Capitolo 3

Quella notte Ai aveva dormito male.

"Ma perché mi sono messa a scrivere quella cavolo di storia? Non è così importante per me! Però...mi fa sentire bene quel che scrivo..."

Si avviò alla scuola elementare Teitan senza curarsi di Ayumi che la chiamava.

-Ehi Ai-Chan! Perché non mi rispondi?

"Perché ti ho scritta nella storia?"

-Non ti avevo sentito...

-Che storia scriverai tu?

Ai scrollò le spalle

-Non ho ancora deciso.

"Perché ho mentito?"

-Io scriverò la Bella Addormentata. Però voglio un finale felice!

"Nella mia storia è più in gamba..."

I ragazzi le superarono, e lei riuscì a scorgere Conan intento ad ascoltare gli altri due.

"Chissà che storiella gli sta scrivendo Ran..."

A ricreazione, Ai realizzò che aveva sbagliato a portarsi la storia dietro. E così, con una scusa banale, rimase in classe, prendendo il suo scritto e iniziando a buttare giù tutto quello che aveva nella mente. Forse le faceva bene...

_Il diario della Cenerentola alla Ciliegia_

Capitolo 3:Il nuovo gruppo di arrivati.

Shiho si incamminò pensierosa e triste.

"Ma dove sei finito? Perché mi hai abbandonata?"

Si ricordava bene del ragazzo che l'aveva accolta dodici anni fa per quella che era e che le aveva preso i cuore.

"E pensavamo anche che ci saremmo sposati..."

Camminò man mano fino ad addentrarsi nel labirinto della villa. Lo conosceva bene. A volte sognava di perdersi per sempre e di non tornare più. Oppure che perdendosi il suo Shinichi comparisse e la portasse in un luogo di giochi felice.

"Ma perché non ho raggiunto i miei genitori e mia sorella? Forse per te?"

Non lo aveva più visto da allora, e non sapeva nemmeno se lo avrebbe rivisto. Si fermò. Era passato così tanto tempo da quel momento! Ritornò indietro con i ricordi... Cosa era successo dopo che Yuri le aveva detto che non c'era più Akemi? Aveva urlato, balbettato e si era aggrappata a Yuri dicendo che non era vero e che le stava mentendo. Si sentì persa e disperata. Provò a scappare via, ma Vermouth l'aveva trovata e chiusa in quella stupida mansarda o soffita...insomma, non importava. Shiho non aveva perso la speranza solo grazie a quel ragazzino con gli occhiali che aveva conosciuto... Si accorse troppo tardi che il labirinto era cambiato. C'erano altri corridoi. Lei per sbaglio, aveva intrapreso quello sbagliato.

"Ma guarda...Qui c'è qualcuno che mi nomina..."

Doveva fare qualcosa, impedire che la villa venisse venduta... Del castello non le importava, ma quella era casa sua. Nessuno poteva cacciarla. Ma cosa poteva fare? Ayumi non l'avrebbe potuta aiutare. Nessuno poteva farlo! Era ingiusto. Le venne un fastidioso pizzicare agli occhi e se li sfregò velocemente per vedere il suo polso bagnato da quell'acqua salata chiamata lacrima. A quel punto non resistette più e iniziò a correre e correre fin che non inciampò in un arbusto e si graffiò.

-Ma che...?- Domandò guardandosi come un cucciolo smarrito il paesaggio attorno a lei.

Dopo si rese conto che era nel labirinto, vicina al suo posto speciale che non vedeva da dodici anni. Si alzò tentennando fino ad arrivare alla fontana dei suoi ricordi. Si accovacciò vicino al marmo freddo pieno di rose che avevano ricoperto tutta la sua superficie. Usciva l'acqua ma nemmeno quel liquido era come se lo ricordava. Desiderò che tutto tornasse indietro e che la piccola Shiho impedisse che Akemi partisse. Ma perché era così impossibile?

"E' ingiusto...Io voglio solo vivere felice!"

Si rannicchiò contro la fontana e iniziò a piangere. E adesso che poteva fare? Il gruppo di arrivati ormai avrebbe preso la sua villa... la sua amata villa... Quanto tempo sarebbe durato prima dell'accordo?

-Devo fare qualcosa...- Disse Shiho alzandosi e guardando in direzione della villa ormai abbandonata. Notò stranamente che la porta era aperta.

"Oh no! Non ci saranno mica ladri?"

La ragazza camminò fino ad arrivare al portone aperto di quella che un tempo era la sua casa. Esitò un momento prima di entrare in quel luogo lontano. Come era cambiata la villa? Alla fine decise di entrare.

Proprio mentre stava per spingere il portone, indietreggiò urlando.

-Ehi! E tu che ci fai qui?!- Domandò un ragazzo esaminando Shiho a terra, terrorizzata e piena di graffi.

-Ehm... Niente...- Farfugliò lei scioccata dalla visione.

Ma era davvero lui? Era tornato dove si erano conosciuti per lei?

-Ti sei persa?

Il ragazzo era identico a Shinichi, però non portava gli occhiali e non aveva quel sorriso sulle labbra.

-No...io...lavoro qui come domestica. Avevo visto la porta aperta della villa e temevo che ci fossero dei ladri.

-Beh, io sarò il futuro proprietario di questa villa.

-Davvero...tu...volevo dire lei, sarà il futuro proprietario della villa?

Cercò di restare il più naturale possibile. Il ragazzo alzò il mento con aria di sufficienza.

-Non ti avevano avvertito del mio arrivo?

Shiho si irrigidì.

-Sì, ma non credevo che...

-Normalmente le domestiche non dovrebbero fare commenti o stupidi filmini su quello che succede. Eseguono solo gli ordini...- Replicò annoiato il ragazzo chiudendo la porta della villa e allontanandosi.

Shiho non credeva che non l'avesse riconosciuta.

-Ah e... un'altra cosa: le domestiche dovrebbero farsi vedere ordinate, no?

Il ragazzo si allontanò mentre Shiho si sentì distrutta e presa in giro, priva della coscienza dei suoi sentimenti.

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