghosta. Quasi peggio di Claudio››.
‹‹Quasi›› le faccio eco ‹‹Comunque da quando sei così in confidenza con Gabriele?››
‹‹Ti dà fastidio? So che è il tuo ex ma tranquilla, non c'è stato niente›› afferma ‹‹È capitato solo di vederci quando è passato a casa e mi ha presentato un suo amico ginecologo dove andare a fare i controlli per la gravidanza...››
‹‹Non devi giustificarti, Viv, nessun problema›› la rassicuro ‹‹In fondo penso che Pascucci sia una brava persona, anche se non la mia. È che ho visto le storie, l'altro giorno, e pensavo di essermi persa qualcosa››.
‹‹No, semplicemente l'altra sera siamo andati a fare un giro, Miriam ha proposto di fermarsi al Nautilus›› riferisce ‹‹E Gabriele ha avuto l'idea di immortalare il momento e condividerlo, anche se sua sorella era molto seccata con Borghi››.
‹‹Ah, sì?›› mi lascio sfuggire ‹‹E perché?››
‹‹Non ne ho idea›› commenta Viv ‹‹Di solito sono molto amici››.
‹‹Sono scopamici›› puntualizzo, bevendo un altro sorso di vino. ‹‹O almeno mi è parso di capire in questo modo››.
Mi sono già pentita del commento, perché Sveva mi guarda strano e non ho voglia di rispondere alle sue domande scomode.
Per fortuna zio Ambrogio propone un brindisi che mi salva in corner e la cena termina senza più tornare sull'argomento.
Vederli andare via mi provoca un moto di tristezza ma stasera non ho tempo di pensare, devo andare a una festa.
E che festa.
L'atrio della Writing Word Workshop è illuminato a giorno e brulicante di gente.
Mi guardo intorno per intercettare Emilia, che scorgo subito in mezzo a un capannello di persone.
‹‹Sei uno schianto›› esclama, fermandosi ad ammirare il mio outfit.
La ringrazio, gongolante, perché lo penso anche io, senza falsa modestia. ‹‹E questi capelli ti stanno benissimo››.
Ispirata dalla somiglianza all'iconico abito di lady D., ho tagliato i capelli come lei, seppur mori, e l'effetto, abbinato a un make-up scuro d'effetto, mi fa proprio sentire una dea.
Sono Diana, signora della caccia, ma stasera mi limiterò a una sola preda.
Il contino Valderamo Sant'Orsola indossa un completo casual blu scuro coordinato con una camicia bianca cucita su misura e il suo più bel sorriso. È molto avvenente con la chioma di capelli castano ramato scompigliata e un accenno di barba. Noto che parecchie ragazze - e anche qualche ragazzo - se lo mangiano con gli occhi, quindi mi avvicino.
‹‹Sirio›› lo apostrofo ‹‹Sono contenta che di vederti. E che tu abbia portato qualcuno››.
In fondo, infatti, mi pare di scorgere MLLB ed Emma Malaguti.
‹‹C'è sempre voglia di imbucarsi a una festa, dopo aver passato la giornata sui libri›› replica lui, occhieggiando Emilia, che lo osserva incantata. Li presento e la mia collega si gasa parecchio. La mia ex collega lo monopolizzerebbe volentieri ma io ho altri programmi, quindi trascino in pista il contino, che mi segue senza fare troppe domande.
‹‹C'è anche la tua ragazza, stasera?›› gli chiedo sussurrando all'orecchio, per sovrastare il rumore della musica.
‹‹Non ho una ragazza fissa, lo sai›› replica, gli occhi venati da un'istantanea tristezza.
‹‹Non importa, alla fine della fiera ce l'avrai, se andrà tutto secondo i piani›› ribatto ‹‹Flirta un po' con me, poi spostiamoci in un posto più tranquillo ché ti devo parlare››.
Una scintilla di curiosità gli accende lo sguardo ma mi asseconda senza aggiungere altro.
In capo a un quarto d'ora, quindi, siamo su un taxi che ci lascia davanti un palazzo di Corso Venezia.
Lancio al contino uno sguardo interrogativo.
Per tutta risposta, propone: ‹‹Vuoi che saliamo oppure ti va di fare due passi? Qui vicino c'è Villa Invernizzi e si possono vedere i fenicotteri rosa anche solo fuori dai cancelli››.
‹‹Vada per i fenicotteri›› accetto ‹‹Ma tu non abitavi a CityLife con il tuo amico?››
Annuisce: ‹‹Infatti questa è casa di mia sorella e mio cognato, quando sono in città. Ma visto che non lo sono spesso, Marcell e io la usiamo come appoggio quando vogliamo seminare i paparazzi››.
‹‹Capisco›› esclamo, colpita. ‹‹Ma i Kittander non hanno anche un attico che affaccia su Corso Sempione?››
‹‹In realtà è loro l'intero palazzo›› mi informa Sirio ‹‹Ma lì ci abita anche Helga e Marcell non si sente molto a suo agio nel portarci le ragazze quando c'è sua nonna, non so se mi spiego››.
Faccio cenno di sì con la testa, beccandomi un'occhiata in tralice.
‹‹Ovviamente tutto questo è confidenziale, quindi gradirei non si sapesse in giro›› aggiunge il contino.
‹‹Manterrò il riserbo pur essendo una giornalista›› gli assicuro ‹‹Ma è di questo che volevo parlarti››.
