Simone
pensavi di sfuggire tu? peccato che non si possa sfuggire al proprio destino
tu sei stato per tanto tempo un punto interrogativo, non sono mai riuscito a capirti, un giorno stai con tutti, l'altro stai da solo e se qualcuno ti rivolge la parola lo insulti, nelle lezioni di matematica mi fissavi per tutto il tempo, non sapevo il perchè, e mai lo saprò probabilmente
quando ero in ospedale ti vedevo che stavi fuori alla porta a fissarmi, facevo finta di non vederti, ma invece ti vedevo ogni singola volta
un giornno hai deciso di sbloccarti con me, abbiamo parlato un po' e dopo te ne sei andato
piano piano abbiamo iniziato a parlare sempre di più e a diventare amici
mi invitasti alla festa di James, all'inizio non volevo andarci, visto che era uno della 'banda' da sascha, ma tu mi convisti ad andarci
perché ho accettato ancora non lo so, fatto sta che era meglio non andarci
entrammo in quella casa e la musica era altissima, genta che ballava ovunque, probabilemte ubriaca visto che c'era il bancone per i drink
mi portasti di sopra, dove la musica era un po' più bassa, e se parlavamo almeno potevamo sentirci
andammo in una stanzetta, c'erano dei divanetti e un letto
ti buttasti nel letto e io mi stesi nel divanetto, guardando il soffitto, domandandomi perchè ero venuto
tu ti alzasti da lì e ti sedetti di fianco a me, mi chiedesti perchè ero sempre così triste, io ti guardai e finsi un sorriso, non riuscivo a fidarmi dopo tutto quello che ho passato
tu senza dire niente mi abbracciasti, un gesto inaspettato per me, non sapevo come reagire, ma alla fine decisi di non fare niente
dopo un po' sciolsi l'abbraccio e poi te ne andasti dalla camera, lasciandomi lì da solo
perchè mi hai lasciato da solo?
il giorno dopo, dopo la scuola mi invitasti ad andare ad un bar
mangiammo lì, tu non parlavi, stavi a guardarmi, quando uscimmo mi domandasti la stessa domanda della festa, io ti sorrisi di nuovo e non parlai
mangiammo per più volte insieme, ma la quinta volta tu mi raccontasti di tutti i tuoi problemi, e li capii che tu, in fondo, eri un po' come me, ssolo che tu riesci a nasconderlo benissimo dietro un sorriso
io per nasconderlo lo nascondo isolandomi, meno persone mi conoscevano, e meno persone sapevano cosa passavo, e mi lasciavano da solo
quel giorno decisi di risponderti alla tua domanda, non ti raccontai tutto, ti raccontai solo di sascha, non volevo raccontarti tutto, e mi sa che ho fatto bene
col tempo tu iniziasti ad ignorarmi e piano piano a lasciarmi sempre di più da solo, quel giorno ti raccontai anche la mia cotta verso alex che avevo ormai da un bel po' di tempo, e tu, dopo un mese che te l'ho raccontata ti mettesti insieme a lui, e non mi considerasti più, lasciandomi di nuovo da solo, ogni volta che mi vedevi, ed eri con lui lo baciavi davanti i miei occhi, giusto per farmi soffrire ancora di più, visto che volevo provarci con lui, e tu me lo hai sottratto, e te lo sei tenuto ben stretto
poi dopo un mese venisti di nuovo da me, ti sedesti di fianco a me nella lezione di matematica, e mi raccontasti di come stavi bene con lui
mi alzai dal banco e me ne scappai, ormai era l'unica cosa che potevo fare per sopravvivere, scappare, scappare da te, scappare da tutti e stare di nuovo da solo, almeno non potevo soffrire più di così stando da solo
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