1 settembre 1899
Caro Diario. Oggi dovrei andare a scuola, ma ormai è finita. Da quando sono uscito da Hogwarts, solo poche cose mi rendono felice. Anzi nessuna.
Mi ricordo quando ti scrissi che lì ero solo e non mi sentivo accettato, ma senza dubbio era meglio di vivere in prima persona la situazione della mia famiglia. Ti spiego tutto dal principio.
Ti ricordi del Bene Superiore?
È tutta colpa sua, tutta colpa sua.
Grindelwald era venuto a trovarmi quando incrociò Aberforth. Mio fratello è contro i nostri piani di dominio sul mondo Babbano.
- ALBUS! - urlò mio fratello.
- Ti rendi conto di ciò che stai facendo? Ti stai dedicando al dominio del mondo, all'annullamento dei Babbani e ti sei completamente preso cura di del Bene Superiore e di stare con questo mago oscuro anziché preoccuparti per tua sorella! -
- Mago oscuro? - chiese arrabbiato Gellert, la voce rauca che aumentava di intensità.
- Si. Non credo di stare dicendo qualcosa di diverso dalla realtà. Ecco cosa succede ad essere troppo intelligenti, si finisce col pensare troppo in grande. Non avete umiltà. E il problema è che riuscite a realizzare i vostri progetti. - incolpò Aberforth.
Gellert perse del tutto le staffe e iniziarono a volare Schiantesimi. In tutto questo Ariana guardava la scena immobile. Anch'io mi unii alla battaglia; avevo paura che Aberforth si facesse male. Ma non è stato lui a soffrire. Non si sa chi sia stato ad ucciderla ma Ariana è morta.
Gellert scappò ma ieri abbiamo fatto il funerale. Aberforth è ancora arrabbiato con me e non ci parliamo più. Mi ha tra l'altro rotto il naso. Ma quello è un dolore innocuo rispetto a ciò che ha subito il mio cuore. Ho perso tutti.
Ho scoperto che mio padre è morto in galera. Non ho più nessuno. Tutto ciò che posso fare è crearmi un futuro.
                                  Riposa In Pace,
                                          Albus