‹‹Sono tutto orecchi›› mi assicura ‹‹E pure i fenicotteri››.
Nel frattempo, infatti, siamo arrivati davanti Villa Invernizzi e ha ragione, i pennuti dal piumaggio rosato sono visibili anche adesso senza entrare.
‹‹Sono una giornalista, ho appena finito un master dedicato e farò un tirocinio in uno dei magazine femminili più letti in Italia›› dichiaro ‹‹Se il tirocinio andasse bene, potrebbero confermarmi in redazione e tu sei un personaggio pubblico, almeno dopo lo spot virale dell'Atelier Monti di cui sei stato protagonista››.
Un sorriso furtivo gli increspa le labbra: ‹‹Per quel che vale, non miravo a diventare un sex symbol. Quella pubblicità avrebbe dovuto girarla Marcell ma ha avuto un imprevisto e quindi Stella ha chiesto a me. E io non so mai dire di no a mia sorella, quindi...››
‹‹Ricevuto, però non era quello che volevo sapere›› puntualizzo ‹‹Pensavo solo che, all'occorrenza, potrei scrivere dei pezzi su di te da cui trarre beneficio entrambi››.
La sua espressione, finora cordiale, si fa seccata: ‹‹E che vantaggio ne avrei, di grazia? Già è stato un inferno gestire le esaltate fuori di testa ovunque andassi, ho pure litigato per l'ennesima volta con Claire...››
Approfitto dell'assist: ‹‹Appunto, Claire. Si è scocciata per averti visto sbattuto su tutti i social ma magari è pure un po' gelosa, e credimi so di cosa parlo, e se uscissero degli articoli che ti dessero una copertura mediatica positiva ma lusinghiera forse potrebbe ritornare sui suoi passi››.
A Sirio sfugge una risata amara: ‹‹A Claire non interesso oppure pensa il peggio di me e non legge gossip, solo notizie finanziarie o di attualità che possano aiutarla a prepararsi al ruolo di prossima amministratrice delegata della multinazionale di famiglia››.
‹‹Siamo continuamente bombardati da notizie di tutti i tipi e nemmeno Claire Bertrand può sottrarsi al flusso costante di info non richieste che veicolano i mezzi di comunicazione di oggi›› obietto ‹‹E poi credo che ti sbagli, Sirio. Ho visto come vi siete guardati, la sera della festa a Villa Diamante, e quello non era uno sguardo da persona disinteressata››.
‹‹Ti sei persa un pezzo, mi sa›› dichiara il contino ‹‹All'inaugurazione della sede locale dello studio legale mi ha fatto una scenata solo perché stavo scherzando con Emma, che conosco da tutta la vita essendo i nostri padri migliori amici. Stavolta non la recupero, Alba, perché i Bertrand portano rancore a lungo››.
‹‹Beh, allora falle vedere cosa si perde se si ostina a pensarla così›› rilancio ‹‹Gli articoli su di te sono popolari quasi quanto quelli sui reali, è impossibile che continui a ignorarti a lungo››.
Scuote la testa eppure vedo che ne è lusingato, forse l'idea lo tenta.
‹‹Ci penserò, è tutto quello che posso prometterti›› esclama ‹‹C'è altro?››
È il mio turno di dissentire: ‹‹No, direi che siamo a posto, per ora››.
Torna l'espressione biricchina: ‹‹Quindi il vestito era del tutto casuale? Nessun ragazzo da sedurre o di cui vendicarti?››
La sorpresa deve leggermisi in viso, perché si affretta a specificare: ‹‹La storia del revenge dress di lady D. è leggendaria e sia Stella che il mio padrino lavorano nell'alta moda senza contare che sto cercando di conquistare una lady britannica...››
‹‹Ah, ma ti tocca un ripasso di araldica›› ribatto, scherzosa ‹‹La figlia di un baronetto è una semplice miss...››
‹‹Temo che per me, anche se fallissi, Claire Bertrand non sarebbe mai una qualunque. E di sicuro non è una facile, al contrario del sottoscritto›› mormora, tra il serio e il faceto.
‹‹Io invece penso che sia tutta una maschera, la tua›› sentenzio ‹‹Sei abituato a compiacere la gente e la cosa ti sta sfuggendo di mano. Ma sei più onesto di tanti altri, molto meno nobili in tutti i sensi, se posso permettermi››.
Il sorriso rispunta: ‹‹Grazie››.
‹‹Non ringraziarmi finché non accetterai la mia proposta›› gli ingiungo, riportando lo sguardo sui fenicotteri.
‹‹Okay›› mi asseconda ‹‹Intanto potresti farlo tu, per il taxi››.
Ha infatti fermato con un cenno un'auto bianca, che sta accostando poco distante.
‹‹Modo molto elegante per congedarmi, signor contino›› lo prendo in giro ‹‹Ma davvero, rifletti su quanto ci siamo detti››.
‹‹Buonanotte, Alba›› mi saluta lui, aspettando che salga per chiudere la portiera e sparire nella nebbia, che si sta alzando.
Spero di essermela giocata bene, nondimeno non c'è altro che possa aggiungere al momento.
Meglio tornare a casa, l'ora è tarda ma la sveglia, al contrario, suonerà prestissimo.
E poi lo dice anche Ted Mosby, non succede mai nulla di buono dopo le due di notte.
Spazio autrice
Che dite, il contino accetterà la proposta di Alba?
A presto!
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