Capitolo 3.1
10 aprile 2015
Quando attraverso le tapparelle iniziò a filtrare un po' di luce, smisi di rigirarmi nel letto. Durante la notte mi ero appisolata solo a tratti, ma non ero riuscita a dormire un granché. Più che altro erano state pause di dormiveglia da cui mi ero svegliata ogni volta sudata e inquieta. Ed eccitata. Nei momenti in cui la ragione riusciva a prendere il sopravvento non facevo che ripetermi che il giorno successivo sarei senz'altro uscita con largo anticipo dallo studio. L'uomo misterioso non sarebbe stato lì ad aspettarmi. Io mi sarei diretta a casa, avrei chiuso la porta, inserito l'allarme e, una volta al sicuro, avrei ripreso la mia solita vita.
Ma quale vita?
Era quella la domanda che l'altra parte di me, quella che d'improvviso era uscita di senno, continuava a pormi con un sorriso beffardo.
Forse era vero. Forse la mia non era vita. Ma bastava questo per farmi prendere in considerazione una proposta vaga e pericolosa su cui nessuna persona sana di mente avrebbe nemmeno osato riflettere? Non era forse più normale ricominciare a uscire con qualche amica, cosa che non facevo più da tempo immemore? Andare a fare shopping, a cena fuori, magari anche a ballare. Cose così, normali appunto. Magari ricominciare anche a frequentare qualcuno dell'altro sesso. Non c'era bisogno certo di far entrare in casa uno stalker con chissà quali perverse intenzioni.
Avevo solo ventuno anni quando avevo conosciuto mio marito. Il mio ex marito. Dovevo cominciare ad abituarmi a considerarlo parte del passato ormai. Mi ero arresa all'evidenza che non sarebbe più tornato da me il giorno in cui, a ora di pranzo, lo avevo seguito e mi ero nascosta in modo che non potesse vedermi. Ma io avevo visto lui. E soprattutto avevo visto lei. Si erano abbracciati fuori dal portone dove aveva sede l'azienda per cui lui lavorava e si erano scambiati tante di quelle effusioni appassionate da farmi temere che decidessero di fare sesso lì, dove chiunque avrebbe potuto vederli. Fausto ormai era andato via di casa da alcuni giorni e in fondo era stato onesto, non mi aveva nascosto il fatto che ci fosse un'altra. Ma vederla con i miei occhi, così bella e giovane e disinibita era stato diverso. Guardare lui che la baciava con un trasporto che non aveva mai riservato a me, nemmeno agli inizi, mi aveva fatto molto male. Così come le accuse di essere fredda e rigida che mi aveva rivolto e che ancora mi ronzavano nel cervello.
Vi aspetto martedì per una nuova puntata!
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